Manovra, Bossi: “Il governo rischia”. Tremonti: “Non lascio”

Foto: AP/LaPresse

Si è svolto nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, il vertice di maggioranza tra il premier Berlusconi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il leader della Lega Umberto Bossi, assieme ai capigruppo e coordinatori dei partiti, per fare il punto sulla manovra economica e i contrasti interni al governo. A chi gli chiedeva se fosse in procinto di dimettersi, Tremonti ha replicato: “Niente dimissioni, in tasca ho solo una manovra molto seria e responsabile che sarà oggetto di un dibattito molto serio e responsabile e sarà nell’interesse dell’Italia e degli italiani“.
Di diverso avviso, invece, il leader leghista, che, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il governo fosse a rischio, ha risposto secco: “Si”.
Al termine dell’incontro, mentre il premier Berlusconi si è detto “soddisfatto del clima“, il leader del Carroccio ha invece commentato: “Va così così, il governo rischia fino a che non è passata la manovra“. E’ il ministro degli Esteri Franco Frattini, invece, a dare qualche anticipazione sul provvedimento economico, dichiarando: “La manovra sarà di 43 miliardi. Non ci sarà una riduzione delle tasse ma una loro rimodulazione“.
Il ministro dell’agricoltura Saverio Romano ha invece annunciato che “E’ probabile che i ministri, dal mese prossimo, non avranno più lo stipendio“, e avranno ” solo quello da parlamentare”, nell’ottica di una riduzione dei costi della politica.

Nel tardo pomeriggio, è previsto anche un pre-consiglio con tutti i ministri a palazzo Chigi, nel corso del quale Tremonti spiegherà la sua manovra. Oggi anche la Corte dei Conti si è pronunciata sulla necessità di una manovra economica che favorisca la ripresa, aggiungendo che la riduzione, necessaria, della spesa pubblica non deve però esser fatta con tagli lineari che possono minacciare la spesa pubblica. Il “Financial Times”, invece, ha dedicato un articolo al sistema bancario e finanziario italiano, che viene definito “precario”.
Anche Luca Cordero di Montezemolo ha espresso la sua preoccupazione per la situazione economica, definendo “semplicemente folle e irresponsabile il balletto, a cui stiamo assistendo in queste ore, tra le diverse anime del Governo, relativamente ai conti pubblici“, e confermando comunque “massimo supporto alla linea del rigore del Ministro dell’Economia“.
I malumori vi sarebbero perlopiù all’interno della Lega,
che non vorrebbe nè l’innalzamento dell’età pensionabile nè i tagli che si potrebbero ripercuotere sugli enti locali, mentre chiederebbe che venga data priorità alla riforma fiscale.
Dall’opposizione, il leader dell’Idv Antonio Di Pietro usa toni insolitamente morbidi, affermando: “Noi esamineremo voce per voce la manovra di Tremonti e alla fine diremo un sì o un no”. Per il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, invece, “La maggioranza è in panne, litiga, attacca Tremonti e non sa che pesci prendere“, mentre per Stefano Fassina, responsabile economico del Pd,E’ necessaria una svolta politica per far uscire il paese dalla stagnazione e dalla precarietà dei conti pubblici”.

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