Talk show Rai in ferie, la crisi di Governo affidata ai tiggì

Gianfranco Fini che si separa da Silvio Berlusconi ha il peso politico (lo dicono i numeri) di una crisi in corso ma, nonostante le difficoltà – presunte e probabili – in cui potrebbe incappare il Governo richiedano di fatto una informazione assai più completa e dettagliata (in gioco, gli equilibri e la tenuta dell’esecutivo dopo la migrazione di parte del Popolo delle Libertà in Futuro e Libertà), la Rai decide di non optare per la rivisitazione dei palinsesti al fine di includere i talk show politici.

I vertici dirigenziali hanno deciso che saranno solo i tiggì a garantire le informazioni necessarie: è quanto emerso dopo l’incontro odierno tra il direttore generale Mauro Masi e i direttori di telegiornali e giornali radio. La decisione preclude di fatto il ripristino anticipato di programmi di informazione quali Ballarò, Porta a Porta e compagnia bella: “informazione aperta per ferie”, dalle parti di viale Mazzini, significa a conti fatti che i direttori delle testate, a seconda della necessità, potranno chiedere ampliamenti degli spazi previsti e, se necessario, anche variazioni di orario nei palinsesti.

Stop ai talk show, protesta domani di fronte alla Rai

floris

Oggi lo sciopero degli immigrati, sabato il popolo viola di nuovo in piazza. E veniamo da mesi di proteste dei lavoratori (Ispra, Alcoa, Fiat, Merloni, ex-Eutelia, Italtel e moltre altre realtà dimenticare). Il Paese si muove, prova a farsi sentire. Oggi è ufficiale lo stop ai talk show data la par condicio in tempi di campagna elettorale.

Ma Michele Santoro si ribella e dice che andrà in onda (o almeno ci proverà) ugualmente con Annozero. E domani, martedì 2 Marzo, a partire dalle ore 20.00, presidio sotto la sede RAI di Via Teulada 66 a Roma. Davanti agli studi da cui sarebbe dovuto andare in onda Ballarò, la Federazione Nazionale della Stampa italiana chiama tutti i cittadini a protestare contro la decisione di fermare i programmi d’informazione (Annozero, Ballarò, Porta a Porta e L’Ultima Parola) in campagna elettorale.

10 Domande a 500 Politici. Quello che avreste sempre voluto fare. Tocca a voi.

folla.jpg

La campagna elettorale sta volgendo al termine. Dibattiti, Talk Show, confronti, interviste, ne abbiamo viste di tutti i colori. I candidati si sono gettati nella mischia dell’arena mediatica con fare deciso e battagliero. Ma, come ogni anno, tra gli elettori si fa strada una sensazione spiacevole…che le domande degli intervistatori sono state poco incisive, poco graffianti. Insomma…che “se fossimo stati li” gliene avremmo cantate quattro, senza farci intimidire. Perchè alle volte per ragioni di alleanze editoriali, antiche amicizie, ammiccamenti pre-elettorali, i giornalisti non pungono, non insistono, non incalzano.

Su PoliticaLive abbiamo una visione diversa della politica. Non ci piacciono i conduttori schierati, gli intervistatori fortemente orientati. Ci ispiriamo a quella tradizione del giornalismo anglosassone che pungola, che ha come obiettivo primario la ricerca dell’obiettività, della fairness. Oggi vi proponiamo di gettare un piccolo sasso nello stagno, cercando di rompere il monopolio dell’informazione da parte di una corporazione che utilizza i media nel senso opposto per cui sono stati creati. Saremo comunque anni luce indietro quando ci sono alcuni paesi in cui vip e candidati si insultano su Myspace e usano Youtube non come uno strumento di propaganda, ma come un occasione di confronto.

Vogliamo che siate voi a fare le vostre domande. Senza pietà. Senza riguardo. Libere. Chiedete quello che volete sui programmi, sulla moralità, sulla vita privata, sul conflitto di interesse. Ci penseremo noi di PoliticaLive ad utilizzare il mezzo di internet nel modo più giusto. Selezioneremo le 10 domande più votate, le compatteremo e le spediremo ai 500 uomini politici più influenti, per vedere SE, COME, QUANDO, risponderanno ai nostri quesiti.

10 Domande – 500 Politici

Un numero tondo, un equazione facile:

RISPONDERE AI CITTADINI = TRASPARENZA

La nostra vuole essere una provocazione, nel modo, l’unico che ci è concesso, per rompere, per partecipare. Ma le domande saranno serie. E QUESTA VOLTA saremo noi a sceglierle. Saranno 10 domande uguali per tutti, destra, sinistra e centro. Senza censure, senza tagli, dovuti all'”opportunità”, alla “correttezza istituzionale”.

Vogliamo sperare che “i nostri rappresentanti” non fuggano questa ennesima occasione di confronto libero, non schierato, che gli viene dato.






[La nostra redazione ha 2 giorni per raccogliere commenti ed e-mail.
Una volta spedite, daremo conto della lista dettagliata di tutti i politici
che hanno ricevuto le vostre domande.
E ci impegnamo a pubblicare immediatamente le loro risposte, o i loro silenzi.]