Lo “stupro correttivo” preoccupa il Sudafrica

Il 15 marzo prossimo Città del Capo sarà teatro di un processo contro un uomo accusato di stupro, che è stato perpetrato ai danni di una donna lesbica nel tentativo di farla diventare eterosessuale.

Quello che prende il nome di “stupro correttivo” sta diventando sempre più usuale in Sudafrica, paese in cui la discriminazione basata sull’orientamento sessuale è illegale e i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono legali.

In più Città del Capo è rinomata per il gay pride organizzato ogni anno. Questi episodi, però, sono in netto contrasto con la libertà, almeno ufficiale, di esprimere la propria sessualità e sono la cartina di tornasole di un’avversione che mette in luce la netta linea di demarcazione fra le istituzioni e la popolazione.

Il Sudafrica ritorna al passato

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Il mondo, il nostro pianeta si evolve ogni giorno. Non solo nella dinamica delle zolle che, seppur con minimi spostamenti praticamente impercettibili, ci offrono un pianeta “Gaia” ogni giorno diverso, ma anche nella società.

Un evoluzione sociale che, a seconda della popolazione, si sviluppa a diverse velocità: chi lentamente, chi niente e chi addirittura troppo velocemente.

Però esistono zone sulla Terra dove questa evoluzione non solo sembra essersi fermata, ma addirittura pare che il rispetto conquistato negli anni con sudore e morti sia stato facilmente dimenticato.