Confermato l’attacco al villaggio di Tyotkino in Russia

Il governatore regionale di Kursk, Roman Starovoy, ha postato di nuovo su Telegram con ulteriori dettagli su quello che sostiene essere un attacco al villaggio di Tyotkino in Russia, che si trova proprio al confine con l’Ucraina. Il suo messaggio dice che sta visitando la zona e arriva dopo quello che sembra un attacco ucraino sul suolo russo.

villaggio di Tyotkino
villaggio di Tyotkino

Berlusconi, quando la “stampa estera sputtana l’Italia”

Silvio Berlusconi: “La stampa estera sputtana l’Italia“. Il procedimento opposto (l’Italia è ormai sputtanata), non appare contemplato. Nel frattempo l’Observer parla del presidente del Consiglio come nuovo caudillo:

Le dittature dei nostri giorni si presentano in forme diverse, ma quella dominante è un capitalismo di stato o un’oligarchia in cui il capo controlla la cosa pubblica e le sinecure che ne derivano. Non si può parlare di dittature in senso stretto. I capi tollerano le elezioni a patto che i risultati possano essere manipolati e permettono le critiche, basta che non raggiungano le masse

I capi? Di quali capi sta parlando?

non della Russia di Putin o del Venezuela di Chavez, ma dell’Italia di Berlusconi

Amen.

L’editoriale

Lo dico senza spirito polemico: la manifestazione di oggi per la libertà di stampa per me è incomprensibile. Parola di Augusto Minzolini, direttore del Tg1. Che ha deciso, in diretta, nell’edizione delle ore 20 del primo Tg della Rai, di dare il suo giudizio negativo sulla protesta organizzata a Roma, in piazza del Popolo, dalla Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, sulla libertà di stampa. Un editoriale contro.

Manifestare è sempre legittimo e salutare per la democrazia, ma in un Paese dove negli ultimi tre mesi sono finiti nel tritacarne mediatico Berlusconi, l’avvocato Agnelli, l’ingegner De Benedetti, l’ex direttore di Avvenire, il direttore di Repubblica e tanti altri, denunciare che la libertà di stampa è in pericolo è un assurdo

Bisogna ascoltarlo, per capire cosa pensarne.

E’ la stampa, bellezza

bogart

È la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente… niente!, diceva, e tutti lo ricorderanno, Humphrey Bogart alias Ed Hutchinson, giornalista ne L’ultima minaccia, film del 1952, diretto da Richard Brooks: uno dei più significativi in tema di libertà di stampa.

E’ la stampa, bellezza, e quella estera non cessa di seguire con particolare attenzione il Premier italiano. Certo, ci sarebbe da seguire (e materiale non manca), anche l’attuale opposizione nelle sue forme passate, presenti e future. Attendiamo che una qualche emanazione veramente indipendente – carta stampata, televisione… –  lo faccia. Siamo certi che accadrà.

E’ la stampa, bellezza, e Repubblica non manca di rilanciare quanto gli esteri scrivono. Il che è, se vogliamo, amaro, perché italiche emanazioni più o meno nobili hanno necessità di sottolineare che la faccenda è pregnante per il mondo, quindi in quanto tale dotata di dignità di copertura. Non ci dovrebbe essere necessità di sudditanza, no?

Berlusconi querela Repubblica

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Silvio Berlusconi fa causa a Repubblica per le famose 10 domande rivolte dal giornalista Giuseppe D’Avanzo ormai molto tempo fa, a giugno. Nella citazione, tali domande vengono definite “diffamatorie”. La citazione  porta la data del 24 agosto, ed è inerente anche a un articolo del 6 agosto: “Berlusconi ormai ricattabile” media stranieri all’attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa”. Invitati a comparire al Tribunale di Roma Giampiero Martinotti, autore del pezzo del 6 agosto, Ezio Mauro, direttore responsabile di Repubblica, e il gruppo L’Espresso. L’Espresso ha già querelato il Premier a fine luglio.

E già 10mila firme sono arrivate, al momento, al quotidiano, a sottoscrivere l’appello di tre giuristi, nomi di alto rilievo del panorama italiano e internazionale: Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.

Riportiamo il testo dell’appello in questione dopo il salto. Qui, invece, il link su Repubblica.

Berlusconi, ovvero l’Italia tra feste e stampa estera

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Una cosa è certa: del fatto che domani e dopodomani ci siano ballottaggi e referendum non interessa più a nessuno. Se ne scorgono poche, maldestre tracce sulle prime pagine on line di Repubblica e del Corriere. Certo, ci sono gli scontri a Teheran. Ma c’è sempre, tanto, troppo, dappertutto (anche se non nei Tg, certo: sto guardando il Tg5 e al massimo riporta del First dog degli Stati Uniti, il cane della famiglia Obama… Oppure lo scottanteee scoop di quanto ci si diverta a Mirabilandia… ) il nuovo scandalo Patrizia D’Addario. & Company, dato che l’amica della D’Addario, Barbara, con tanto di videointervista. La Montereale è stata ascoltata dalla Guardia di Finanza di Bari come persona informata dei fatti.

Si sono sbizzarriti anche i giornali stranieri.