Critiche da Grillo all’incontro tra Napolitano e Berlusconi

Beppe Grillo si schiera contro Equitalia e chiede una revisione del mandato

L’incontro di ieri sera tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi ha suscitato diverse polemiche. Berlusconi ha chiesto e ottenuto l’incontro con il Capo dello Stato per parlare delle riforme e della situazione politica. Le critiche sono cadute soprattutto su Presidente della Repubblica, ma da Forza Italia affermano che è legittimo accogliere il leader del maggiore partito di opposizione.

Il Presidente Napolitano favorevole alla riforma del Senato

giorgio napolitanoDue giorni fa Matteo Renzi è diventato segretario del Pd dopo avere ottenuto il 68% alle primarie. Nel suo discorso, Renzi ha parlato di tante cose tra cui la possibile abolizione del Senato in quanto l’esistenza di due Camere è più un intralcio che un’utilità per il Paese, per la sua politica e per fare le leggi.
Oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla della questione delle riforme istituzionali su cui si è sempre mostrato interessato. In un convegno su innovazione, ricerca e salute al Senato, Napolitano ha affermato di essere favorevole a una possibile modifica del Senato per rendere il parlamento più efficiente. Il Presidente della Repubblica ha detto: “Sono convinto che sia possibile tagliare le ridondanze e qualificare in modo nuovo ed essenziale il Senato”.
Giorgio Napolitano ha portato l’esempio della Francia, dove il Senato è stato riformato senza polemiche ma con il contributo dei senatori stessi.
Il Presidente ha poi parlato delle polemiche che riguardano la politica italiana sempre più spesso. Il Capo dello Stato ha invitato i politici a svolgere il dibattito sui problemi reali del Paese concentrandosi sulle riflessioni e sullo scambio di opinioni. Il riferimento è alle polemiche anche quando non ci sono elezioni in vista. A tal proposito il Presidente ha affermato che: “il frastuono delle polemiche politiche e così dannatamente sempre elettorali anche quando non ci sono elezioni dietro l’angolo per quanto sia di moda invocarle in ogni momento”. Per Napolitano l’Italia vive  un clima che non è di fiducia ed è necessario reagire soprattutto pensando ai giovani.

Crisi di governo, il Quirinale respinge l’ipotesi

giorgio napolitanoNella serata di ieri gli ambienti del Quirinale hanno fatto trapelare la posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull’attuale situazione politica, con il Capo dello Stato che confida che non sia aperta una rischiosa crisi di governo, ricordando altresì come il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, abbia più volte dichiarato il proprio sostegno all’esecutivo guidato da Enrico Letta. Ma sarà veramente così?

Napolitano mette il governo Letta in cassaforte

napolitanoIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mette in cassaforte il governo Letta, blindandolo da qualsiasi potenziale crisi. Stando al presidente, infatti, non si può mettere a repentaglio la vita del Paese, impegnato in un ben definito programma di riforme. Se così fosse – aggiunge Napolitano – “i contraccolpi sui mercati sarebbero immediati e sarebbero irrecuperabili”.

Napolitano ancora presidente, chi sarà il futuro premier?

napolitanoGiorgio Napolitano è il nuovo / vecchio presidente della Repubblica. Per la prima volta nella storia repubblicana, un presidente riesce a ottenere un secondo mandato, “figlio” della confusione dei partiti politici e della loro incapacità a organizzare un’alternativa seria e condivisa, piuttosto che dell’imprescindibilità della presenza di “Re Giorgio” all’interno delle sale del Quirinale.

Comitato dei saggi al lavoro in un clima teso

Il Comitato dei saggi, il gruppo di “esperti” organizzato in due commissioni fortemente volute dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è posto al lavoro in un clima particolarmente teso. La riunione in programma per le 11 (per le questioni economiche) e per le 12 (per le questioni istituzionali), è il primo passo di una serie di iniziative che, tuttavia, non sembrano trovare adeguato gradimento nelle case dei partiti.

Monti vola a Bruxelles. Napolitano: “L’italia è affidabile”

Mario monti vola a Bruzelles a sorprese. Napolitano dichiara che l'italia è affidabile

Giorgio Napolitano elogia il presidente del consiglio Mario Monti. Napolitano durante l’ultimo incontro che ha avuto con i giornalisti fuori il museo di Capodimonte a Napoli, ha dichiarato che Mario Monti sarà in grado di dimostrare all’Europa che l’Italia è affidabile sotto il punto di vista economico. Napolitano non ha perso occasione per elogiare il lavoro svolto dal presidente del consiglio in questi suoi primi mesi di legislatura ha colto l’occasione, per ricordare le passate esperienze di Monti presso l’unione europea.

Napolitano, ricorda come Mario Monti, sia “stato dieci anni commissario europeo con cariche molto significative”, ha sottolineato come quest’ultimo, abbia le “competenze e autorevolezza” utile per garantire “rigore e crescita in Europa”. Una difesa a spada tratta quella che monti ha condotto davanti ai giornalisti. Ricordiamo che Mario Monti è stato prima eletto senatore a vita dallo stesso Napolitano che successivamente lo ha eletto Presidente del Consiglio dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi.

Manovra Monti. Napolitano: “Più ammortizzatori sociali”

Nella manovra Monti, Napolitano, chiede "più ammortizzatori sociali"

Giorgio Napolitano è tornato a parlare con i giornalisti dopo il discorso di fine anno. Napolitano ha dichiarato che c’è “la necessità ampiamente riconosciuta da tutti che è quella di ripensare gli ammortizzatori sociali”. Ritornando a parlare della questione tirata in ballo dai sindacati nei giorni scorsi. La stessa Camusso, ha chiesto al governo di incontrare i sindacati tutti insieme ma il governo Monti ha dichiarato che vuole incontrare i sindacati singolarmente. E’ arrivato un secco no dalle tre principali sigle sindacali.

Napolitano ha poi chiesto che vengano affrontati “i nodi che sono stati già affrontati con l’accordo del 28 giugno”, ha inoltre dichiarato che l’attuale clima politico, è “più sereno e consapevole tra le forze politiche rispetto agli anni scorsi”. La riforma del Lavoro è sicuramente un punto cruciale della Manovra Monti. Secondo le sigle sindacali, i più svantaggiati da questa manovra economica, sono gli stessi lavoratori, coloro che si trovano a subire maggior mente la scure fiscale che la manovra economica prevede sugli italiani.

Merkel chiamò Napolitano per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Berlino e il Colle smentiscono

Angela Merkel chiamò Giorgio Napolitano chiedendo le dimissioni di Silvio Berlusconi

Angela Merkel cancelliere della Germania, nell’ottobre di quest’anno, avrebbe telefonato a Giorgio Napolitano chiedendo le dimissioni di Silvio Berlusconi nel caso cui non avesse mostrato delle riforme interessanti per salvare l’Italia dal fallimento e dalla crisi economica. E’ quanto si legge sull’home page del Wall Street Journal, il quale dichiara di aver raggiunto queste conclusioni dopo aver ascoltato circa 12 testimoni politici e dopo essere entrato in possesso di alcuni documenti tedeschi.

Angela Merkel, secondo il WSJ avrebbe detto a Napolitano “gli sforzi contro il deficit sono apprezzabili” ma che erano necessarie misure più aggressive per rilanciare il paese, misure, che secondo la Merkel, Berlusconi non era in grado di mettere in piedi. La Merkel ringrazio in anticipo Napolitano per quello che avrebbe fatto “nell’ambito dei suoi poteri”. Tra i vari stati membri all’UE c’è sempre stata la regola che in nessun modo, i paesi membri, dovessero mettere bocca nelle vicende politiche di altri paesi, con pressioni come quella che il WSJ vede in questa chiamata della Merkel.

Berlusconi incontra Napolitano e Bossi ma dice: “Non mi dimetto”

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e si è intrattenuto a colloquio con lui per oltre un’ora. Era presente anche il sottosegretario Gianni Letta. Al termine dell’incontro, il premier non ha rilasciato dichiarazioni, ma, stando a quanto riferito dal ministro Galan, Berlusconi avrebbe ribadito di non avere intenzione di dimettersi, convinto della tenuta della sua maggioranza.
Il capo dello Stato avrebbe invece ribadito la necessità di misure condivise per affrontare la crisi economica. Martedì Napolitano aveva incontrato anche il ministro dell’Interno Maroni e i capogruppo PDL Gasparri e Cicchitto, proprio per verificare la solidità della maggioranza e la sua capacità di affrontare la crisi, chiedendo anche misure adeguate per la crescita.
In mattinata, il premier aveva invece incontrato a Palazzo Grazioli il leader leghista Bossi, assieme ai leghisti Calderoli, Cota e Zaia e al segretario del Pdl Angelino Alfano, e in serata, intorno alle 22, si è svolto un altro vertice del Pdl a Palazzo Grazioli, per discutere anche del voto sulla richiesta d’arresto per Marco Milanese, deputato ed ex braccio destro di Tremonti, previsto per oggi alla Camera.
In proposito, Bossi ha garantito: “Io voto per non far cadere il governo“. Quanto all’incontro con il premier, invece, il leader leghista ha detto ai cronisti: “L’incontro con Berlusconi è andato bene. Se il governo va avanti e si faranno le riforme? Penso di sì. Non so cosa sia andato a fare Berlusconi dal presidente Napolitano”.

La Camera approva la manovra. Scontri all’esterno

La Camera ha dato il via libera definitivo, con 314 voti favorevoli e 302 contrari, alla manovra economica, che adesso, quindi, dovrà solo essere firmata dal Presidente della Repubblica ed essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per diventare legge. Dopo il voto, si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministriper un urgente adempimento“, spiega una nota. Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha spiegato che nel vertice “E’ stato avviato l’iter d’urgenza per trasmettere alle Camere in tempi brevi la bozza di riforma costituzionale licenziata dal Cdm dello scorso 18 luglio”.
In mattinata, il premier Berlusconi si era recato al Quirinale, assieme al sottosegretario Gianni Letta, per un confronto col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla manovra.
Nel corso della seduta alla Camera, sono stati presentati numerosi ordini del giorno da tutti i gruppi politici. Approvato anche quello presentato dal Pd, con il quale il governo si impegna a valutare una revisione dell’articolo 8 della manovra, e uno presentato da Enzo Raisi di Fli per la revisione delle esenzioni fiscali della Chiesa.

Confindustria, Marcegaglia attacca il governo: “Agisca o ne tragga le conseguenze”

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervendo alla festa dell’Udc, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione economica in cui si trova l’Italia, e ha lanciato anche una forte stoccata al governo:

“Abbiamo un problema di credibilità. O il governo, molto velocemente, dimostra che è in grado di fare una grande operazione, in termini di quantità ma anche di equità, superando i veti, oppure penso che dovrebbe trarne le conseguenze perchè non possiamo restare in questa incertezza”

ha affermato.
La leader degli industriali ha inoltre parlato delle dimissioni di Juergen Stark dalla Bce, che sarebbero avvenute in dissenso con l’intenzione della Banca Centrale di acquistare titoli di Stato italiani e spagnoli per sostenere questi due paesi, fra i più indebitati della zona-euro: “Siamo considerati meno credibili della Spagna” ha osservato la Marcegaglia.
Critiche anche alla manovra finanziara appena approvata dal Senato, che sarebbe depressiva, senza interventi strutturali, e che, dice, “per il 60% è composta di nuove tasse“, e farebbe quindi salire la pressione fiscale al 44,5%. La Marcegaglia chiede inoltre che si intervenga sui costi della politica, ma “senza demagogia“, e che si punti alla crescita, abbassando le tasse ai lavoratori e alle imprese, aumentandole invece su iva, patrimoni e rendite.

Il governo mette la fiducia sulla manovra: “La crisi è grave”. L’Iva arriverà al 21%

Nonostante le smentite iniziali, il governo sembrerebbe intenzionato a porre la fiducia sul voto di domani al Senato sulla manovra finanziaria. Il premier Berlusconi, durante la riunione del governo, avrebbe detto infatti: “Bisogna fare in fretta“.
Il testo iniziale del decreto sarebbe stato intanto oggetto di ulteriori modifiche anche di rilievo, come l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, il contributo di solidarietà del 3% per i redditi superiori a 300 mila euro (non 500 mila, come previsto inizialmente), e l’aumento dell’età pensionabile per le donne nel settore privato già dal 2014. Potrebbe invece essere cancellata la norma che prevedeva il carcere per chi evade oltre i 3 milioni di euro, norma poco gradita al premier, che avrebbe avuto rassicurazioni in tal senso.
Previsto per giovedì, invece, un consiglio dei ministri che dovrebbe varare un disegno di legge per inserire l’obbligo del pareggio di bilancio nella Costituzione, abolire le province e dimezzare il numero dei parlamentari.
Stamattina si è tenuto un vertice a Palazzo Grazioli tra i principali leader del centrodestra, per decidere gli ultimi ritocchi alla manovra; erano presenti,oltre al premier Berlusconi, il ministro dell’Economia Tremonti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro Calderoli, i capigruppo del Pdl Cicchitto e Gasparri e della Lega Bricolo.

Crisi, conferenza stampa Berlusconi-Tremonti: “Pareggio di bilancio entro il 2013”

Foto: Ap/LaPresse

La crisi economica si va facendo sempre più pesante, anche sulla Borsa italiana, e il governo cerca di farvi fronte con una conferenza stampa tenuta, oggi, dal premier Silvio Berlusconi assieme al ministro dell’economia Giulio Tremonti. Fra gli interventi che il governo intende seguire per affrontare la crisi, l’anticipo del pareggio di bilancio al 2013, l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, la riforma del mercato del lavoro e la riforma dell’articolo 41 della costituzione sulla libertà d’impresa, per liberalizzare tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge.
Secondo il premier, “C’è un’attenzione particolarissima della speculazione internazionale su di noi a cui bisogna mettere un argine”. Il ministro dell’Economia, invece, ha escluso la necessità di un’altra manovra, ritenendo che bisognerebbe “cambiare semplicemente la tempistica“.
Tremonti ha annunciato inoltre di voler procedere in tempi rapidi all’approvazione della delega assistenziale: “Si tratta di garantire ciò che si può dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi” ha spiegato. Sulla riforma del lavoro, invece, ha fatto sapere che “C’è un testo importante già elaborato, sarà presentato alle parti sociali per essere presentato al Senato“.
Il presidente Renato Schifani avrebbe infatti sentito telefonicamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e lo avrebbe informato di aver convocato le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e che convocherà l’Assemblea appena sarà pronto il testo sulla riforma del lavoro.