Mosca, attentato all’ aeroporto: 35 morti, 130 feriti

Foto: AP/LaPresse

E’ di almeno 35 morti e circa 130 feriti il primo bilancio dell’ attentato verificatosi all’ aereoporto di Mosca oggi, alle 16.32 locali (le 14. 32 italiane). L’ esplosione sarebbe avvenuta, secondo fontì della polizia locale, nella zona dove vengono consegnati i bagagli, e sarebbe opera di un kamikaze, che si sarebbe fatto esplodere con addosso fra i cinque e i sette chili di tritolo, nell’ area delle salette vip, in una zona accessibile al pubblico e priva di metal detector. Il kamikaze sarebbe quindi arrivato dall’ esterno, non dall’ aereoporto, per poi giungere nell’ area d’ attesa degli arrivi, e quindi, secondo quanto spiegato da una fonte, “la bomba non è arrivata a Mosca con un aereo, ma è stata introdotta dall’ esterno”.

Secondo alcuni testimoni, le esplosioni sarebbero state addirittura due. La Procura di Mosca ha già aperto un’ inchiesta per terrorismo, e ci sarebbero già tre ricercati, tre uomini che vivrebbero da qualche tempo nei dintorni della capitale, e che sarebbero stati ripresi dalle telecamere mentre entravano nel settore arrivi.

L’ agenzia Itar-Tass ha riferito, citando fonti investigative, che la polizia avrebbe trovato i resti di un corpo che potrebbe essere il presunto terrorista, e che sarebbe un uomo tra i 30 e i 35 anni, dall’ aspetto “arabo”.Sarebbe stato necessario l’ intervento sul posto di una ventina di ambulanze per soccorrere i feriti, poi trasportati in cinque diversi ospedali. Alcuni testimoni oculari avrebbero visto, dopo l’ esplosione, molte persone che giravano per l’ aereoporto insanguinate, alcune mutilate, e fumo ovunque.

Berlusconi: ho detto al Presidente che Obama…



Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sull’allarme istituzionale, la Repubblica in crisi… Cominciare a dire quello che poi appare evidente: che è un uomo abbastanza sciocco, e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopodiché, le polemiche è persino inutile farle. Si prende atto, si constata, si fa un sorrisetto purtroppo di sufficienza… Piuttosto penoso e sconsolante. Michele Serra a Radio Capital. Con malinconia profonda.


Berlusconi: aforismi



E’ che non ne capiscono la genialità. Godiamoci questa breve raccolta odierna, partendo da una vera e propria perla che ha voluto regalare a Medvedev oggi (e che, naturalmente, i soliti noti non si sono lasciati sfuggire).


Barack Obama è giovane, bello e abbronzato

Una frase carinissima, specificherà Silvio. D’altro canto ieri Gasparri, della vittoria di Obama, andava dicendo Sarà contenta Al Quaeda.


Sempre di oggi:

Non voglio anticipare nulla, ma una delle piu’ importanti banche italiane annuncera’ a breve che mettera’ a disposizione, oltre al monte prestiti precedente, altri 5 miliardi di euro di riserve esclusivamente destinate a finanziare le Pmi


Bella e di una certa finezza è anche:

Diffondere ottimismo, perché chi è pessimista concorre al declino

Nzomma grattiamoci. Ma la vera ciliegina è: i cantieri per la Tav verranno riaperti, anche con l’uso della forza


(sic!).


Dalla Russia con amore. Vostro Medvedev

Russia
Il titolo, in realtà, poteva anche essere: Elezioni? No, grazie, non fumo. Oppure: campagna elettorale? E perchè? Diciamolo: quest’uomo fa e ha fatto l’invidia dei potenti e dei politici del mondo. Almeno un paio, in Italia, ad esempio, lo stanno invidiando oggettivamente.
Qui, insomma, ci si sbatte tanto per una manciata di voti in più. E comizia, e gira in pullman, e fai il gazebo, e fai la conferenza stampa, e presenta il programma, e inventati dei nomi originali per i punti del programma. Missioni, punti-polari, punti semplici, titoli, mozioni, elenchi, chi più ne ha più si sbizzarrisca. Pure fantasia ci vuole. E poi componi i candidati, componi gli alleati, ma non li chiamare alleati, armonizza, fai scoppiare coppie, crea strategie, cerca i giovani e candidali, tieni a bada Bossi e Fini. Un lavoro difficile. L’invidia è quasi spontanea. Perchè lui, per essere eletto. Lui, per essere, pardon, per essere designato.