Obama vs McCain: Il Presidente di uno stato che fu

Signore e signori mancano ormai meno di 20 giorni alle presidenziali americane. So che può sembrare incredibile come la data del 4 novembre si stia avvicinando cosi velocemente, e so anche come questa estenuante campagna presidenziale, in fondo, un po’ vi mancherà una volta finita. Perché, seppur lunga e a tratti un po’ noiosa, questa presidenziale ha sparato qualche colpo che veramente ha tirato su il morale di molti di noi.

Obama vs.McCain: Anche Castro scende in campo

La corsa presidenziale negli Stati Uniti vede l’ennesimo sondaggio dare favori e vittoria ad Obama, questa volta con un risultato intorno al 6%, confermando il candidato di colore come il molto probabile presidente degli United States. Nel frattempo trapelano da Cuba delle dichiarazioni di Castro, che lo vogliono sostenitore di Obama e rivelandosi così per Barack un’arma assolutamente a doppio taglio.

Obama vs McCain: le confessioni di un Clintoniano

Quante volte mi sono ritrovato a scrivere qui, su Politicalive, delle primarie e successivamente delle presidenziali negli Stati Uniti d’America, ma soprattutto quante volte mi sono trovato di fronte al bivio di dover scegliere per chi, superando quella barriera che è la propria tendenza politica, dovrebbe essere il proprio presidente degli USA. Ai miei tempi, durante una primaria molto combattuta nei reparti democratici, mi ritrovai ad appoggiare apertamente Hillary, a mio parere il Vero cambiamento per un paese come gli Stati Uniti.

Obama vs McCain: la sfida numero 2 sta per iniziare

La prima sfida tra i due candidati alle presidenziali americane si era chiusa con un nulla di fatto, nascosto da quel velo di politically correct che ha fatto del dibattito una normale conversazione riguardo i temi portanti delle due candidature senza andare a vedere nello specifico cosa effettivamente Obama e McCain temono e cercano di nascondere agli occhi del pubblico. Eppure sono certo che, in questo secondo incontro, non sarà più cosi.

Biden VS Palin: la notte dei Vice non smuove le carte

La serata di ieri era fondamentale non tanto per le partite di coppa UEFA, quanto invece per l’importante dibattito elettorale che negli Stati Uniti vedeva opporsi i due candidati vice presidente alla Casa ovvero il democratico Joe Biden e la repubblicana Sarah Palin. Uno scontro che, almeno alla vigilia, avrebbe premiato il meno pasticcione dei due e che alla fine non ha premiato effettivamente nessuno.

Gli USA impauriti vanno verso Obama

La giornata di venerdì è stata decisiva per tutti coloro che, noi compresi, si interessano alla situazione delle presidenziali negli Stati Uniti d’America perché giusto prima dello scorso week end ha avuto luogo, in quel dell’università del Mississipi, il dibattito elettorale tra i due candidati premier. Una discussione che ha rischiato fino all’ultimo di non aver luogo a causa della grave crisi economica che gli USA stanno vivendo in questo momento e che avrebbero dovuto costringere i candidati a pensare al paese prima che a se stessi.

Georgia: Crocevia di un cammino

Ne è passato parecchio di tempo dagli infausti fatti avvenuti in Georgia e riguardanti l’ormai arcinota Ossezia del Sud; eppure nonostante la maturità degli stati protagonisti della faccenda e di quelli che, per un motivo o per l’altro, si sono immischiati nella stessa, la situazione non sembra avere nessuna intenzione di affievolirsi, alimentata da un teorico stato di equilibrio creato da forze che in realtà si colpiscono senza mai cadere. Forze che faticano a trovare la loro posizione in una realtà molto maggiore di quella georgiana, semplice pretesto di un problema più grande.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 24 giugno 2008

Ore 01:19. Sono i vari piccoli eventi nazionali, di cronaca o di politica, che raccolgono l’attenzione dei vari quotidiani che ogni giorno andiamo ad analizzare. Nel caso in cui non siano le news nazionali a dominare i quotidiani sono le notizie internazionali di nicchia a farla da padrone. Vediamo ora in dettaglio come i vari paesi si apprestano a vivere questa giornata.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 21 giugno 2008

Ore 01:17. Finalmente in una tranquilla serata quasi estiva, visto anche che l’estate è ormai alle porte, mi ritrovo con voi a leggere ed analizzare ciò che le testate giornalistiche straniere e nazionali ci riportano. In un momento di “crisi economica” che sta attraversando l’Europa, i singoli paesi si ritrovano tutti per un motivo o per l’altro a dover soffrire un momento di tensione. In questo momento, specie per difendere la popolazione, sarebbe bene un segnale di unione da parte di tutti i partiti. E non parlo solo dell’Italia…

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 17 giugno 2008

Ore 01:12. Il grande giorno è finalmente giunto. Per un paio di ore, come due anni fa, l’Italia intera di destra e sinistra sarà unita in un unico scopo, tifare gli azzurri. Una squadra e uno spirito quello della Nazionale che ci fa riscoprire la bellezza di essere italiani. Tutto questo mentre il nostro premier rincorre, e chissà per quale motivo, i pm di sinistra e mentre le conseguenze dell’incontro Bush – Brown inizio a farsi sentire.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì, da Guantanamo

Mentre Bush era in viaggio per le bellezze del Belpaese, un giochetto non da poco gli è stato giocato in terra patria.
Probabile non se lo aspettasse. Quando il gatto non c’è, i topi ballano? Non esattamente, perchè la notizia arriva dopo, naturalmente, un lungo processo e percorso. Un iter che coinvolge una tra le più ustionanti patate bollenti di Giorgio e dei suoi.
Quanto ne sapete, voi? O meglio: quanto vi hanno detto i Nostri (Studio Aperto, Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5)? La notizia in questione, del 12 giugno, è passata in un unico grande calderone, un codazzo melmatico all’interno della cronaca del viaggio del Presidente degli Stati Uniti in Europa, e soprattutto in Italia. E proprio mentre George cominciava la sua due giorni italica, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America svergognava, costituzionalmente parlando, Guantanamo. Una cosetta così, che è diventata un trafiletto, un sunto di una frase nei nostri telegiornali.

Bush e il Papa, le ragioni di un incontro

C’è una storia che non è stata raccontata. Tra le molte, troppe, dei giorni nostri.
Una storia analizzata solo in pochi contesti. Un’analisi non alla portata di tutti, a beneficio dei molti, ma solo di chi quell’analisi la andrà a cercare. Il racconto dei retroscena dell’incontro tra George W. Bush e Papa Benedetto XVI.
Un incontro cordiale, così è stato definito. Un incontro che, naturalmente, ha i suoi motivi politici ben precisi.

Il mondo ha scelto: Vogliamo Obama!

Il titolo è chiaro ed è il risultato di un sondaggio che è stato svolto, a cavallo tra marzo e aprile, in 24 nazioni di tutti i continenti. Le domande vertevano sui sentimenti che, il candidato, provava nei confronti degli Stati Uniti.

E’cosa nota a molti infatti che negli ultimi 10 anni, con la salita al governo di George W. Bush, il sentimento di anti-americanismo si sia espanso su tutto il pianeta.

Il sondaggio non ha fatto che confermare questo sentimento con però un biriciolo di speranza nel cuore dei vari candidati, i quali nutrono serie speranze che con l’avvento di Barack Obama vi possa essere quel cambiamento importante soprattutto nella politica estera.

Il mondo ha quindi deciso: Vogliamo Obama! E voi invece cosa decidereste: Barack Obama o John McCain?

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 13 giugno 2008

Ore 01:28. Il mondo arabo invade l’Europa. Se non fisicamente almeno a parole è sempre l’Islam ad essere l’argomento principale delle conversazioni e delle discussioni che raccolgono l’attenzione in questa giornata. Il vecchio continente teme l’estremo oriente e quella cultura tanto diversa che lo sta invadendo.