Il Capitano della Sea Watch arrestata: Salvini soddisfatto

sea watchIl Capitano della Sea Watch Carola Rakete è stata arrestata e posta ai domiciliari, dopo aver nuovamente forzato il blocco navale e aver rischiato la collisione con una motovedetta della Guardia di Finanza. L’accusa è di resistenza o violenza nei confronti di una nave da guerra, per la quale si rischiano da tre a dieci anni.

Le reazioni

Naturalmente soddisfatto il ministro degli Interni, Matteo Salvini:

“Io spero che lunedì i giudici di Agrigento confermino l’arresto della comandante della Sea-Watch che questa notte ha fatto un atto di guerra contro il nostro Paese, a se così non sarà abbiamo già pronto un decreto di espulsione”.

Il Viminale sta considerando un provvedimento diretto per Carola Rackete, in modo che non possa entrare nel nostro paese per cinque anni, in base alla legge sui cittadini comunitari pericolosi.

Il ministro Salvini lancia così un monito anche per le altre navi, come la tedesca Alan Kurdi e la spagnola Open Arms:

“Non si avvicinino all’Italia se no anche per loro ci sarà lo stesso trattamento”.

Tornando al Capitano della Sea Watch, Carola Rackete ha ammesso l’errore in manovra, che ha costretto la motovedetta della Guardia di Finanza ha lasciare il molo in fretta e furia. È stata portata in caserma e trattenuta fino alle 9 del mattino.

Costituzione, un sito per dare il proprio parere sulle Riforme in corso

costituzioneDare voce al proprio pensiero. Farlo per riformare la Costituzione Italiana è sinonimo di democrazia, almeno a mio parere. E questa volta il mio parere conta qualcosa. Posso esprimerlo per prendere parte ad un importante processo che coinvolge in prima persona tutta la cittadinanza italiana: le modifiche del Testo che è alla base della Repubblica, nonché del vivere comune. Sono da pochi giorni al corrente della possibilità di partecipare alla Consultazione on line proposta dal Consiglio dei Ministri per raccogliere pareri sulla Costituzione, soggetta a cambiamenti radicali in corso d’opera. Cambiamenti che saranno apportati non prima di aver chiesto un’opinione a noi cittadini. Per darla occorre andare sul sito web www.partecipa.gov.it e compilare due questionari:

–        un questionario di 8 domande brevi, a risposta chiusa;

–        un questionario di 20 domande, finalizzato all’approfondimento dei temi;

Prima di rispondere voglio leggere con attenzione e farmi aiutare dal glossario e della FAQ. Quello che è certo è che si tratta di esprimere il proprio grado di conoscenza su argomenti di interesse pubblico quali le forme di Governo e Parlamento, gli strumenti della Democrazia, il Territorio. Materie connesse strettamente alla Costituzione. Le sue modifiche, dunque, dipendono da noi e dai nostri pensieri in merito. La fase di consultazione on line, che terminerà l’8 ottobre, è solo la prima di due fasi di vitale importanza. La seconda consiste nell’organizzazione di discussioni pubbliche sul tema, che si terranno nelle Università e nelle Scuole. Appare, a mio avviso, molto importante il ruolo di queste ultime, dal momento che sono i luoghi in cui gli studenti hanno l’opportunità di formare il proprio pensiero politico e sociale.

Non è un caso che l’1 ottobre, proprio nelle scuole, si terrà la “Giornata della Partecipazione”, aperta anche ai parenti degli studenti per discutere delle forme di consultazione on line e dei temi legati alla Costituzione. Quale occasione migliore, dunque, per dar voce al nostro pensiero?

Per chi volesse saperne di più, ecco quali sono i canali on line da consultare:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

 

La nuova Costituzione nasce via Web, raccogliendo i pareri della cittadinanza

giorgio napolitano È un’iniziativa singolare quella realizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione dell’avvio dei lavori per le Riforme Costituzionali. Prende il via la prima Consultazione on line relativa a questa tipologia di tema, finalizzata alla raccolta delle opinioni della cittadinanza e all’organizzazione di dibattiti sul tema stesso in numerosi Istituti Pubblici.

Con questa iniziativa, inoltre, il Governo si pone l’obiettivo di aumentare la partecipazione del la gente alla vita politica italiana, coinvolgendo tutte le fasce d’età e “sfruttando” il loro grado di conoscenza delle materie di questione.

Rapporto finale

Entro e non oltre il prossimo martedì 8 ottobre, dunque, sarà possibile partecipare alla Consultazione via web collegandosi al sito www.partecipa.gov.it e compilando due questionari. Il primo questionario consta di otto domande a risposta chiusa. Il secondo è un questionario di approfondimento sugli stessi temi che consta di 20 domande.

Le opinioni confluiranno in un rapporto finale che influirà sulle decisioni in materia di Riforma Costituzionale prese dal Governo. Il rapporto finale sarà pubblicato on line e successivamente consegnato alla Presidenza del Consiglio.

Dibattiti pubblici

La prima fase, quella via web, è inoltre un trampolino di lancio della seconda. Una volta terminata, infatti, si procederà con l’organizzazione di discussioni pubbliche presso Università, Fondazioni e Scuole.

Il valore delle opinioni dei cittadini

Che valore avranno ai fini della Riforma Costituzionale le opinioni espresse via web dai cittadini? Non un valore statistico. Tuttavia i pareri espressi tramite il sito dal popolo italiano saranno vagliati da un comitato scientifico presieduto dall’ex Ministro Francesco Profumo, coadiuvato da Istat e Fondazione Ahref. Quest’ultima avrà il compito di effettuare un’immenso lavoro di monitoraggio durante e dopo la prima fase dei lavori.

Per saperne di più

Ecco quali canali on line consultare per saperne di più:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

Riforme Costituzionali in vista: la parola ai cittadini

governo lettaIl Consiglio dei Ministri chiama, la cittadinanza risponde. In ballo c’è la Costituzione Italiana, patrimonio comune da salvaguardare e al tempo stesso cambiare in alcuni suoi passi. Modifiche che, per la prima volta, godranno del parere del popolo. Il coinvolgimento degli italiani alla vita politica del Paese, in questa fase di riforme del Testo su cui si basa la Repubblica, passa per una forma di Consultazione che consta di una fase telematica e di una fase di dibattiti da organizzare negli Istituti Pubblici (Scuole, Fondazioni e Atenei universitari in primis).

Per partecipare alla raccolta di opinioni richiesta dal Governo occorre collegarsi entro l’8 ottobre 2013 al sito www.partecipa.gov.it e compilare due questionari:

–         Al primo questionario andranno date 8 risposte brevi;

–         Al secondo questionario, composto da 20 quesiti, andranno date altrettante risposte in maniera approfondita;

Cosa verrà chiesto ai Cittadini?

Il Consiglio dei Ministri, in vista delle Riforme Costituzionali, chiede ai cittadini un parere su alcune tematiche riguardanti la Democrazia, le Forme di Governo e Parlamento, la propria visione del Territorio. Tutti temi di attualità,dei quali si discute sovente in famiglia, nelle scuole e per strada, nonché sul web.

I dibattiti pubblici

Una volta terminata la raccolta delle opinioni rilasciate sul sito tramite la modalità di consultazione on line, si procederà all’organizzazione di dibattiti pubblici presso (come detto) Scuole, Università e Fondazioni.

Il ruolo delle Scuole

La vera novità di questa proposta consiste nell’interesse da parte del Governo nell’ascoltare e tenere in considerazione il parere degli studenti. Non saranno soltanto i lavoratori (padri di famiglia, anziani, professionisti e imprenditori) a ‘dire la propria’. Sono coinvolti anche coloro che vanno ancora a scuola. A ragione di ciò, in accordo con il MIUR, è stata indetta nelle scuole italiane la “Giornata della Partecipazione”, che si terrà martedì 1 ottobre 2013:

Una giornata speciale in cui inaugurare progetti didattici riguardanti la costituzione. Per un giorno gli Istituti apriranno le porte anche a genitori e anziani, in maniera tale da seguire il modus operandi proposto da Fondazione Mondo Digitale, che da sempre si occupa di formazione tra le diverse generazioni.

Il 13/09 avverrà il lancio dell’area dedicata su www.partecipa.gov.it/scuola, dalla quale gli studenti potranno attingere per sviluppare i loro progetti.

Come rimanere aggiornati sull’iniziativa promossa dal Consiglio dei Ministri?

Semplice, basta dare un’occhiata ai seguenti canali sui vari social network:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

No Tav, ancora scontri. Maroni: “Pronti a fermare i violenti”

Foto: Ap/LaPresse

Si sono verificati nuovi disordini la scorsa notte nei pressi dei cantieri dell’Alta velocità in Val di Susa. Circa 200 manifestanti dell’area anarchica e antagonista, con i volti coperti da caschi e maschere antigas, hanno infatti attaccato verso mezzanotte il cantiere di Chiomonte in due diversi punti, la zona dell’area archeologica e quella al viadotto dell’autostrada A32.
I dimostranti avrebbero lanciato per un paio d’ore pietre, fumogeni, oggetti vari e anche alcune bombe carta contro le forze dell’ordine. Si sarebbe anche resa necessaria, per motivi di sicurezza, la chiusura dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia per circa tre ore.
Un dirigente e tre agenti di polizia, oltre a un maresciallo dei Carabinieri e un agente della Guardia di Finanza, sarebbero rimasti feriti.
La Digos ha compiuto nella notte sette perquisizioni tra Torino e la Val di Susa, due su delega dell’autorità giudiziaria per minacce, cinque per cercare armi ed esplosivi. Secondo quanto riferito dalla Questura, sarebbero state sequestrate alcune fionde, petardi e maschere antigas.
Sugli incidenti ai cantieri dell’Alta velocità è intervenuto oggi anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che rispondendo ai giornalisti ha spiegato: “Domani sarà la giornata clou, perchè ci sarà la chiusura del campeggio, però siamo attrezzati a fronteggiare, come abbiamo fatto finora, la violenza di questi manifestanti“.
Maroni avrebbe infatti concordato con il prefetto di Torino Alberto Di Pace “alcune iniziative per garantire la prosecuzione dei lavori e isolare i violenti”.

Immigrazione, permessi a tempo: ok del governo

Foto: Ap/LaPresse

Il governo ha dato il via libera ai permessi a tempo. “Sarà concesso un permesso di soggiorno temporaneo ai migranti che hanno rappresentato l’intenzione di andare in un altro Paese europeo. E sono la stragrande maggioranza“, l’ha detto il ministro degli Interni Roberto Maroni nel corso dell’informativa sull’immigrazione alla Camera, confermando la volontà dell’Esecutivo di concedere i permessi a tempo.

Il titolare del Viminale fissa i paletti di questa concessione: “I permessi non saranno rilasciati ai soggetti socialmente pericolosi, a chi è destinatario di provvedimento di espulsione, a chi risulti denunciato per una serie di reati“.