Telebavaglio: Storace e la casa di Montecarlo

Francesco Storace a tutto tondo. Proprio dal suo partito è stata presentata la denuncia in merito all’eredità della contessa Colleoni, a Monterotondo e della quale faceva parte la celeberrima casa di Montecarlo dove vive oggi Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini.

Non è gossip, assicura Storace. Non parlo di Elisabetta ma di Fini: quel patrimonio apparteneva ad una comunità.

Buona visione della nuova puntata di Telebavaglio, in onda su Current e sul sito del Fatto Quotidiano.

Discorso Fini [VIDEO]: le reazioni della politica

Gianfranco Fini ha raggiunto l’obiettivo: Mirabello è stato teatro in cui il Presidente della Camera, attraverso un discorso determinato e trasversale, ha posto la propria candidatura (e quella di Futuro e Libertà) quale alternativa concreta nei confronti di Silvio Berlusconi (“metodi tipici del peggiore stalinismo”) e del PdL (“Non c’è più: imposssibile tornare in qualcosa che ha smesso di esistere”). Stoccate importanti agli ex alleati e all’informazione che fa capo al Premier (“aAttacchi personali infami ma lo stile Boffo non fa paura”, “I telegiornali sembrano fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”), frecciate ai compagni di una vita dentro Alleanza Nazionale (“I colonnelli hanno cambiato generale”), ridimensionamento politico della lega Nord (“Appiattirsi sulle posizioni di partito regionale non ha motivo di essere”), apertura alle opposizioni (“Cerchiamo di fare le riforme coinvolgendo tutti”) ed ennesima conferma del fatto che Fli non volterà le spalle alle indicazioni elettorali e sosterrà l’Esecutivo rispetto ai cinque punti programmatici (“Ma nel merito ci deve essere un confronto”).

Non solo: Fini si issa a paladino di etica e morale riaffermando la priorità di alcuni punti (onestà, pluralismo, difesa dell’operato dei giudici e della magistratura) dai quali occorre ripartire. Non sono mancate le indicazioni più squisitamente politiche (“Giusta protesta di precari della scuola e forze di polizia rispetto alle decisioni del Governo, inammissibile un Paese dove un giovane su quattro è disoccupato, impensabile una Nazione che possa fare a meno del Ministro dello Sviluppo economico, codice etico per gli amministratori, Federalismo che tenga conto delle esigenze del Paese”) e non potevano venire meno neppure le reazioni partitiche rispetto alle frasi del Presidente della Camera.

L’attacco degli esponenti del PdL è scontato: la sensazione è che Fini punti al voto senza addossarsi le colpe della rottura, la strategia è di bocciare in toto le parole della terza carica istituzionale e rimarcare l’astio nei confronti della figura del Premier.

Bruxelles cancellazione edicole: La Destra dice no

francesco-storaceGiù le mani dalle edicole. E’ il monito de La Destra, che in un comunicato precisa:

Questa mattina, il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace e il commissario della Federazione di Roma e Provincia, Roberto Buonasorte hanno esaminato, nel corso di una riunione tecnica, la normativa che da Bruxelles si pretende di imporre in tema di servizi, arrivando a considerare oggetto della norma persino le edicole, che, come dovrebbe essere noto anche ai burocrati europei, vendono prodotti a prezzo già fissato e quindi estranei ai tradizionali principi di concorrenza.

Storace: “Bonino? Corre per un mestiere non suo”

francesco-storaceFrancesco Storace, segretario nazionale de La Destra, va giù pesante contro Emma Bonino:

Alla sua prima uscita Emma Bonino fa capire che rischia di concorrere per un mestiere che non è il suo. Si chiede come si smaltirà il debito sanitario e vuole capeggiare la coalizione che ogni giorno ripete di aver risanato i conti della Regione. In realtà dice una bugia lei – che le si può perdonare perchè non sa di che parla – e la dicono, molto più grossa, i suoi sostenitori, ovvero gli eredi di Marrazzo. Sul debito consulti la relazione della Corte dei Conti dell’agosto scorso, la studi per bene e poi, siccome è donna onesta, dirà ai suoi compagni di smetterla di farle dire sciocchezze.

Annozero, ricatti e Marrazzo

annozero caso marrazzo

La puntata di stasera, giovedì 29 ottobre, di Annozero, il programma condotto da Michele Santoro e con la partecipazione di Marco Travaglio e di Vauro, si intitola Ricatti. Ecco di cosa si parlerà – naturalmente del caso Marrazzo – e chi ci sarà in studio:

Il caso Marrazzo è solo un affare privato, la vicenda di un uomo e delle sue debolezze per i trans o dimostra come la politica sia sotto ricatto? E di quella vicenda è stato chiarito tutto o ci sono ancora retroscena sconosciuti?
Una cosa è certa: dossier, veline, filmati sembrano essere diventate le armi della politica.
L’inchiesta di Stefano Bianchi, Corrado Formigli, Giulia Bosetti e Luca Bertazzoni ricostruirà i passaggi piu’ importanti della vicenda Marrazzo, con i protagonisti e i testimoni della storia.
Ospiti in studio Debora Serracchiani del Partito Democratico, Francesco Storace, segretario de La Destra ed ex presidente della Regione Lazio prima di Marrazzo; i giornalisti Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e Antonio Polito, direttore de Il Riformista
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Veltroni, a volte ritornano

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Gira voce – lo hanno anche già scritto molti giornali nella loro edizione cartacea di oggi, mentre il mondo piange Mickael Jackson più o meno sonoramente e sinceramente – che Walter Veltroni possa essere candidato alla presidenza del Lazio. A volte ritornano – scrivono anche, perchè è una frase che viene automatica.

Una notizia

troppo ghiotta per essere vera. Finalmente, dopo le chiacchere a vuoto sui debiti fasulli della regione si potrebbe parlare di quelli veri del comune… Magari ci rimette l’Udc che sognava la presidenza ma non sarà una poltrona mancata a farli desistere dalla lotta

Riassume con la consueta ironia Francesco Storace, segretario nazionale e capogruppo in Campidoglio de La Destra. Come commenteranno i seguaci e non? Cosa accadrà al Pd dopo la discesa in campo di Franceschini e la sfida con Bersani?

Annozero, caso Mills e Pannella in studio

annozero

Annozero, caso Mills. In studio Dario Franceschini, Francesco Storace, Marco Pannella, Maurizio Lupi. Sul sito del programma si legge:

Dopo una recente e assai seguita partecipazione, Annozero aveva invitato nuovamente l’on. Emma Bonino in trasmissione. Non c’era evidentemente da parte nostra nessuna volontà di oscuramento della lista Bonino-Pannella. All’invito aveva infatti fatto seguito una conferma più volte ribadita. Noi non siamo però abituati a subire autoinviti, che potrebbero creare un precedente al quale altri leader avrebbero la possibilità di fare ricorso in futuro. La nostra autonomia editoriale è un principio altrettanto serio rispetto a quelli ai quali si richiama l’on. Marco Pannella.

CRI, tra Storaciani e censura

Croce Rossa Italiana. Stefano Schiavi è il nuovo responsabile Ufficio Comunicazione per il Comitato provinciale di Roma. Potete leggere la notizia su L’Unico, quotidiano web di Roma diretto da Riccardo Corsetto, del Movimento per l’Italia di Daniela Santanché.

Sarabaaaanda! Nel Pdl sul voto per le amministrative agli immigrati, chiosa Veltroni

Valentina Sarabanda
Sarabandaaaaaa. Musichetta, canzoncina, jingle in testa e via. Uno dei capitoli più tristi e trash della storia recente della televisione italiana – non ne voglia Enrico Papi, lui ci provava, a modo suo.
Torna, questa parola e questa musichetta in testa oggi, data la giornata politica. Che soffre di strascichi da weekend – lo dovrebbero abolire, in campagna elettorale, fa più danni che altro perchè la gente ha due minuti in più a disposizionem giusto due, per pensare.
Comunque, in sintesi: il Cavaliere aveva aperto alla possibilità di far votare gli stranieri regolari alle elezioni amministrative. E lì ci si chiede: con la Lega in giro, come gli è venuto in mente di non osservare il silenzio fino a data sicura. Segue: altolà di Maroni – eh beh. Segue: Uolter che coglie la palla al balzo. Segue: Antonio Di Pietro idem come Uolter. Segue: Uolter, giacchè, definisce sarabanda la danza sulla faccenda scatenatasi in ambito Pdl.

Fascisti su Marte

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Non sprecherò una sola parola di questo post per esprimere un qualsivoglia giudizio o semplice opinione sull’orrore del fascismo che – davvero – la storia ha già abbondantemente condannato, e la memoria timbrato indelebilmente come un’infamia. Ciò nonostante – è inutile nascondersi – ancora resistono nella nostra società, seppur in posizione marginale, grumi di nostalgia mischiata al mito dell’uomo forte, in grado di alimentare rigurgiti reazionari preoccupanti.
Proprio il tesoro della memoria ha consentito abbondantemente – a chi lo ha ritenuto necessario – di approfondire e conoscere con chiarezza e senza possibilità di letture alternative, cosa sia successo in Italia negli anni del regime fascista.
Dato per acquisito questo, confesso che non ho saputo resistere. Avevo quasi sperato che la notizia si accartocciasse su se stessa in poche ore. Solo così mi sarebbe passata la voglia di parlarne. Ma le precisazioni di oggi sono state così illuminanti…
I fatti: il Popolo delle Libertà arruola tra i suoi candidati l’editore romano Giuseppe Ciarrapico, con il chiaro intento di sottrarre voti alla Destra di Francesco Storace. Fin qui nulla di strano.

Aridaje, ariecco Rutelli

Rutelli
Francesco Rutelli ha sciolto la riserva. E nessuno lo metteva in dubbio. E ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Roma. Si ripete. Nessuno metteva in dubbio.
Ho ascoltato le speranze e le critiche. Era una mia esigenza perchè volevo verificare la capacità di avviare un dialogo con le persone. L’esito è stato un giudizio positivo e per questo dichiaro la disponibilità alla mia candidatura. Nobiltà di intenti, approccio che sta accomunando tutto il Partito Democratico.
Rutelli è già stato sindaco dal 1993 al 2001. E ora annuncia la sua candidatura dal palco del Teatro Vittoria, nel rione Testaccio. Volti nuovi, inediti protagonisti, come dire. Change, prima di tutto. Sì, ma fino a un certo punto. E in effetti. Quanto mancava, ai romani, la First Lady Palombelli.

Santanchè: La nuova “Silvio”

…E di Silvio ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno! Ormai anche le “conte” dei bambini, in campagna elettorale, riescono a diventare spot elettorali per qualche candidato. Eppure sembra che questa filastrocca, potrebbe venire modificata nel prossimo futuro. Un futuro che al centrodestra potrebbe vedere non più Silvio Berlusconi candidato premier, ma clamorosamente porterebbe una donna, nel caso Daniela Santanchè, a essere candidata premier alle prossime elezioni.

Attualmente parliamo solo di ipotesi, nulla è ancora stato deciso e nemmeno scritto, eppure la proposta de La Destra di Franceso Storace sembra essere al tempo stesso coraggiosa e azzeccata. Visto ciò che è successo negli Stati Uniti, credo che ormai i tempi possano dirsi maturi per vedere, anche in Italia, un candidato premier al femminile.

Un discorso che però rimane molto più ad ampio raggio. La Destra, nei suoi pensieri, ha comunque il desiderio di partecipare autonomamente alle elezioni e quindi di candidarsi da sola. Ma se dovesse arrivare un accordo con la coalizione di centrodestra, allora il discorso Santanchè potrebbe anche divenire realtà.