Berlusconi – Casini: Una telefonata che accorcia l’alleanza

L’alleanza tra Berlusconi e Casini sembra definitivamente terminata, anche se per l’ufficialità bisognerebbe attendere ancora le prossime 24 ore. In compenso quello che ai miei occhi è sempre sembrato un amore impossibile, dovrebbe finalmente finire. Un amore quello tra i leader di UDC e PDL che alla fine ha avuto i suoi alti e i suoi bassi. Ma mai così in basso come l’ultimo periodo.

Casini è sempre stato la pecora nera dell’alleanza di Berlusconi. A mio parere l’idea di Casini è, e sempre rimarrà, quella di ricostruire il grande centro, riportare in auge quell’idea di Democrazia Cristiana, che tanti or sono si divise in mille piccoli partitelli a causa delle divisioni interne.

Voglia di indipendenza e di prendersi la possibilità di governare. Queste sono le esigenze che hanno spinto l’UDC a rifiutare l’invito di Berlusconi ad unirsi nell’alleanza di centro destra. La necessità per Casini e per i suoi elettori, di non volere essere un comprimario nella prossima legislatura ma essere un protagonista, come si evince anche dalle sue parole:

Non c’è un tira e molla, noi non chiediamo posti. Non abbiamo problemi di questo tipo. Semmai rinunciamo a posti, perché credo che in tutti gli organigrammi del futuro governo di centrodestra lei il mio nome l’ha sempre trovato al ministero degli Esteri

Ovvero per la serie. Se non conto niente ditemelo subito perchè almeno non vengo.

La posizione di Casini è divenuta da vero leader. Innanzitutto ha già affermato che se dovesse partire con una lista e un programma in solitaria da UDC, in caso di sconfitta alle elezioni, il giorno dopo sarebbe già al banco dell’opposizione per portare il suo voto di sfiducia ovunque fosse necessario.

La famosa telefonata che doveva unire o dividere per sempre i due leader c’è stata. Cordiale ed educata come si compete a due persone che si conoscono. Almeno all’esterno. Perchè sono certo che all’interno erano gli spiriti di scoramento (per Berlusconi) e di supremazia (per Casini) a dominare. Di certo non quello di due amici che non si parlano da tempo.

Una sola cosa mi preoccupa. Vedendo le parole di Casini si evince un chiaro distaccamento da una possibile alleanza con il PDL. Ma per il suo partito non ha pensato, in caso di vittoria, che si potrebbe ritrovare nella stessa posizione di solitudine che vivono Fini e Berlusconi? Forse si aspetterà che Berlusconi gli venga incontro per governare. E credo che anche in quel caso ci sarà una telefonata, cordiale ed educata, ma questa volta a parti invertite…

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