Morto Pietro Ferrero, erede del mondo della nutella

Foto: Ap/LaPresse

Figlio del fondatore del gruppo della Ferrero, Pietro Ferrero, l’erede al “trono” dell’impero della nutella, è morto ieri all’età di 48 anni per un malore in bicicletta. L’uomo si trovava in viaggio in Sud Africa, durante una gita in bicicletta, una delle sue passioni, Pietro Ferrero, è stato colpito da un malore.

Pietro Ferrero era poco noto alle vicende del gossip nostrano, si dedicava molto al suo lavoro ad al suo unico hobby, il ciclismo. Tra il 1992 e il 1995 ha ricoperto la carica di consigliere nell’istituto bancario San Paolo, mentre dal 1996 al 2002 e stato Consigliere in Mediobanca e membro della Giunta di Confindustria.

Beppe Grillo e le droghe leggere: depenalizzare

beppe_grillo_01TT

Ancora una volta il comico Beppe Grillo fa parlare di sé per una proposta lanciata dal proprio blog: depenalizzare le droghe leggere. Questa è l’ennesima provocazione estiva del comico genovese che riesce sempre a far parlare di sé attraendo questa volta le simpatie del segretario della Rifondazione comunista Paolo Ferrero. Dura invece è la dichiarazione di Gasparri, presidente dei senatori del Pdl.

Grillo scrive: “Agosto è il mese degli appelli. Dopo quello per la difesa della Rete dalle querele, oggi il nuovo appello riguarda la depenalizzazione delle droghe leggere“.

Se il Governo (di sinistra) ha paura dei Sindacati


Terzo Stato


E per il Governo sta per suonare la campana dei sindacati. Una campana che potrebbe essere molto stonata. Parte oggi a Palazzo Chigi il tanto atteso – in verità, anche temuto – confronto sui salari tra Governo e sindacati. Le parti, in verità, hanno già ampiamente chiarito le posizioni di partenza. Da parte istituzionale, l’invito all’apertura, al dialogo, alla comprensione, alla pazienza per ottenere i risultati. Questo il messaggio, ad esempio, del ministro del Lavoro, Cesare Damiano.


Meno conciliante e delicato il tono da parte sindacale: il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, fa sapere senza mezzi termini che, senza una risposta rapida, l’unica soluzione possibile sarà lo sciopero generale. La Confindustria, dal canto suo, chiede sgravi anche per le imprese. Damiano sottolinea il punto principale del confronto: il potere di acquisto e per questo si possono fare due cose: chiudere i contratti di lavoro e intervenire sulla pressione fiscale. Si deve andare verso una detassazione degli aumenti contrattuali.


E al ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, che ha affermato la non necessità di inserire il tema della produttività in agenda, risponde: Mi sembrano veramente delle frasi senza senso. La storia del movimento operaio è segnata dalla ricerca nella contrattazione aziendale del legame fra retribuzione e produttività. Avanti popolo, più o meno.


Il leader della Cisl chiede meno tasse sui salari e una vera politica dei redditi , per contrastare l’azione di troppe lobby che fanno cartello organizzando prezzi e tariffe. Pino Sgobio, capogruppo alla Camera del Prc, invece, risponde a Confindustria: Gli industriali hanno già avuto. Quello dei salari dei lavoratori è l’aspetto su cui si misura l’efficacia sociale del governo. In Italia c’è una disuguaglianza inaccettabile, alla quale va posto assolutamente rimedio. Lo andiamo ripetendo da tempo: occorre un meccanismo di indicizzazione automatica dei salari e delle pensioni, una sorta di nuova scala mobile.