I pm di Bari: “Tarantini procurava escort a Berlusconi in cambio di affari”

Il procuratore di Bari Antonio Laudati e i pubblici ministeri Eugenia Pontassiglia e Ciro Angelillis hanno chiuso le indagini sul presunto giro di escort gestito dall’imprenditore Giampaolo Tarantini, che le avrebbe portate per 21 volte, tra settembre 2008 e maggio 2009, nelle residenze del premier Berlusconi. Per l’inchiesta vi sarebbero ben 28 capi di imputazione, tra i quali associazione per delinquere e favoreggiamento della prostituzione, otto imputati, una trentina di ragazze indotte a prostituirsi e addirittura centomila intercettazioni.
Gli otto imputati sarebbero Giampaolo Tarantini, il fratello Claudio, l’avvocato brindisino Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone, referente delle feste del premier, Sabina Began, detta “l’Ape Regina”, le escort Francesca Lana e Letizia Filippi e Massimiliano Verdoscia, amico e socio di Tarantini. Secondo i giudici, Tarantini forniva le escort al premier nella speranza di ottenere in cambio rapporti di affari con i vertici della Protezione Civile, con Finmeccanica e con altre società.
L’imprenditore, in particolare, si sarebbe occupato di selezionare le ragazze in base a “specifiche caratteristiche fisiche“, scegliendole sopratutto giovani e magre, di dare disposizioni sull’abbigliamento da indossare e sul comportamento da tenere e di pagare le spese di viaggio e soggiorno, “mettendo loro a disposizione il mezzo per raggiungere il luogo dell’incontro“.

I pm a Berlusconi: “Si presenti o accompagnamento coatto”. Interrogato Ghedini

I pm di Napoli hanno dato un ultimatum al premier Berlusconi: si deve presentare nella procura del capoluogo partenopeo, per essere sentito come testimone e parte offesa nell’ambito del caso Tarantini, tra il 15 e il 18 settembre, tra le 8 e le 20. La Procura ha anche chiesto che il premier faccia sapere entro oggi alle 14 quando intende presentarsi, altrimenti potrebbe essere disposto l’accompagnamento coatto, che dovrebbe essere comunque autorizzato dal Parlamento.
La Digos ha notificato in mattinata al presidente del Consiglio, presso la sua villa di Arcore, la citazione a comparire in procura. Berlusconi si trovava a Bruxelles per incontrare il presidente del Consiglio Ue Herman Von Rompuy.
Il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha precisato: L’accompagnamento coatto è l’ultima ratio per un teste che non si presenta e nel caso dei deputati ci deve essere l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Al momento, per il premier, è un’ipotesi che escludiamo”.
Intanto  i magistrati napoletani Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Francesco Piscitelli si sono recati a Roma per interrogare il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in quanto persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine per tentata estorsione al premier. L’interrogatorio è avvenuto negli uffici della Direzione Nazionale Antimafia (Dna).
I legali del premier avevano già presentato una memoria difensiva scritta da Berlusconi, ma il procuratore Lepore, intervistato in una trasmissione radiofonica, ha spiegato che questa “non basta ad evitare il faccia a faccia con i magistrati“.

Berlusconi disse a Lavitola: “Non tornare”, è bufera

E’ di nuovo bufera sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il caso Lavitola. Stando a quanto riportato dal settimanale l’Espresso, infatti, il 24 agosto il premier avrebbe consigliato al faccendiere, che allora si trovava in Bulgaria, di non rientrare in Italia, visto che già il settimanale Panorama aveva anticipato di un possibile coinvolgimento dell’ex direttore dell‘Avanti nell’inchiesta sui presunti ricatti al premier fatti dall’imprenditore Giampaolo Tarantini e della moglie.
Il faccendiere, quel giorno, avrebbe telefonato preoccupato a Berlusconi, chiedendogli: “Che devo fare? Torno e chiarisco tutto?” Il premier avrebbe risposto: “Resta dove sei“. Lavitola, infatti, si trova ancora all’estero, a Panama, “per lavoro”, spiega, nonostante sia stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di arresto dalla Procura di Napoli, e dopo che si sono già aperte le porte del carcere per Giampaolo Tarantini e per la moglie Angela Devenuto.
Berlusconi avrebbe detto inoltre a Lavitola di “stare tranquillo“, e pensato anche ad una strategia difensiva: gli 850 mila euro versati ai coniugi Tarantini, dei quali 400mila trattenuti da Lavitola, sarebbero stati semplicemente un aiuto per una famiglia “in gravissime difficoltà economiche”.

Il processo Ruby rimane a Milano. Ghedini: “Fuori da ogni logica”

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I giudici della quarta sezione penale di Milano si sono pronunciati oggi sul caso Ruby, nel quale il premier Berlusconi è imputato per prostituzione minorile e concussione, respingendo le 16 eccezioni presentate dalla difesa, e negando, quindi, il trasferimento del processo al Tribunale dei Ministri o al Tribunale di Monza. I giudici, nella loro lunga ordinanza, hanno quindi ribadito la loro “competenza funzionale” nel giudizio, rigettando invece la tesi difensiva “che avrebbe voluto sovrapporre la qualità e la funzione”, e fatto inoltre riferimento all’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Il diritto di difesa del premier, quindi, non sarebbe stato “violato o compresso“, mentre il reato di concussione sarebbe stato aggravato dall’aver agito “per coprire la prostituzione della minore e salvaguardare la propria immagine”. Bocciata, quindi, la tesi della difesa, per la quale il premier, quando telefonò alla Questura di Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, era convinto che la ragazza fosse effettivamente la nipote dell’allora presidente egiziano Mubarak.
Quanto alla competenza territoriale, invece, questa, per i magistrati, va decisa in base al reato più grave, ovverosia quello di concussione, commesso appunto per indurre i dirigenti della Questura a rilasciare Ruby ed affidarla a Nicole Minetti: tale reato sarebbe stato commesso a Milano, dato che qui fu rilasciata la giovane marocchina.

Mediatrade, Berlusconi in tribunale: “Tutto bene”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è presentato oggi in tribunale a Milano per il processo Mediatrade, nel quale deve rispondere di frode fiscale e appropiazione indebita, e ha anche rilasciato dichiarazioni spontanee al gup Maria Vicidomini, che deve pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza è durata circa tre ore, ma il premier ha parlato solo pochi minuti, verso la fine. Berlusconi ha reso dichiarazioni “sull’utilizzo degli intermediari e su quello che accadeva in generale nel mercato internazionale dei diritti tv”, ha spiegato Niccolò Ghedini, uno dei suoi avvocati. Il premier avrebbe, sostanzialmente, confermato l’importanza degli intermediari, specie nelle compravendite di grossi pacchetti di diritti televisivi. Era dal processo Sme, nel 2oo3, che il presidente del Consiglio non interveniva in aula.
Oltre a Berlusconi, hanno preso la parola anche Gabriella Balabio, accusata di appropriazione indebita, e gli avvocati difensori del banchiere di Arner Brank, Paolo Del Bue, e di Frank Agrama, produttore e mediatore statunitense ritenuto “socio occulto” del premier. Per l’accusa, gli imputati si sarebbero appropriati indebitamente di circa 34 milioni di dollari, con l’acquisto a prezzi “gonfiati” di diritti televisivi dalle major statunitensi per creare fondi neri. Viene contestata anche una frode fiscale di circa otto milioni di euro.

Ruby adescata a 16 anni: “Fece sesso a pagamento 13 volte”

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La Procura di Milano ha chiuso oggi le indagini nei confronti del consigliere PDL in Lombardia Nicole Minetti, dell’ imprenditore  Lele Mora e del giornalista  Emilio Fede, accusati di favoreggiamento ed induzione della prostituzione di 32 ragazze maggiorenni e, appunto, dell’ allora minorenne Ruby. Quest’ ultima, in particolare, secondo i pm, sarebbe venuta in contatto con Lele Mora ed Emilio Fede, per la prima volta, nel settembre 2009, quando aveva solo 16 anni, e non nel febbraio 2010, come sostenuto finora. Inoltre, scrivono sempre i giudici, avrebbe compiuto “atti sessuali con Silvio Berlusconi, dietro pagamento di corrispettivo in denaro e altre utilità” per 13 volte, dal 14 febbraio al 2 maggio 2010, ma il reato di induzione e favoreggiamento alla prostituzione, per Fede, Mora e la Minetti, sarebbe proseguito fino al gennaio 2011, quando l’ inchiesta era già iniziata.
La Minetti, poi, avrebbe svolto un ruolo di intermediazione per “la sistematica erogazione di corrispettivi per l’ attività di prostituzione svolta previo assenso di Silvio Berlusconi “, occupandosi della concessione in comodato d’ uso alle ragazze delle case in via Olgettina. Emilio Fede, invece, doveva valutare “la rispondenza dei requisiti estetici” delle ragazze invitate ad Arcore, e sia lui che Lele Mora si occupavano di trovare le giovani, talvolta anche nell’ ambito dell’ agenzia gestita da Lele Mora.

Caso Ruby, la procura chiederà il giudizio immediato per Berlusconi

I magistrati milanesi che si stanno occupando del “caso Ruby” hanno stralciato la posizione del premier Berlusconi, creando un fascicolo autonomo per le accuse di concussione e prostituzione minorile. Con tale passaggio tecnico, si intende arrivare a chiedere il giudizio con rito immediato per entrambi i reati  riguardanti il premier, mentre per gli altri indagati (tra i quali Nicole Minetti, Lele Mora, Emilio Fede) si continuerà con il rito ordinario.
Il premier ha ricevuto oggi, nella sua residenza romana di palazzo Grazioli, i suoi avvocati, Niccolò Ghedini, Piero Longo e Gaetano Pecorella, e anche il ministro della Giustizia Alfano. L’ avvocato Ghedini ha spiegato ai giornalisti di aspettarsi la richiesta di giudizio immediato per il premier, “Perchè violano le norme della costituzione” .
Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha precisato che “Non c’ è nessuna seconda parte lesa”, in riferimento all’ accusa di prostituzione minorile e al fatto che possa essere indicata come parte lesa un’ altra ragazza all’ epoca minorenne.
Per quel che riguarda, invece, l‘ inchiesta della Procura di Napoli riguardante un altro giro di prostituzione, che vede coinvolta anche la showgirl Sara Tommasi, Bruti Liberati ha spiegato: “Per ora sono due inchieste separate“.
I legali di Berlusconi sosterrebbero inoltre che Ruby sia nata non nel ’92, ma nel 91, facendo riferimento ad un vecchio verbale in cui la ragazza, dinanzi ai carabinieri per denunciare un furto subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre 1991.

Per quel che riguarda, invece, le foto e i video delle feste dal premier, alcuni sarebbero già stati pubblicati dal settiminale “Oggi”, e vi sarebbe pure una foto con Berlusconi sorridente fra Noemi Letizia e l’ amica Roberta Oronzo, che sarebbe stata scattata a villa Certosa per il capodanno 2009, quando le due erano minorenni. Vi sarebbero inoltre due video girati aVilla Certosa, in uno dei quali si vedrebbe Noemi immortalata mentre balla da sola sul palco, mentre in uno dei quattro girati a palazzo Grazioli la stessa Noemi apre un armadio pieno di giacchie da uomo.
La Presidente della Commissione infanzia alla Camera, Alessandra Mussolini, sostiene che il PD ha chiesto l’ audizione di Ruby in commissione, con una lettera firmata da tre parlamentari del PD e uno dell’ IDV. I due partiti hanno smentito, precisando che è stata solo chiesta un’ “indagine” “Su status, condizioni,presenza e movimenti di Ruby minorenne in Italia”.
Intanto, si è saputo oggi che il processo Mills, che vede il premier indagato per corruzione in atti giudiziari, riprenderà l’ 11 marzo a Milano, dopo essere stato sospeso lo scorso aprile in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sul “legittimo impedimento”.

Il caso Ruby alla giunta per le autorizzazioni della Camera

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La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha inziato a riunirsi oggi, tra le polemiche, per decidere in merito alla richiesta del tribunale di Milano di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi. Nella sua relazione, il relatore di maggioranza Antonio Leone, del PDL, ha chiesto che venisse negata l’ autorizzazione a procedere, in quanto vi sarebbe l’ evidenza di un “fumus persecutionis“, un “intento persecutorio“, dei pm nei confronti del premier.

Di diverso parere i gruppi dell’ opposizione, del PD, dell’ IDV e del Terzo Polo, per i quali “la relazione di Leone è tutta improntata su questioni procedurali, cavilli e tatticismi disattesi sia dalle norme che dalle pronuncie della Corte Costituzionale”, senza, aggiungono, “nessun accenno ai gravissimi fatti che hanno dato origine a questa vicenda giudiziaria”. Il dibattito si avvierà domani, mentre il voto arriverà entro giovedì.

Gli avvocati di Berlusconi hanno integrato la documentazione con 29 verbali degli interrogatori condotti nel corso delle indagini difensive. Il PD si è mostrato però critico con le scelte dei legali del premier, con la capogruppo in commissione giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, che ha dichiarato: “La giunta per le autorizzazioni della Camera è chiamata a verificare l’ esistenza del fumus persecutionis, non certo ad entrare nel merito di una indagine in corso. Il tentativo degli avvocati del premier di parlamentarizzare il caso Ruby è pertanto inaccettabile. La sede competente è la Procura di Milano.”

Ruby spesso ad Arcore, Berlusconi indagato: “Rapporti con minorenne”

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Nuovi guai giudiziari per  Silvio Berlusconi, che, dopo la bocciatura di ieri della legge sul “legittimo impedimento” da parte della Consulta, dovrebbe quindi presentarsi davanti ai giudici, questa volta per concussione e prostituzione minorile, per via del “caso Ruby”. La procura di Milano, che conduce l’ indagine, intende procedere con rito immediato, sostenendo di avere “ prove evidenti”, e ha notificato un ordine di comparizione al premier, indicando tre date in cui dovrebbe comparire davanti ai magistrati: il 21, il 22 e il 23 gennaio.

Per gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, “la procura di Milano non è competente“, poichè, per quanto riguarda la concussione, “la competenza funzionale è pacificamente del Tribunale dei Ministri,” mentre per l’ accusa di prostituzione minorile, sarebbe competente territorialmente il tribunale di Monza. Per i legali, inoltre, “Si tratta di una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio”, e sostengono che il premier non abbia mai avuto rapporti sessuali con la ragazza, e quindi, il caso sarà archiviato.

La Consulta boccia “parzialmente” il legittimo impedimento. Protesta il PDL, Ghedini “soddisfatto” e Berlusconi… eccolo in FOTO

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La Corte Costituzionale si è oggi pronunciata sulla legge sul legittimo impedimento, dandone una bocciatura solo parziale, ma stravolgendone di fatto l’ impianto. Il verdetto è arrivato nel pomeriggio, verso le 16.30, dopo una lunga camera di consiglio, con 12 voti favorevoli e 3 contrari. Per i giudici, si pone una questione di illegittimità sul comma 4 dell’ articolo 1 (sull’ “impedimento continuativo)  mentre sarebbe parzialmente incostituzionale il comma 3, prevedendo così che deve essere il giudice a valutare, caso per caso, l’ esistenza di motivi di legittimo impedimento per il premier e i ministri, che quindi non scatterebbe in maniera automatica.
La legge, quindi, sarebbe in parziale contrasto con gli articoli 3 e 138 della Costituzione, riguardanti l’ uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la necessità di una legge costituzionale.

Il premier ha fatto sapere, tramite una nota, che per ora non intende commentare, anche se domanì interverrà telefonicamente alla trasmissione televisiva “Mattino cinque”. I suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno fatto sapere di rispettare la sentenza e di essere comunque soddisfatti, perchè “la legge sul legittimo impedimento nel suo impianto generale è stata riconosciuta valida ed efficace. “I giudici avrebbero comunque “equivocato” la natura della norma.

Mediaset e Berlusconi indagati dalla Procura di Roma

Mediaset è una famiglia allargata che fa capo a Silvio Berlusconi: allora, ai danni del Premier, altra indagine – stavolta da parte della Procura di Roma – per evasione fiscale e reati tributari che rimandano all’inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.

Con il Presidente del Consiglio, stto indagine anche Piersilvio Berlusconi e altri dirigenti del gruppo. Pare che entrambi i Berlusconi – padre e figlio – siano stati invitati a comparire il prossimo 26 ottobre e sembra altrettanto probabile che possano non presentarsi. L’avvocato dei Berlusconi, Niccolò Ghedini, intanto precisa: “Le indagini che sarebbero in corso presso la procura di Roma, che agirebbe in quanto alcune società avevano ivi sede, non possono che sostanziarsi nella contestazione di ipotesi praticamente identiche a quelle già prospettate dalla procura di Milano, ancorché per anni diversi. Dall’eventuale prosieguo delle indagini si potrà comunque agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente  congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire a una pronta archiviazione“.

Annozero e Mister B.

annozero

Mister B. ad Annozero. O meglio: “dedicato a Mister B.” – e leggi, naturalmente, Silvio Berlusconi. Nella puntata di Annozero di oggi, giovedì 3 dicembre 2009, il programma di Michele Santoro si dedica alle sentenze di primo e secondo grado che hanno condannato l’avvocato David Mills a 4 anni e mezzo per corruzione.

In attesa della Cassazione su Mills, Annozero analizza l’eventualità di quello che chiama “fumus persecutionis” nei confronti del premier. Un complotto. La posizione del Cavaliere, stralciata per effetto del lodo Alfano, ora si riapre, dopo che il lodo in questione è stato dichiarato incostituzionale. Gli ospiti di questa puntata di Annozero sono: l’onorevole del PdL Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi, i giornalisti Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, l’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar e Umberto Ambrosoli, terzo figlio di Giorgio, l’avvocato liquidatore della Banca Privata italiana, ucciso a Milano – nella notte fra l’11 e il 12 luglio 1979 – da un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona.

Lodo Alfano, slitta la decisione

lodo alfanoCome scrive il Corriere, Lodo Alfano, fumata nera. E’ slittata la decisione della Consulta. La seduta è stata aggiornata a domani, anche se c’è chi dice che potrebbe slittare di giorni. La procura di Milano non ammessa come parte in giudizio, mentre i legali del premier, tra l’altro, spiegano a difesa del lodo:

Non è immunità. Legge uguale per tutti, ma non sempre sua applicazione. Berlusconi è primus super pares

Oggi Alessandro Gilioli scrive sul suo blog:

Per difendere il Lodo Alfano, l’avvocato Pecorella ha detto che «la nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l’identità costituzionale del premier».

A me risulta che per cambiare una «identità costituzionale» serva appunto una legge costituzionale. Quella elettorale invece era una legge ordinaria.

Sempre secondo Pecorella, oggi il premier «ha una investitura diretta dalla sovranità popolare».

E pensare che invece la Costituzione diceva che il premier è scelto liberamente dal Parlamento, da deputati e senatori, e non con un’investitura diretta degli elettori.

Evidentemente ci hanno cambiato la Costituzione di notte, mentre dormivamo.

Zanzare in una notte di mezza estate. Berlusconi: attriciopoli? Una tale assurdità…

Troise
Cinque attrici. Splendide attrici. Cinque figliole di belle speranze e di belle amicizie. Antonella Troise è una delle protagoniste di attriciopoli. Dei delitti e delle pene – presunti – dell’ex Premier si è già detto. Rinvio a giudizio per corruzione, giacchè avrebbe raccomandato alcune attrici al Presidente di Rai Fiction, Agostino Saccà, promettendogli in cambio appoggio per le sue attività future.
Una parte dell’inchiesta, poi, è stata trasferita da Napoli a Roma per competenza. Si tratta della sua costola politica, per cui Berlusconi avrebbe tentato di accaparrarsi il favore di alcuni senatori prima del voto della Finanziaria. Senatori indecisi se continuare o meno ad appoggiare il Governo Prodi. Dunque Silvio è impelagato nell’ennesima richiesta di rinvio a giudizio. E il nome del reato imputatogli è gravissimo: corruzione. La Procura di Napoli, in verità, ha attivato tutto l’umano scibile, e il risultato è stato quello di un’inchiesta brevissima.
Per tutta risposta, Berlusconi demanda al senatore e suo difensore, Niccolò Ghedini: È un’inchiesta inesistente, semplicemente ridicola. Interessatene tu, è una tale assurdità.