In Italia è emergenza corruzione

Giancarlo Galan

La corruzione e gli scandali di tangenti che concernono i politici continuano a fare scalpore in Italia. In questo periodo si parla di emergenza corruzione dopo il caso Expò e il caso Mose. La corruzione e le tangenti per il Mose riguardano politici di entrami gli schieramenti principali, dal sindaco Pd di venezia Orsoni all’ex governatore di Forza Italia del veneto Galan. Il Movimento 5 Stelle rialza la testa dopo la sconfitta elettorale affermando che il sistema è marcio senza differenza tra centrodestra e centrosinistra.

La Corte dei Conti: intercettazioni indispensabili nella lotta alla corruzione

Il Procuratore generale della Corte dei Conti Mario Ristuccia ha inaugurato oggi l’ anno giudiziario della magistratura contabile, puntando il dito contro la frode e la corruzione, che, in modo particolare nel settore dei contributi nazionali e della UE, sono “patologie” che continuano ad affliggere la pubblica amministrazione” e i cui dati “non consentono ottimismi”. Per questo, Ristuccia boccia i provvedimenti che il governo vorrebbe ripresentare per bloccare le intercettazioni, che per il procuratore rimangono “uno dei più importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo” di arginare la corruzione, e la legge Cirielli del 2005, che ha dimezzato i tempi di prescrizione per i reati di corruzione.
Vengono mossi dubbi anche per quel che riguarda il ddl sul processo breve, che si auspica, comunque, che non sia “un ulteriore ostacolo alla lotta contro la corruzione”: “I magistrati contabili” si afferma ” restano perplessi di fronte a recenti leggi che consentono una profonda alterazione di principi di certezza del diritto”.

Patenti facili a Palermo: 51 arrestati

Foto: Ap/LaPresse

Patenti facili a Palermo. Tra funzionari della Motorizzazione Civile e titolari di autoscuola, sono 51 le persone arrestate nel capoluogo siciliano nell’ambito dell’inchieste sul rilascio agevolato delle patenti di guida. Per gli indagati, a cui è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelate dal gip Piergiorgio Morosini, l’accusa è di corruzione e falsità ideologica.

L’indagine, iniziata poco più di tre anni fa, è partita da alcune irregolarità commesse in seno alla Motorizzazione Civile di Palermo e da altrettante commesse da titolari di autoscuole compiacenti. Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video, gli investigatori hanno potuto documentare l’accaduto.

Corruzione: Senato approva mozione Pdl

senatoUna scrematura delle candidature alle cariche regionali e locali e stabilire il divieto “costituzionalmente compatibile alla candidatura ed eleggibilità in Parlamento di chi sia stato condannato definitivamente per delitti contro la pubblica amministrazione”. E’ parte della mozione promossa dal Pdl che ha visto l’approvazione dell’Assemblea del Senato.

L’Assemblea di Palazzo Madama, inoltre, ha approvato anche la mozione della Lega Nord e ha rispedito al mittente, invece, le mozioni dell’Italia dei Valori, dell’Alleanza per l’Italia, per cui Francesco Rutelli aveva chiesto la votazione per parti separate, e l’ordine del giorno del Pd-Udc.

Times vs Italia, Murdoch vs Berlusconi?

palazzo chigi querela time

Palazzo Chigi non ci sta e smentisce totalmente l’articolo del Times che riporta una notizia certamente pesante: secondo il foglio londinese, i servizi segreti italiani avrebbero pagato le milizie talebane per mantenere calma la regione afgana di competenza italiana: Sarobi e Herat. Il ministro della difesa, Ignazio La Russa, definisce l’articolo “spazzatura”, priva di ogni fondamento. Non solo: fa sapere che Palazzo Chigi presenterà una querela contro il quotidiano britannico.

Nel frattempo è prevista per domani alle 13.00, davanti alla sede del quotidiano Times in 1 Virginia Street, London E98 1TT, il sit-in di protesta che vedrà impegnati alcuni rappresentanti degli italiani all’estero in città, compreso Aldo Di Biagio, responsabile italiani nel mondo del PdL, nonché deputato.

Parole chiave all’italiana

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Interessante la considerazione contenuta nel post di Enzo Di Frenna di oggi. Una domanda semplice e proprio per questo di gran forza ed efficacia. Ovvero: quali sono le parole chiave in Italia di questi tempi? Certo, danno una cifra di cosa si parla, di cosa interessa, e di cosa si cerca e si approfondisce. Il tutto in questi ultimi mesi.

Eccole, dopo il salto.

Caso Mills, per i giudici a corromperlo fu Berlusconi

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Solo agenzie. Sono uscite le motivazioni alla sentenza di condanna a Milano a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari per l’avvocato inglese David Mills. Per il giudice, la corruzione avvenne per permettere l’impunità a Silvio Berlusconi e alla Fininvest. La posizione delpremier è stata stralciata per il Lodo Alfano. Per il quale i giudici di Milano hanno sollevato la questione di incpstituzionalità. Il presidente del consiglio risponde che “riferirà in Parlamento”. Ecco alcune agenzie.

Roma, 19 MAG (Velino) – L’avvocato inglese Mills condannato in primo grado il 17 febbraio scorso dalla decima sezione penale del Tribunale di Milano a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari, e’ stato considerato un “falso testimone per consentire da un lato – si legge nelle motivazioni della sentenza – a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunita’ dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data, dall’altro lato ha contemporaneamente perseguito il proprio vantaggio economico”. (vum)

E ancora…

Mills condannato per corruzione. E il corruttore?

David Mills, l’avvocato inglese accusato di corruzione, è stato condannato a quattro anni e sei mesi. “Mills fu corrotto dalla Fininvest”, in sintesi. Ma leggiamo la sentenza pronunciata da Nicoletta Gandus.

In nome del popolo italiano, il tribunale, letti gli articoli 533, 535 del Codice di procedura penale, dichiara Mills Mc Kenzie Donald David colpevole del reato ascrittogli e lo condanna alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione, nonché al pagamento delle spese processuali.
Visto l’articolo 29 del codice penale, dichiara Mills Mc Kenzie Donald David interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.
Visti gli articoli 538 e seguenti del codice di procedura penale, condanna Mills Mc Kenzie Donald David al risarcimento del danno in favore della parte civile costituita, danno che liquida in complessivi euro 250 mila, e alla rifusione alla stessa delle spese di costituzione dell’assistenza, che liquida in complessivi euro 25 mila.
Dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica in sede, per quanto di eventuale competenza, in particolare in ordine alla deposizione resa da Benjamin Marrache. Motivazione entro 90 giorni.

Va bene, ma… chi è il corruttore? Per i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, l’avvocato avrebbe preso dei soldi (corruzione da seicentomila euro) per dichiarare il falso in occasione di due processi: alla Guardia di Finanza e All Iberian. In entrambi, era coinvolto Silvio Berlusconi. Nel mentre, il lodo Alfano.

L’italica “vocazione fatale alla corruttela”



La triste storia dell’Italia corrotta. A scriverla è, oggi, Eugenio Scalfari.


Giro a voi le domande che Scalfari si pone in apertura. La prima, fondamentale: L’ITALIA è una nazione corrotta? Qual è la percezione di chi la vive ogni giorno, dall’alto di differenti esperienze di quotidianità, rapporti, persone contesti?


Seconda domanda: Da sempre o da quando? Il fenomeno – se così può essere definito – quando trova la sua nascita? La sua origine? Tangentopoli è solo una punta recente di un iceberg di cui vediamo e abbiamo visto solo la punta?


Da dove parte la corruzione? E’ corrotto il popolo, la società nel suo complesso? Sono le persone, la generalità di esse, o lo sono state? Oppure il popolo è una vittima? Vittima di pochi, potenti e onnipotenti. Insomma, oppure è corrotta soltanto la classe dirigente del Paese e il popolo assiste, passivo e stupefatto, a questo devastante fenomeno? A me suona un po’ da alibi. E se non è un alibi, è un sintomo di non spiccante brillantezza…


Avete delle risposte? Temo che le mie siano troppo pessimistiche…


Il dividendo Finivest-Carlo Bernasconi-Confidenziale

E’ questo il nome del file trovato dagli inquirenti in uno dei computer di David Mills, imputato per corruzione in atti giudiziari a favore di Silvio Berlusconi dalla procura di Milano. Sic et simpiciter.
Nei primi mesi del ’98 vidi Carlo (Bernasconi) un paio di volte a Milano… Mi assicurò che lui e il suo boss (Berlusconi, ndr) avevano capito che avevo fatto quel che dovevo fare e niente di più. Si rese conto anche quanto la saga Berlusconi fosse stata distruttiva per la mia carriera. Era rammaricato per i fastidi che mi aveva causato… Durante la nostra conversazione lui e io discutemmo di strategie d’investimento… un hedge fund a corto-lungo termine… Come braccio destro di Berlusconi nel business della televisione (Bernasconi) era molto ricco… In quel fondo, Torrey Global Offshore, avevo messo il 35 per cento nella prima metà del 1999. Nel settembre ’99 Carlo mi chiamò e mi disse che aveva avuto un successo eccezionale (investendo) in quell’hedge fund e voleva condividerlo con me.

Berlusconi, da Caimano a Leviathan (Franco Cordero inside)

Pubblichiamo oggi integralmente un articolo apparso su la Repubblica del 19 giugno scorso, a firma Franco Cordero. Il celebre autore del più diffuso manuale italiano di procedura penale, professore emerito dal 2003 è spesso ricordato per l’accostamento proposto in un editoriale sullo stesso quotidiano fondato da Eugenio Scalfari alcuni anni fa in cui Silvio Berlusconi veniva paragonato ad un caimano. Ricordate tutti vero? Anche stavolta Cordero pone al centro delle sue riflessioni il Caimano, per un articolo che è un pò un aggiornamento sullo stato dell’arte di quello che lo stesso professore aveva ipotizzato anni prima.
Nel dialetto subalpino circolava una metafora romanesque: “l’hanno cambiato a balia”; forse lo dicono ancora d’uno che improvvisamente risulti diverso (i dialetti e relativa sapienza vanno estinguendosi); l’ubriacone diventa asceta, il codardo compie gesta eroiche et similia. Stanno nel fisiologico le metamorfosi lente operate da lunghi esercizi (Freud le chiama forme reattive, Reaktionsbildungen).
Qui è innaturalmente fulminea. Tale appariva la conversione del Caimano in homme d’Etat pensoso, equanime, altruista. Impossibile, natura non facit saltus. Nessuno cambia d’un colpo a 72 anni, tanto meno l’egomane insofferente delle regole (etica, legalità, grammatica, buon gusto), specie quando sia talmente ricco in soldi e voti da mettersele sotto i piedi.
Era molto chiaro dall’emendamento pro Rete4, in barba alla disciplina della concorrenza, ma i cultori del cosiddetto dialogo perdonano tutto o quasi. Nell’aria del solstizio, lunedì sera 16 giugno, Leviathan (nome biblico del coccodrillo archetipico) batte due colpi.
Partiamo dall’arcinoto retroscena.

I guai giudiziari di Olmert inguaiano Israele

In effetti iniziava a sembrare tutto un po’troppo semplice. Pareva quasi strano che tra israeliani e palestinesi, se si escludono i contrasti “italiani” avuti alla Festa del Libro di Torino, ci fosse un attimo di tregua.

Il fatto è che la tregua tra i due continua, il problema questa volta è in seno agli isrealiani che si ritrovano in una situazione molto difficile, che potrebbe portarli, nel caso in cui la faccenda dovesse degenerare, a rimanere senza il loro premier Ehud Olmert.

I problemi “israeliani” sono di tipo giudiziario e vedono coinvolto Olmert non come presidente quanto invece quando ancora era sindaco di Gerusalemme. Cerchiamo di comprendere meglio la situazione quale è.

Il fascino indiscreto di Beppe Grillo

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Dobbiamo ammettere che l’idea è affascinante.

Fuori tutti, fuori tutti, devono andare via tutti, dal primo all’ultimo. E devono andare via anche i galantuomini. Anzi prima di tutti devono andare via i galantuomini, che mi dicono ce n’è qualcuno…

Musica e parole di Beppe Grillo, 60 anni, genovese, attore comico ma soprattutto blogger, tra i più quotati – pardon cliccati – al mondo. Ce l’ha con i politici, ça va sans dir, nel giorno del Monnezza-Day, organizzato ieri a Napoli per gridare e far gridare ai napoletani – ma direi ai campani tutti – il loro VAFFA alla gestione criminale della nettezza urbana in quella regione, da quindici anni a questa parte. La metamorfosi è quasi completa, ed il grillo parlante in questi ultimi mesi si è trasformato in leone. Ma facciamo un passo indietro.
Emblematica storia quella di Grillo. Costretto all’esilio mediatico per alcune profetiche considerazioni sulla moralità della classe politica dell’epoca, il comico genovese, dopo il ciclone Tangentopoli, anziché ricevere pubbliche scuse e nuovi contratti, viene dimenticato all’Elba.