Berlusconi-Espresso, udienze immunità parlamentare 23 e 28/1

Silvio-BerlusconiBerlusconi e l’immunità parlamentare. Tema discusso e discutibile, che scriverà un’altra pagina nelle udienze del 23 e del 28 gennaio prossimo. Il presidente del Consiglio è stato citato in giudizio dal Gruppo L’Espresso, il quale in una nota ha specificato che il premier “ha accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari”.

Silvio Berlusconi, il 13 giugno scorso, aveva attaccato il quotidiano, durante l’assemblea dei giovani industriali a Santa Margherita Ligure, a Genova. Il magistrato della prima sezione di Milano, Alda Vanoni, che presidierà la causa, ha stabilito che gli avvocati dovranno presentare le memorie conclusive nelle prossime due udienze. Carlo Federico Grosso e Francesca Lucchi, rappresenteranno il Gruppo L’Espresso. I difensori del premier saranno Vincenzo Mariconda e Giovanni Lombardi, che hanno sollevato la questione dell’immunità parlamentare, prevista dall’art. 68 della Costituzione, perché, secondo loro, Berlusconi ha pronunciato quelle parole in veste di deputato.

10 domande. A Berlusconi? No, all’IdV

dieci domande idv micromega

Di nuovo 10 domande. Ancora? Sì, piacciono evidentemente al gruppo l’Espresso. Ma non a Silvio Berlusconi. Le 10 domande, questa volta, sono indirizzate ai parlamentari (tutti, Camera, Senato e Parlamento europeo) dell’Italia dei Valori. Spiega Paolo Flores d’Arcais su MicroMega:

MicroMega ha chiesto a due suoi collaboratori, Salvatore Borsellino e Andrea Scanzi (che ha un blog su MicroMega di notevole portata a livello di risate, ndr), tra loro diversissimi per storie politiche ma che hanno manifestato entrambi grande interesse e speranza per il contributo che l’Italia dei valori può dare a un radicale rinnovamento dell’attuale opposizione, di formulare le domande che considerano più urgenti e sulle quali ritengono che dai vertici del partito fin qui risposte sufficientemente chiare non siano arrivate.
Spero proprio che ciascuno di voi voglia rispondere. Non però con un unico testo, ma puntualmente: bastano poche righe per ogni domanda, ma importante, per la chiarezza del dibattito, è che siano davvero risposte a tutte le domande, nessuna esclusa.
A nome dei lettori, e dei tanti cittadini democratici che non si rassegnano, un grazie anticipato
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Buona lettura delle domande, e buona attesa delle risposte.

Foto|Micromega

Berlusconi querela Repubblica

berlusconi

Silvio Berlusconi fa causa a Repubblica per le famose 10 domande rivolte dal giornalista Giuseppe D’Avanzo ormai molto tempo fa, a giugno. Nella citazione, tali domande vengono definite “diffamatorie”. La citazione  porta la data del 24 agosto, ed è inerente anche a un articolo del 6 agosto: “Berlusconi ormai ricattabile” media stranieri all’attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa”. Invitati a comparire al Tribunale di Roma Giampiero Martinotti, autore del pezzo del 6 agosto, Ezio Mauro, direttore responsabile di Repubblica, e il gruppo L’Espresso. L’Espresso ha già querelato il Premier a fine luglio.

E già 10mila firme sono arrivate, al momento, al quotidiano, a sottoscrivere l’appello di tre giuristi, nomi di alto rilievo del panorama italiano e internazionale: Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.

Riportiamo il testo dell’appello in questione dopo il salto. Qui, invece, il link su Repubblica.

AllMusic, manifestazione contro 29 licenziamenti

29 lavoratori di All Music Spa (che è in procinto di ciudere i battenti o quasi) del Gruppo Espresso sono in queste ore a rischio licenziamento. La società non intenderebbe ricorrere agli ammortizzatori sociali, “né tanto meno valutare eventuali ricollocazioni del personale all’interno del Gruppo“. Stamattina è in corso una manifestazione davanti alla sede di Radio Deejay contro gli annunciati 29 licenziamenti.

L’Azienda avrebbe deciso il licenziamento per chiudere gli studi di registrazione e le produzioni di news, affidando queste attività alle società esterne e interne al Gruppo Espresso e quindi aprendo nuovi posti di lavoro che però non verrebbero coperti dai lavoratori licenziati.