Berlusconi: “Guardo le belle donne, non sono Marrazzo”

Brenda transessuale Marrazzo 1Quando guardo le belle donne perdo il filo, non sono mica come Marrazzo…”. Silvio Berlusconi torna a parlare della vicenda dell’ex presidente della Regione Lazio. Il presidente del Consiglio, in occasione di una cena elettorale insieme alla candidata del Pdl per il Lazio, Renata Polverini, si è mostrato fiducioso per le elezioni regionali:

Io sono stato sacralizzato dall’attentato di Milano tant’è che il mio gradimento ha raggiunto il 68,3%. Un dato che mette al riparo la coalizione Pdl-Lega da qualsiasi sorpresa. Sarebbe quasi inutile fare una campagna, abbiamo già vinto.


Storace: “Bonino? Corre per un mestiere non suo”

francesco-storaceFrancesco Storace, segretario nazionale de La Destra, va giù pesante contro Emma Bonino:

Alla sua prima uscita Emma Bonino fa capire che rischia di concorrere per un mestiere che non è il suo. Si chiede come si smaltirà il debito sanitario e vuole capeggiare la coalizione che ogni giorno ripete di aver risanato i conti della Regione. In realtà dice una bugia lei – che le si può perdonare perchè non sa di che parla – e la dicono, molto più grossa, i suoi sostenitori, ovvero gli eredi di Marrazzo. Sul debito consulti la relazione della Corte dei Conti dell’agosto scorso, la studi per bene e poi, siccome è donna onesta, dirà ai suoi compagni di smetterla di farle dire sciocchezze.

Scandalo Marrazzo: sul corpo di Brenda nessuna violenza

Brenda transessuale Marrazzo 1Vicenda Marrazzo. Arrivano nuovi particolari sulla morte del transessuale brasiliano Brenda, deceduto in un incendio nella sua abitazione di Roma, appena un mese dopo lo scandalo che lo ha coinvolto nella vicenda dell’ex presidente della Regione Lazio. “E’ un’invenzione”, dice il procuratore aggiunto del Tribunale di Roma, Giancarlo Capaldo, riguardo alle voci fatte circolare dalla stampa sulla presenza di un morso sul corpo di Brenda. Capaldo ha sottolineato che l’autopsia effettuata sulla salma del transessuale non ha evidenziato alcun segno di violenza.

Mussolini, Fiore e il video hard

Mussolini fiore video hard

Tutto questo proliferare di video, forse, potrebbe cominciare a confonderci. Sembra che i politici italiani abbiano un rapporto quanto meno “conflittuale” con i supporti audiovisuali.

Non bastano Piero Marrazzo, il caso che ne è esploso, la morte di Brenda. La parola trans che non si enuncia mai (l’italiano medio, in fondo, è perbenista) e che in questi giorni ritorna sovente, e non certo per la grande, necessaria sfida dell’integrazione. Non basta. Oggi ci svegliamo e veniamo a sapere che anche Alessandra Mussolini sarebbe stata ricattata per un video hard in cui sarebbe “ritratta” con il numero uno di Forza Nuova, Roberto Fiore. Lo riporta Il Giornale.

Che belvedere di dibattito politico. Sembra un video, quasi una fiction. Invece è realtà quotidiana d’Italia.

Foto|Wikimedia

La lettera di dimissioni di Marrazzo

marrazzo_lettera dimissioni

Ecco il testo della lettera di Piero Marrazzo, con la quale ha rassegnato le dimissioni da Presidente della Regione Lazio:

Al Presidente del Consiglio Regionale
Al Vice Presidente della Regione

Le mie condizioni di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione. Comunico con la presente le mie dimissioni, definitive e irrevocabili, dalla carica di Presidente della Regione Lazio. A tutti coloro che mi hanno sostenuto e a quanti mi hanno lealmente avversato voglio dire che, finché mi è stato possbile, ho operato per il bene della comunità laziale. Mi auguro che questo possa essermi riconosciuto, al di là degli errori personali che posso aver commesso nella mia vita privata

Chi va e chi rimane

tremonti marrazzo

Piero Marrazzo si è dimesso. Giulio Tremonti non si dimette, affatto (se ne è parlato insistentemente in questi giorni, dopo lo scontro sull’Irap). Anzi, dopo 50 minuti di incontro ad Arcore con il Premier Silvio Berlusconi, dice: Sono soddisfatto, forte rapporto con il Cavaliere.

C’è l’intesa, insomma. Chi va e chi viene, scene, storie e matrici politiche (e personali) diverse.

Marrazzo, tra dimissioni e certificati

marrazzo dimissioniSu Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, ormai è decisamente accanimento. Si ricomincia, dopo l’autosospensione tanto criticata dal Pdl, a parlare di dimissioni, mentre l’esponente del Pd ha già rimesso nei giorni scorsi il mandato di commissario regionale per la sanità.

Il tam tam, da stamane, è nuovamente insistente e rumoroso – in Rete e sui giornali, in tv e dove possibile: il presidente della Regione Lazio sarebbe ormai pronto a dimettersi, dopo l’autosospensione di un paio di giorni fa, appena esplosa la bomba. Ed è, nel frattempo, quasi sicura per lui una seconda convocazione in procura, a seguito di fatti specifici e ipotesi di reato emerse in queste ore.

Non solo. Le voci si rincorrono insistenti su cosa, in queste ore, Piero Marrazzo fa, pensa, prova. Su come sta, come e se reagisce. Morbosamente. La moglie non lo lascerà, dicono. E lui? Pare che Marrazzo abbia lasciato la sua abitazione questa mattina per recarsi in un istituto religioso vicino a Roma, dove passerà un periodo di convalescenza.

Pd, 2 milioni di votanti alle 17.30

primarie pd

Probabilmente non ci avrebbero scommesso un euro neppure loro. Ma le primarie del Pd stanno andando meglio di quanto prevedessero probabilmente i piddini stessi.

Alle 11.30 di oggi i cittadini che avevano votato alle primarie del Pd erano 876.570. Il dato è fornito dal partito. L’affluenza sarebbe maggiore del 20% rispetto alle precedenti consultazioni per la leadership dei Democratici, nel 2007. Sempre secondo i dati ufficiali, alle 17.30 hanno votato 2 milioni di persone.

E ci sono code nei seggi: le regioni dove l’affluenza è stata più elevata sono l’Emilia Romagna e la Lombardia. C’è probabilmente quello che la stampa chiama già “effetto Marrazzo”, che ha avuto effetti nei 650 seggi aperti di Roma e nel Lazio. L’affluenza, qui, ha un’affluenza contraria al trend nazionale: meno del 30% rispetto al 2007.

E Nanni Moretti:

Alle primarie voto Franceschini, non dico altro

Franceschini replica:

Grazie Nanni! Prometto, dirò qualcosa di sinistra…

Marrazzo, dimissioni dopo lo scandalo del video

marrazzo dimissioniMarrazzo, le dimissioni. Piero Marrazzo si dimette, o meglio si autosospende dalla sua carica, quella di presidente della Regione Lazio, dopo che ieri è scoppiato lo scandalo su un ricatto di cui sarebbe – lo ha ammesso davanti ai giudici – stato protagonista: un ricatto per un video che ritraeva l’incontro di Marrazzo con un transessuale. Ricatto per il quale l’ormai ex presidente della Regione Lazio avrebbe pagato: le minacce dei carabinieri, dice, lo avevano portato a staccare e consegnare immediatamente ai militari che lo ricattavano tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. Senza poi denunciare nulla.

Mi autosospendo, questa vicenda è frutto di una mia debolezza della vita privata

Un ricatto a luci rosse per un video. E il tesserino, la cocaina, gli assegni.

Scandalo su Marrazzo

marrazzo_scandalo video hardProseguono gli scandali. E’ periodo, forse. Chi lo sa. Oggi è la volta del presidente del Lazio, Piero Marrazzo.  E il tam-tam della Rete si è scatenato: cosa c’era in quelle immagini? Libero ha pubblicato delle indiscrezioni per le quali si tratterebbe di video hard che riprende l’incontro tra Marrazzo e, dicono, un transessuale. Si tratterebbe di un video ripreso con un cellulare durante un controllo dei carabinieri a luglio, per il quale sarebbe stato pagato .

I carabinieri che avrebbero ricattato Marrazzo sono stati arrestati, ma ai posteri questo interessa poco. I posteri, ora, si sono scatenati “morbosamente” alla ricerca dei contenuti di quel video. E “avoja” Marrazzo a ripetere che quel video non esiste e, se c’è, è una bufala.