Socialisti Francesi: Aubry e il mito di Giovanna

Lo so che tra di voi si nasconde qualcuno che al nome di “Giovanna” ha pensato immediatamente alle immagini trash dei film italiani anni 70 con la saga della “Giovannona” nazionale. Fortunatamente per la Aubry, ma anche per noi, non si tratta di tutto questo, ma bensì di tutt’altra Giovanna, molto più nota al di là del confine delle Alpi: ovvero Giovanna d’Arco.

Al pari della paladina francese che sacrificò se stessa per salvare la patria, la Aubry è stata eletta ufficialmente, dopo il ricorso della Royal ieri il riconteggio ha aumentato da 42 a più di 100 i voti a favore di Martine, leader dei PS francesi e guiderà la gauche verso il potere.

Questo almeno finchè un altro problema non insorga all’interno del partito. Come spesso accade si parla di innovazione, di novità ideologiche, di nuova via politica e ci si ritrova con sempre le stesse persone al potere. Sicuramente meglio di chi le novità le avrebbe portate, vedasi Royal, ma che forse prima di trovare una nuova via sarebbe bene ne trovi una per sé.

Socialisti Francesi: Meglio perdere o morire?

La scelta per quanto estrema è in realtà l’unica via di fuga che possono decidere di prendere, come intero movimento, i PS: il Partito Socialista Francese ormai sull’orlo di una crisi che se già prima c’era ora è ancora più presente. Si credeva di essere sul fondo del pozzo, ma non si era calcolato di essere in possesso di una trivellatrice e che si sarebbe potuto scavare ancora più a fondo.

Questo è quanto fatto da Segolene Royal che pur di non perdere ha deciso di sacrificare gli interessi di partito, del suo partito, per vedere se stessa legalmente vincitrice dell’elezione a presidente di partito. Un’elezione che forse ha avuto brogli, ma sicuramente non solo contro di lei. Voti che mancherebbero per la Royal e voti assegnati erroneamente alla Aubry.

Per i PS le strade a questo punto sono solo due: o dichiararsi sconfitti e ripartire con l’umiltà che si confà a chi lotta per uno stesso ideale, oppure morire definitivamente a causa di una scissione interna che non si potrà rimarginare, forse nemmeno con le scuse di questa o quella candidata. Forse è già troppo tardi…

Socialisti Francesi: Quando vincere non basta

Ne avevo accennato ieri alcune righe qui su PoliticaLive, il fatto che per i socialisti francesi si trattasse di avere un segretario donna era già una novità; ancora di più lo sarebbe diventato se a conquistare la poltrona del “garofano rosso” fosse stata la Aubry, dietro prima del ballottaggio contro Segolene Royal.

Ebbene la Aubry è riuscita nell’impresa conquistando ben 42 voti in più rispetto alla Royal, che non mi esimerei da definire un po’ come l’Inter di qualche anno fa o come la famosa Anna Kournikova (per gli amanti del poker e del tennis). Il motivo è semplice: tutti e tre non vincono mai. Per Segolene si tratterebbe dell’ennesima sconfitta dopo quella rimediata contro Sarkozy alle presidenziali.

Uno scarto minimo che la stessa Royal ha immediatamente criticato, ha denunciato brogli e per cui richiede una nuova votazione al fine di verificare che ciò che accaduto sia effettivamente vero. E su questo aspetto, la Royal, sappiamo bene da chi avrà imparato… D’altronde tra cugini…

Elezioni 2008, brogli: scatta l’allarme

Scusate, ma qui sta succedendo un casino. Un signor casino. Il Giornale, due anni fa, per quelle benedette elezioni che all’Italia – perchè, per come, per quanto quasi non conta più – era uscito con una serie di inchieste sui brogli. A 11 giorni dalle elezioni targate 2998 sta esplodendo, di nuovo, uno scenario già visto. Stesso copione. Tale e quale. Forse anche peggio.
Da Il Giornale di oggi:

«Così a Colonia ho comprato sei voti». Comincia così l’inchiesta choc del settimanale Tempi, in edicola domani con il Giornale sull’allarme brogli. Il giornalista del settimanale ha raccontato come ha fatto a procurarsi i plichi elettorali. Pagandoli cinquanta euro l’uno. «Ho in mano un plico – racconta Rodolfo Casadei – che non trova il suo destinatario e deve tornare all’ufficio del consolato italiano di Colonia, responsabile della spedizione. Invece si trova, insieme a un’altra quasi identica, nelle mie mani. Per due precise ragioni: la prima è che il destinatario ha regolarmente ricevuto quanto gli era stato inviato; la seconda è che successivamente ha deciso di cederla a me in cambio di denaro»

Le Iene, 15 giorni fa, hanno fatto un altro simpatico servizio. Sulla compravendita di voti.