Massacro del Circeo, semilibertà Izzo: Strasburgo condanna l’Italia

Guido-e-Izzo-in-aula-799438Massacro del Circeo. Sembra non avere fine la storia di quella tragica notte di settembre del 1975, in cui fu uccisa Rosaria Lopez e gravemente ferita Daniela Colasanti. La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia per la semilibertà concessa a uno dei tre mostri del Circeo, Angelo Izzo. La Corte, ha aggiunto che il nostro Paese ha violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, morte per mano di Izzo il 28 aprile 2008, mentre usufruiva della parziale libertà, concessagli nel 2004.

Crocifisso a scuola, continua la polemica

crocifissoContinua la polemica sulla sentenza di ieri di Strasburgo, che molto ha fatto discutere e sulla quale il dibattito non si placherà a breve:

Per esempio. E’ prevista per domani alle ore 8.00 all’ingresso di molte scuole romane, tra cui il Liceo classico Ennio Quirino Visconti in Piazza del Collegio Romano, l’iniziativa organizzata da Aldo Di Biagio, Responsabile italiani nel Mondo del PdL, al fine di, si legge nella nota ufficiale con la quale il deputato spiega l’iniziativa:

richiamare l’attenzione dei giovani sull’importanza di un simbolo che è sinonimo di identità e di libertà e non oppressione come l’Europa vorrebbe far credere

E ancora:

Noi interveniamo lì dove l’Europa ha deciso di fermarsi in nome di un presunto e mal interpretato laicismo che certamente non giova al percorso di costruzione identitaria dell’Unione e alla salvaguardia delle nostre radici, soprattutto dinanzi agli occhi dei giovani che rischiano realmente di perdere di vista le ragioni della loro appartenenza ad un popolo

Vedremo quale eco avrà questa reazione ad una sentenza definita “ideologizzata”.

No al crocifisso in aula, dice Strasburgo

crocifisso corte europea uomo

Il crocifisso via dagli edifici scolastici. Quella che è stata una battaglia di molti, un tema più o meno intoccabile da parte di alcuni e una questione per altri, è oggi protagonista di una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

I fatti. Da che cosa nasce questa pronuncia? Da quanto accaduto a Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese. Soile, nel 2002, aveva fatto richiesta all’istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme, in provincia di Padova, dove i suoi due figli andavano a scuola, di togliere i crocefissi dalle aule. Soile aveva presentato più una serie di ricorsi ai tribunali in Italia: anche la Cassazione le aveva detto no. Fino ad arrivare alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, dove i giudici le hanno dato ragione.

Secondo Strasburgo, la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione da due punti di vista:

una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni

e una violazione alla libertà di religione degli alunni.