Pedofilia, papa Benedetto XVI incontra vescovi Irlanda

benedetto_xviPedofilia nella Chiesa cattolica. Sono iniziati questa mattina, a porte chiuse, i colloqui fra papa Benedetto XVI e i vescovi della Conferenza episcopale d’Irlanda. E’ stato proprio il papa a volere questo incontro, in seguito ai ripetuti abusi su minori commessi da esponenti della Chiesa irlandese nell’arco degli ultimi trent’anni. I casi denunciati sono oltre 300 e sono emersi in due distinti rapporti giudiziari, che hanno spinto papa Ratzinger a convocare in diverse circostanze i presuli irlandesi per gettare luce sulla vicenda.

Ai colloqui, che sono cominciati alle 9:30 e finiranno con molta probabilità domani alle 13, partecipano, oltre ai vescovi irlandesi, i massimi vertici della segreteria di Stato vaticana e numerosi esponenti dei dicasteri competenti della Curia romana. Tra questi, il prefetto della Congregazione dei vescovi, card. Giovanni Battista Re, il prefetto per la Dottrina della Fede, card.William Joseph Levada e mons. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Solo domani è previsto un comunicato ufficiale sull’incontro fra il Santo padre e gli esponenti della Chiesa irlandese.

L’Europa e il “Trattato di Dublino”

Dal 12 giugno scorso, data in cui in Irlanda i cittadini furono chiamati alle urne per ratificare il Trattato di Lisbona, l’Europa sta vivendo un periodo di crisi politica senza precedenti. La questione irlandese è divenuta il nodo base per riuscire innanzitutto a fare passare questo documento che dovrebbe essere il simbolo della nuova Europa che sta per nascere, ma soprattutto denota uno stato di incertezza nei confronti della stessa ideologia che non può fare altro che preoccupare.

Trattato di Lisbona: Un infinito work in progress

Chissà se le generazioni future riusciranno finalmente a vedere messo in atto il Trattato di Lisbona. Ovviamente la mia è una provocazione, ma certo è che per come si sono messe le cose, sarà ancora una faccenda molto lunga.

Dopo il “no” rimediato in Irlanda era d’obbligo per l’Unione Europea ritrovarsi e provare a trovare una soluzione che permettesse di trovare una via d’uscita. Risultato: tutti rimandati al 15 ottobre, al primo incontro sotto presidenza francese.

Dopo 19 ratifiche e 1 no quindi la UE fa proseguire l’iter ai paesi che ancora non hanno ratificato la costituzione. Tra queste anche la Repubblica Ceca, il cui premier ha affermato:

“Non scommetto 4 euro sul nostro si”

In questo stato di “ottimismo” vi chiedo: E voi la ratifichereste la nuova costituzione europea nota come Trattato di Lisbona?

L’Irlanda dice NO

Niente da fare. Lo scenario sembrerebbe essere ormai delineato. Il cielo d’Irlanda dice no all’Europa.

Perchè gli operai irlandesi vogliono ancora andare in paradiso

Hanno proprio detto no. Aprendo, ora, un problemuccio.

Il Trattato di Lisbona alla prova irlandese

Nella giornata di ieri il popolo irlandese si è recato alle urne per votare il referendum che, in caso di vittoria del si, permetterebbe la ratifica del Trattato di Lisbona, “figlio” della vecchia costituzione europea “uccisa” da Francia e Olanda.

Sul fronte del “si” l’ottimismo sembra pervadere, nonostante il fronte opposto abbia dato dura battaglia, soprattutto negli ultimi giorni di voto, segnalando il fatto che nonostante vi possano essere vantaggi economici dalla ratifica per l’Irlanda, troppi poteri verrebbero decentrati a Bruxelles.

Per chiunque volesse tenersi aggiornato durante tutto il giorno, riguardo i dati dello scrutinio, che partirà alle 9 (10 italiane), potete trovare ogni informazione su: Referendum Trattato di Lisbona.

Noi in Italia non dobbiamo votare il trattato, ma se doveste scegliere come gli irlandesi votereste SI oppure NO?