Striscia di Gaza: Di male in peggio

Non c’è pace per chi vive in quella piccola zona di terra, nota però al mondo intero come se fosse lo stato più grande esistente sul nostro pianeta: la striscia di Gaza. Non parlo dei militanti, non parlo dei politici, ma parlo delle semplici persone innocenti e vittime di una guerra che li riguarda come comparse, ma della quale divengono i protagonisti morendo.

La posizione che è giusto prendere verso una sponda o l’altra è giusto che esista, perchè se Israele ha ripreso con il lancio dei suoi missili qualcosa là, nella striscia di Gaza, da parte dei palestinesi è avvenuto. Ma nonostante questo bisogna cercare di comprendere il dramma di chi questa guerra infinita non la vive, ma la subisce.

Gente normale: donne, anziani, bambini che non riescono nemmeno a ricevere i propri aiuti umanitari chiusi dalle forze militari. Una vita per loro che va di male in peggio, se mai di peggio si potrebbe veramente parlare quando non si sa se, al successivo passo, si sarà ancora in vita.

Israele-Palestina: Ripartono le ostilità

Premetto fin da subito che questo è uno di quei titoli che mai, e poi mai, avrei voglia di scrivere. Soprattutto considerando il fatto che erano ormai mesi che il discorso era finito nel dimenticatoio, o forse per meglio dire in un cassetto, e speravo vivamente di non doverlo tirare fuori più un’altra volta. Invece dopo che dalla metà di giugno era iniziata la tregua tra lo stato di Israele ed Hamas, ecco che dopo circa 5 mesi le ostilità sono riprese.

Un Natale ad Alta Tensione

Il problema che riguarda Palestina e Israele è una questione che prosegue ormai da molti decenni. A mio parere, nessuno sa come sia iniziata, o meglio nessuno sa chi abbia dato il via alle ostilità, ma peggio ancora non si riesce a trovare un modo per darne un fine.

Tregue, incontri diplomatici, dichiarazioni sono servite a ben poco negli ultimi anni. Durante un respiro, sono state subito dimenticate nel respiro successivo. Una situazione che nemmeno l’intervento dei grandi paesi occidentali, e nello specifico il presidente degli Stati Uniti d’America, è riuscito a placare.

Eppure uno spiraglio nelle ultime ore, che si avvicinano al Natale Cristiano simbolo universale di pace, sembrava esserci. Il leader di Hamas, nome della più nota organizzazione religiosa palestinese, Ismail Haniyeh, ha proposto al leader di Israele una tregua a tempo indefinito e a tal proposito auspicano l’intervento dell’Italia come intermediario della situazione: