Wikileaks: Berlusconi rovinato dai party, ha un “legame speciale” con Putin

Foto: AP/LaPresse

Nuove rivelazioni  da Wikileaks  sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: in un cable riservato inviato dall’ ambasciata Usa di Roma al Dipartimento di Stato nel 2009, il presidente della Commissione difesa del Senato italiano, Giampiero Cantoni, aveva confidato a un funzionario americano la sua preoccupazione per la salute del premier, “provato” per i festini e le notti insonni, per i quali “non si riposa abbastanza”. Cantoni smentisce di aver mai parlato di queste cose con funzionari americani,ma i documenti lo citano: egli avrebbe anche confidato che gli esami medici del premier “sono risultati disastrosi”, aggiungendo: “siamo tutti preoccupati per la sua salute”.

Altre indiscrezioni verrebbero dall’ ambasciatore americano David Thorne, che avrebbe riferito di quando avrebbe chiamato Berlusconi dopo essersi insediato, e questi si sarebbe assopito per un attimo. Inoltre, anche il sottosegretario Letta avrebbe confidato all’ ambasciatore di ritenere che la serie di scandali avrebbero lasciato Berlusconi “fisicamente e politicamente debole”.


Ma la pagina più scottante è forse quella che riguarda i rapporti tra Berlusconi e Putin. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton, infatti, con un dispaccio del 28 gennaio 2010, chiedeva alle delegazioni europee che inviassero “ogni genere di informazione” sui rapporti tra Berlusconi e Putin, e sulla “relazione tra i dirigenti dell’ Eni e i dirigenti del governo italiano”. La delegazione russa rispose alla Clinton il 5 febbraio 2010,  e’ l’ambasciatore Beyrle, nel dispaccio,affermava: “nelle faccende importanti, sembra che le relazioni economiche tra la Russia e l’ Italia siano condotte dai primi ministri, che manntengono un rapporto  diretto e controllano alcune delle maggiori imprese nell’ ambito delle rispettive economie”.

Inoltre, secondo quanto avrebbe riportato un funzionario  dell’ ambasciata italiana a Mosca, “la stessa ambasciata  e il ministro degli esteri, Franco Frattini, spesso vengono a conoscenza dei colloqui tra Berlusconi e Putin solo dopo che hanno avuto luogo, “, anche se, avrebbe ammesso lo stesso funzionario, questa relazione “talvolta può risultare utile”, e in proposito il, funzionario citava il prezzo più elevato al quale Eni avrebbe ceduto a Gazprom il suo 20 per cento di Gapromnet, “dopo che Berlusconi avrebbe parlato direttamente con Putin”.

Dagli altri cablogrammi pubblicati da Wikileaks, emerge il fastidio degli Usa per i rapporti troppo stretti tra Berlusconi e Putin, che venivano così spiegati dall’ allora ambasciatore americano in Italia Spogli: “Berlusconi crede che Putin, un collega magnate, confidi in lui più che in qualunque altro leader europeo”. Addirittura, si pensa che Berlusconi si spinga, “nel corso della crisi con la Georgia, a insistere nel fatto che la Georgia sia stata l’ aggressore”.
Gli Stati Uniti, irritati dai risvolti dell’ amicizia tra i due leader,  avrebbero preparato, già dal gennaio 2009, un “piano” per “contrastare la corrosiva influenza” di tale amicizia. agendo anche con politici dello stesso PDL “per offrire una corrente d’ opinione alternativa” sulla Russia.

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