Cosa è il Copasir?

Cosa è il Copasir? Una domanda che ci si pone spesso, se non altro perché in molti prendono la dicitura nuda e cruda senza veramente sapere di cosa si stia realmente parlando.

Uscendo dalle mere e asettiche rivisitazioni mediatiche e giornalistiche, il Copasir è il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ed è un organo del Parlamento italiano.

Le sue funzioni sono per lo più di controllo dei servizi segreti, almeno a partire dal 2007, anno in cui ha sostituito in questo esercizio il Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti.

Fini, Casini e Rutelli fondano il “polo della Nazione”. Berlusconi a caccia di parlamentari

Foto: AP/LapResse

Dopo il voto in Parlamento, con la mancata sfiducia al governo, il leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, quelli dell’ UDC Casini e dell’ API Rutelli si sono incontrati all’ Hotel Minerva, e, al termine del vertice, hanno deciso di dare vita ad un coordinamento unico, un “terzo polo”, dal nome ancora da definire (c’ è chi vorrebbe “Polo della Nazione”, Casini suggerisce “Polo per l’ Italia”) che, secondo quanto annunciato dal segretario UDC, potrà contare su oltre 100 parlamentari. In una nota comune, si legge: “I rappresentanti di UDC, FLI, API, MPA, LIBDEM, repubblicani e liberali hanno costituito il Polo della Nazione dando vita ad un coordinamento unitario”, che sarà “una forza di opposizione seria e responsabile, pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che vadano incontro agli interessi generali degli italiani”.

Il premier Berlusconi, intanto, dopo la fiducia ottenuta a Camera e Senato, ritiene quindi “sconfitta la congiura di Fini e della sinistra”, pensa che il Terzo polonon ha più prospettive”, e, pur ammettendo di aver guadagnato ieri una maggioranza risicata, intende aprire a “singoli deputati che militano in partiti di cui non condividono più la linea”, eventualmente anche “deputati di FLI che non sono più d’ accordo con Fini”, anche perché, aggiunge, “abbiamo diversi posti liberi nel governo e quindi possiamo rinforzare la squadra”, anche se precisa, “non offriamo posti per convincere qualcuno”, ma dice di voler verificare “se vi sarà la disponibilità di altri gruppi parlamentari a partecipare al nostro progetto”.

Discorso Fini [VIDEO]: le reazioni della politica

Gianfranco Fini ha raggiunto l’obiettivo: Mirabello è stato teatro in cui il Presidente della Camera, attraverso un discorso determinato e trasversale, ha posto la propria candidatura (e quella di Futuro e Libertà) quale alternativa concreta nei confronti di Silvio Berlusconi (“metodi tipici del peggiore stalinismo”) e del PdL (“Non c’è più: imposssibile tornare in qualcosa che ha smesso di esistere”). Stoccate importanti agli ex alleati e all’informazione che fa capo al Premier (“aAttacchi personali infami ma lo stile Boffo non fa paura”, “I telegiornali sembrano fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”), frecciate ai compagni di una vita dentro Alleanza Nazionale (“I colonnelli hanno cambiato generale”), ridimensionamento politico della lega Nord (“Appiattirsi sulle posizioni di partito regionale non ha motivo di essere”), apertura alle opposizioni (“Cerchiamo di fare le riforme coinvolgendo tutti”) ed ennesima conferma del fatto che Fli non volterà le spalle alle indicazioni elettorali e sosterrà l’Esecutivo rispetto ai cinque punti programmatici (“Ma nel merito ci deve essere un confronto”).

Non solo: Fini si issa a paladino di etica e morale riaffermando la priorità di alcuni punti (onestà, pluralismo, difesa dell’operato dei giudici e della magistratura) dai quali occorre ripartire. Non sono mancate le indicazioni più squisitamente politiche (“Giusta protesta di precari della scuola e forze di polizia rispetto alle decisioni del Governo, inammissibile un Paese dove un giovane su quattro è disoccupato, impensabile una Nazione che possa fare a meno del Ministro dello Sviluppo economico, codice etico per gli amministratori, Federalismo che tenga conto delle esigenze del Paese”) e non potevano venire meno neppure le reazioni partitiche rispetto alle frasi del Presidente della Camera.

L’attacco degli esponenti del PdL è scontato: la sensazione è che Fini punti al voto senza addossarsi le colpe della rottura, la strategia è di bocciare in toto le parole della terza carica istituzionale e rimarcare l’astio nei confronti della figura del Premier.

Rutelli: “Di Pietro polizza assicurazione di Berlusconi”

Francesco RutelliSe Di Pietro va avanti così sarà la polizza d’assicurazione di Berlusconi. Se non avessimo la saggezza del presidente Napolitano saremmo nei guai”. L’ha detto Francesco Rutelli, intervenuto alla trasmissione RaiUno mattina”. L’ex sindaco della Capitale  non sarà domani in piazza del Popolo a Roma per manifestare il proprio dissenso al decreto del governo sulle liste:

Mi sono opposto al decreto, ma perchè continuare questo torneo inconcludente su questa pagina triste? Dobbiamo uscire fuori da questo clima da curva nord contro curva sud che sta esasperando gli italiani. Guardiamo avanti.

La destra ha annunciato una manifestazione di piazza contro i soprusi; ma i soprusi di chi? Gli italiani capiscono le cose.

Ballarò, lavoro e giustizia on air

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Ed ecco il nostro Maurizio Crozza che apre la puntata di stasera ricordando di quando Francesco Rutelli andò a giurare da ministro in motorino. E fu il primo segretario di partito a finire in carcere. Perché protestava per il nucleare. Oggi se protesti per il nucleare, alla peggio finisci al Tg4. E a quel punto è meglio il carcere.

La puntata di stasera di Ballarò di Giovanni Floris?

Imprese che abbandonano gli stabilimenti italiani, lavoratori che perdono il posto, maggioranza e opposizione che discutono sul livello della tassazione mentre si avvicina la data delle elezioni regionali: la politica al voto e l’economia alla prova dei fatti è il tema centrale della puntata. Tra gli ospiti del settimanale condotto da Giovanni Floris il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, il presidente di Alleanza per l’Italia Francesco Rutelli, il viceministro alle infrastrutture e trasporti Roberto Castelli, la presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Federica Guidi, l’economista Luigi Spaventa, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli oltre a esponenti del mondo sindacale.

In apertura, ora in corso, la copertina satirica di Maurizio Crozza, appunto. Che si direbbe in forma.

Ballarò: mafia, giustizia e scontro politico

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Sembra domenica, e invece è martedì. E poiché è proprio martedì, l’appuntamento di stasera è, come sempre, alle 21.10 con Ballarò. Al centro del dibattito mafia, giustizia e scontro politico.

Perché questi sono i tempi moderni italiani, tra rivelazioni di pentiti e accuse di mafia. E la giustizia, grande tema sul quale ci si scontra ormai da giorni: sia all’interno della compagine di maggioranza che nella poco vigorosa opposizione. La domanda è delicata: può un Paese in crisi essere governato in questo clima?

Gli ospiti di stasera di Giovanni Floris saranno: il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader di Alleanza per l’Italia Francesco Rutelli, il ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, il senatore del PD Ignazio Marino, l’economista Tito Boeri, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli.

E chissà chi si turberà stasera per la copertina satirica di Maurizio Crozza, che come ogni settimana aprirà la puntata.

E Rutelli se ne va

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Francesco Rutelli lascia il Partito Democratico. No, non è una notizia, certo – visto che è stato annunciato ufficialmente ormai da giorni e che erano mesi che la faccenda era nell’aria.

E’ un’intervista al Corriere della Sera. In fondo, il popolo italiano è democristiano nel dna, dicono alcuni. Buona lettura.

Primarie PD, come si vota, dove e quando

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Tra poche ore si potrà votare per le primarie del Partito Democratico.Si sceglie il segretario del partito con le primarie, decise per statuto. E’ possibile votare dalle ore 7 alle ore 20 di domenica 25 ottobre. In gara tre candidati: l’attuale segretario, Dario Franceschini, succeduto a Walter Veltroni dopo le sue dimissioni. Pierluigi Bersani, già ministro dell’Industria e ai Trasporti. Ignazio Marino, senatore e chirurgo, nato a Genova.

Chi vota e come

Il Pd ha preparato 10mila seggi per le primarie di domani. Possono votare i cittadini italiani, o europei, residenti in Italia, o cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno. Si vota presentando un documento valido e la tessera elettorale, a fronte di un versamento di 2 euro. Cliccate qui per trovare il vostro seggio. E’ possibile anche telefonare al numero 848.88.88.00.

Piddì (de rosso c’è solo er vino)

La politica, si sa, va a braccetto, nella reazione “popolare”, con la satira. Qui in Italia la satira è, a volte, l’ultimo baluardo di informazione. E l’ultimo baluardo di reazione di comuni mortali. Ed ecco satira dedicata al prossimo congresso del Partito Democratico. Targata Francesco De Carlo e i Komic Blues, autori di Sinceritù e Certe notti a Villa Certosa. Da ridere (per alcuni con tanta, consapevole amarezza). Della serie? L’Italia sarà piena di gente di sinistra, “sempre i soliti vecchi comunisti”, ma per alcuni, di rosso qui è rimasto solo il vino.

Vi aiuterà il testo, dopo il salto.

Pd: Rutelli sta con Franceschini, mentre Marino si candida

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Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma – tra le tante – dice che ci sta. Sta con Dario Franceschini, e ne appoggia la candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Ma. C’è un ma, costituito da decise condizioni poste da Rutelli a Franceschini in occasione del suo appoggio esplicitato in chiusura della due giorni dei Liberi Democratici (chi?).

Se stiamo insieme ci sarà un perché... E anche un ma, si potrebbe aggiungere. Ecco il suo aut- aut

Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente

Altrimenti, dice, resteremo sì democratici, ma più liberi.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

Testamento biologico. Ovvero: che ne sarà di noi

Testamento biologico. Il Pd (tanto per cambiare) risulta ancora diviso. Meglio dire spaccato? Indovina chi si contrappone oggi? D’Alema vs Rutelli.

Non lo si dice molto in giro, ma queste sono giornate cruciali per a vicenda. Non lo si dice molto in giro perché vergognosamente e perfettamente all’italiana, dopo il gran chiasso fatto intorno alla povera Eluana Englaro, e dopo la sua morte che è l’unica cosa che le ha ridato dignità in barba ad un Paese che sul suo corpo combatteva improprie battaglie, i giornali italiani si sono allontanati dall’hot topic del testamento biologico.

Sì, qualcuno lo accennna qua e là. Sì, riportano della gente che è scesa in piazza sabato scorso. Sì, la cronaca non smette di esserci… Ma tanto quanto alle istituzioni della faccenda importa meno, così si sono allontanati gli italici media.

Roma. Qualcosa è cambiato

Gianni Alemanno ha vinto, viva Gianni Alemanno. L’accento è ancora quello del sud. Mentre Francesco Rutelli è romano senza scampo anche nel modo di parlare. Gianni Alemanno è il nuovo sindaco di Roma, e se ci pensate, fino a due mesi fa sembrava impossibile. Gianni Alemanno c’è.
E’ la sinistra a non esserci. Sinistra, centrosinistra. Scomparsa e/o sconfitta. L’Italia è cambiata. Quanto il cmbiamento dureerà non è dato sapere. Si sa, siamo un popolo volubile e dalla memoria assai breevee. Ma.
Per Fini è

la vittoria più bella

E lo si crede bene. E per Veltroni?

La marcia su Roma. Ovvero, Gianni Alemanno sindaco

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Come la sera del 9 luglio 2006. Il carosello di tassisti scatenatosi appena diffusa la notizia della vittoria del candidato sindaco del PDL è l’istantanea che forse più di ogni altra impressiona meglio le stravaganze della città di Roma. Una città in cui, aldilà del bene e del male, si esagera. Diciamocelo. Per rendere l’idea sui meccanismi imperscrutabili che regolano la vita di Roma basti pensare che da anni circola indisturbato il gossip che vorrebbe la moglie di Francesco Rutelli, la giornalista Barbara Palombelli, come una delle proprietarie della società che si occupa dei parcheggi a pagamento, le famigerate strisce blu. Ovviamente falso, ma poco importa; tanto è bastato perchè questa leggenda metropolitana diventasse inossidabile verità e perla di saggezza popolare.
Ma stavolta, a mio avviso, si è davvero esagerato.Due anni fa, chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio comunale, i cittadini romani sommersero di abbracci la riconferma di Walter Veltroni che vinse con il 61% e spiccioli. Il competitor della allora Casa delle libertà, Gianni Alemanno, raccolse il 37%. Oggi le cose sono andate diversamente. Gianni Alemanno ha vinto e sarà il sindaco di Roma. Francesco Rutelli ha perso.
E neanche poco.