Naked Cowboy for President!

cold-water

Finalmente il nuovo in politica! Certo, certo, è una provocazione. Si chiama Naked Cowboy, il cowboy nudo, e negli Stati Uniti è diventato decisamente un protagonista della vita politica. In che senso? In che senso. Ama far parlare di sè, e lo fa da anni. In tanti lo seguono, lo supportano e lo finanziano. Tanto che si dice che i suoi fan gli diano soldi per 1000 dollari al giorno. Cosa fa? Performance live di menestrello in città. Naturalmente, in ossequio al suo nome, (quasi) completamente nudo.

Qui il suo sito e qui il suo MySpace. Al secolo Robert Burck, 38 anni, è ormai da anni una leggenda statunitense. Nelle sue performance indosaa solo la sua chitarra, un cappello a tesa larga e un paio di stivaloni da perfetto cowboy. Non manca, per questioni di naturale necessità, un paio di slip bianchissimi.

E che cosa fa il nostro cowboy? L’arte non basta. La prossima tappa è diventare sindaco della Grande Mela.

Foto|Naked Cowboy Comics

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

L’Aquila, il telegramma del Sindaco

Aiuto. Avevano già chiesto aiuto da L’Aquila. Il mezzo è quello che nell’immaginario vediamo come tipico delle comunicazioni urgenti e cariche di gravità. Il telegramma. Oggetto: richiesta di dichiarazione di “stato d’emergenza” per la città dell’Aquila, resa necessaria dalla concomitante segnalazione dello sciame sismico in corso, e di gravi lesioni ad edifici pubblici e privati.

Cinque giorni prima del Grande Terremoto, il Comune dell’Aquila ha inviato un telegramma di richiesta di aiuto e di accorato allarme a:

1. Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Protezione civile

2. Governatore della Regione Gianni Chiodi

3. Assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati

4. Prefettura dell’Aquila.

Abruzzo, terremoto e inchieste. E il fotografo si finse prete

A L’Aquila non c’è più nessuno. Il sindaco ha predisposto la chiusura del centro storico. A L’Aquila non c’è più nessuno. I fantasmi ve li racconta Daniele Mastrogiacomo qui. Le vittime accertate sono, ad ora, 272. Più di 1100 i feriti, di cui almeno un centinaio in condizioni gravi. Il numero dei morti sale. Basta controllare per più volte durante la giornata un qualsiasi giornale o una qualunque agenzia.

Un fascicolo contro ignoti sul terremoto, indagando per disastro e omicidio colposo, è stato aperto presso la Procura de L’Aquila. Un atto dovuto, fanno sapere. Ed ecco un’altra news.

Expo 2015. Quando la politica immobilizza un’Esposizione Universale

Era il 31 marzo 2008. Milano si aggiudicò gloriosamente l’Expo 2015. E giù tutti a fare festa.Un evento storico, che si terrà dal 1 maggio al 31 ottobre di quell’anno ancora lontano. Dalla festa dell’anno scorso, però, si passa alle beghe di un anno dopo. Perché si è trattato di un anno difficile, per Milano.

Il punto, però, come segnala un articolo odierno di Repubblica, è che tra risse più o meno esplicite e nomine saltate, per l’Expo, ad oggi – dopo, cioè, ben 12 mesi – nulla si è fatto.

Il problema è che non si organizza un’Esposizione Universale così, come una qualsiasi fiera.

Letizia Moratti, i guai di un Sindaco

Letizia Moratti: nuovi guai giudiziari per la Sindachessa di Milano. Il giudice per le indagini preliminari medeghino, Paolo Ielo, ha, infatti, disposto nuove indagini a carico della Moratti sindaco. Con lei, altre quattro personle, tra cui l’ex direttore generale del Comune, Giampiero Borghini, e la sua vice, Rita Amabile. Il provvedimento si inserisce in una più ampia inchiesta su presunte irregolarità nell’affidamento di consulenze da parte del Comune di Milano.

Il gip ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura, e va avanti. Non si tratterebbe solo di illeciti amministrativi come paventato dalla Procura nella sua richiesta di archiviazione.

Il sindaco dovrà rispondere di abuso d’ufficio; gli altri, a vario titolo di abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata.

Letizia… E’ dal 2007 che tribola

Il buco di Catania

Catania. Il secondo comune della splendida terra siciliana ha una storia tutta speciale. Che stasera Report vi racconterà. Una storia non troppo mediaticamente coperta.

Il programma di Milena Gabanelli torna stasera sulla terza rete Rai, e non si smentisce. Comincia la sua nuova fase di viaggi nella Penisola e nelle sue beghe proprio dalla bella Catania, con un servizio ad opera dell’instancabile Sigfrido Ranucci. Parte da Catania e dal luminare professore Umberto Scapagnini. Scapagnini è molto più di un preparatissimo dottore: è colui al quale il nostro Premier, Silvio Berlusconi, affida la sua forte e inattaccabile salute. E a Catania ha lasciato un buco di bilancio che supera i 360 milioni di euro, insieme a un indebitamento complessivo di un miliardo. A occhio e croce.

Veltroni si dimette

Walter Veltroni si dimette. Questa è la traduzione in lingua corrente del post precedente. Si è arreso, Walter. E le sue parole sono da apocalisse. Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto. Pensateci. Sedici mesi fa, solo meno di un anno e mezzo addietro nasceva il PD, la sua leadership, nonché quel motto. Quel tormentone.

Yes, we can. Tutti noi canticchiamo, probabilmente, oggi. La beffa, e il destino fatto dall’uomo. Oggi, quella frasetta viene violentemente sostituita da un’altra. Perché le pressioni sono state tante, e lui, ora, va via. Non voglio restare per far logorare me e la possibilità del Pd di esistere. Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione.

Gli ultimi giorni degli utimi 16 mesi del “principale esponente dell’opposizione” non sono stati semplici. Accuse, neanche troppo nascoste, soprattutto dall’interno stesso del Partito Democratico.

Veltroni: “il mio mandato a disposizione”

Veltroni rimette il suo mandato. Certo, i fatti di Sardegna sono un duro colpo. Una sconfitta cocente che obbliga il Partito Democratico a fare un esame di coscienza (l’ennesimo). Questa mattina si è riunito il coordinamento del partito riunito. Presenti Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Rosy Bindi, Piero Fassino e i capigruppo di Camera e Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro. Oltre, naturalmente, al Segretario. Si riuniranno ancora, durante il resto della giornata. E dopo l’annuncio, certo eclatante, del loro leader unico (?):

Il mio mandato è a disposizione

Questo quanto annunciato – finalmente, diranno alcuni – da Walter Veltroni. Un profondo riassetto. La necessità di cambiamento – di ricostituzione se non proprio di costituzione ex novo – non è più procrastinabile. I presenti rispondono:

La leadership non è in discussione

Ammettere una sconfitta è faccenda assai complessa, soprattutto tra i politici italiani. Walter ha risposto:

Ci penso, ma non cambio idea

Stupri, dall’emergenza alla castrazione chimica

[Photo| Casa di Marta]

Stupri. Di nuovo stupri. A Roma, a Bologna, a Milano. Fanno un po’ specie, e certo impressione, qui nella Capitale, queste notizie. L’ultimo abominio ha del terrificante. Erano le sei del pomeriggio. Era un parco. E ce ne sono tanti di parchi in questa città, che è bella anche per questo. Le sei del pomeriggio. E il parco è relativamente in centro. La zona è residenziale. Due ragazzini – lei non era neppure da sola. 14 anni. Ma che vita vivi dopo che ti hanno usato una violenza del genere?

La vicenda di cronaca ha tanti di quegli elementi preoccuppanti per qualsiasi vita ordinaria. Per qualsiasi donna che cammini per le strade di Roma. Per qualsiasi persona forse. Scrivendo questo mi inserisco mio malgrado nel filone dell’allarmismo, forse anche della psicosi, che tanto fa anche in termini di razzismo. Commetteremo errori gravissimi e utilizzeremo la cronaca in maniera aberrante. E’ il destino dell’Italia.

Bus atei, parla l’UAAR. E si toglie un po’ di sassolini…

La faccenda dei bus atei mi ha colpita, devo dire. Tant’è vero che sono andata a intervistare, per Roma Today, il referente di Roma dell’UAAR, Francesco S. Paoletti. Data la tipologia della pubblicazione, interessava in quella sede capire l’eventualità di uno sbarco capitolino della campagna pubblicitaria degli atei. Sbarco che non c’è stato, non ci sarà per un po’, probabilmente, e che è stato bloccato anche a Genova. Basta dare un occhio a Google News.

Paoletti, oltre a spiegare che vorrebbero portare la campagna a Roma, ma che la pubblicità stra-costa ed è proibitiva (“E non avendo noi i fondi della Chiesa Cattolica, né il 25% degli immobili della capitale, né l’8 per mille…), ha chiaccherato amabilmente anche di altri “guai” incontrati dall’associazione quotidianamente a contatto con le istituzioni.

Cesare Battisti, il caso: l’Italia allo specchio

Cesare Battisti rifugiato politico in Brasile. Ciò che più fa riflettere è la motivazione data alla decisione. Ma andiamo con ordine.

Ieri notte arriva in Italia la notizia che il Ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, ha deciso di non concedere l’estradizione a Cesare Battisti. Il punto è che Battisti è stato condannato in contumaciaergastolo, con sentenze passate in giudicato, per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo. Già latitante in Francia, dove benificiò a lungo insieme ad altri terroristi della dottrina Mitterrand, è diventato uno scrittore di romanzi noir. Quando la Francia decise che l’avrebbe restituito all’Italia, si rese latitante in Brasile, dove venne arrestato nel marzo 2007. E dove ora ha ottenuto lo status di rifugiato politico.

Militante dei Proletari Armati per il Comunismo, è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi: Antonio Santoro (Udine, 6 giugno ’78) – esecutore materiale, Lino Sabbadin (Santa Maria di Sala, 16 febbraio ’79) – copertura armata, Pierluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio ’79) – attentato, co-ideatore e co-organizzatore, Andrea Campagna (Milano, 16 aprile ’79), esecutore materiale.

Arrestato il re del videopoker in Calabria

Arrestato il re del videopoker in Calabria, Gioacchino Campolo. Da questa mattina è in carcere con l’accusa di trasferimento fraudolento di valori, mentre la moglie e il figlio di 27 anni sono finiti ai domiciliari. Gli sono stati sequestrati beni immobili per un valore di oltre 35 milioni di euro: più di 40 tra appartamenti e terreni a Reggio Calabria, e altri due appartamenti di lusso a lui collegati, a Roma e a Parigi.

Videopoker contraffatti per aumentare gli incassi: questa l’attività di Campolo. Il video poker è un gioco d’azzardo, derivato dal poker, molto diffuso nei casinò, che si gioca con una console computerizzata di dimensioni analoghe ad una slot machine. Il giocatore non gioca contro un avversario umano, ma contro una macchina.

Tra gli inquilini eccellenti del re del videopoker il ministero della Giustizia, l’ex sindaco di Reggio Calabria Italo Falcomatà, morto alcuni anni fa ed estraneo all’inchiesta, un altro ex primo cittadino di Reggio, Demetrio Naccari Carlizzi, genero di Italo Falcomatà e all’epoca vice sindaco, Naccari Carlizzi, attuale assessore regionale al Bilancio. Persino un ex sacerdote di Reggio Calabria, Don Salvatore Nunnari, attuale arcivescovo metropolita di Cosenza.

Secondo gli inquirenti, Campolo si sarebbe anche reso disponibile per riciclare proventi della criminalità e, tramite il mercato immobiliare sarebbe – per gli inquirenti – entrato in contatto con la politica.

Dio non esiste. Neanche a Genova

[Foto| Flickr – Angela Gennaro]

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno.

Il messaggio vuole diffondere ottimismo. La battaglia degli atei è ormai combattuta a tamburo battente sugli autobus, e sta facendo il giro del mondo.  Atei alla riscossa, dunque: dopo Usa, Inghilterra e Spagna, l’autobus ateo sbarca anche in Italia.

E non in una città qualsiasi. Dal 4 febbraio, a Genova, i cittadini del capoluogo ligure vedranno circolare per le strade della città il classico mezzo pubblico tappezzato dalla scritta di cui sopra:

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno

Niente altro che una pubblicità. Quella “cosa” che, dalla notte dei tempi, tappezza, in ogni città muri, case, strade e tram, autobus e metropolitane. Ovviamente questa non è una pubblicità qualsiasi. Ovviamente, questa scatenerà il putiferio. In Italia, a Genova poi – città di Bagnasco…