Belpietro (Libero): “Finto attentato a Fini per screditare Berlusconi”

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Maurizio Belpietro, il direttore di “Libero“, riprende oggi, dal suo giornale, la polemica contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, con un editoriale, dal titolo “Su Gianfranco iniziano a girare strane storie”, nel quale rivela che si sarebbe pensato di organizzare un finto attentato per il leader di Futuro e LIbertà a scopi propagandistici. Tale progetto si sarebbe dovuto attuare durante una visita istituzionale ad Andria, in Puglia, e per realizzarlo “ci si sarebbe rivolti a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200 mila euro”.

Tale manovale, scrive ancora Belpietro, avrebbe dovuto mantenere “il silenzio sui mandanti”, attribuendone invece “l’ organizzazione dell’ agguato ad ambienti vicini a Berlusconi”, per farne quindi ricadere la colpa sul premier. Si punterebbe comunque al ferimento del presidente della Camera, e l’ attentato scatterebbe in primavera, a poco tempo dalle possibili elezioni, “per condizionarne l’ esito”.
Il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, ha già aperto un‘ inchiesta, per adesso senza ipotesi di reato e senza iscritti nel registro degli indagati, su ciò che viene riportato da Libero, ed ha ascoltato per circa due ore il direttore Belpietro, a Palazzo di Giustizia. Questi ha dichiarato solamente: “Sono stato chiamato dal procuratore e sono venuto a riferire quello che ho scritto”.

Commissione Csm: stop attacco Berlusconi ai pm

magistratiStop agli attacchi e alle denigrazioni nei confronti della magistratura. E’ la richiesta della prima Commissione del Csm, che questa mattina ha approvato all’unanimità una bozza di documento che finirà sul tavolo del plenum. Con tale bozza di testo si vuole dire basta alle accuse rivolte ai magistrati dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa li aveva etichettati come “bande di talebani”.

Il fascicolo era stato aperto nello scorso settembre, all’indomani dell’accusa che il premier aveva rivolto ai pm antimafia di Milano e Palermo. In un secondo momento Berlusconi, in diretta a “Ballarò”, aveva definitivo i giudici “pm comunisti”.

Intercettazioni? No, grazie

Questo a esemplificativa presenza. Era in quel di Santa Margherita Ligure che tornò in auge quella parola. Davanti alla platea di imprenditori, davanti al proprio pubblico naturale? Ecco il punto, annunciato da tempo, esplicitato oggi: il divieto di ordinare ed eseguire intercettazioni, anche nell’ambito di indagini giudiziarie.
Ah, no. Poi Silvio Berlusconi ha la bontà d’animo di specificare che verranno escluse dal provvedimento solo le inchieste che riguardano la criminalità organizzata, la mafia, la camorra e il terrorismo. C’è un libro, ora anche un film, che probabilmente dal tanto parlare che se ne è fatto dalla nascita ad oggi, passando – verrebbe, forse, da chiedersi: purtroppo? – anche per Cannes, che su quelle intercettazioni (quelle ESCLUSE dal provvedimento) si basa: è Gomorra. Che cita e richiama a ritmo di musica le intercettazioni della Direzione Distrettuale Antimafia. Temo per loro, libro, film e autore, il boomerang della popolarità e del circuito. Ma quella è un’altra storia. QUESTA storia, quella di oggi, parla di intercettazioni. E intercettazioni NON siano.