Ancora un missile coreano sopra il Giappone

missile-coreaLa politica estera in Estremo Oriente continua a destare preoccupazioni, dopo un nuovo test missilistico della Corea del Nord che ha sorvolato il Giappone, passando sopra le teste degli abitanti dell’isola di Hokkaido. Un missile con una gittata di 3700 chilometri, che però potrebbe arrivare fino alla base americana di Guam.

La Corea del Nord dunque, vuole dare delle dimostrazioni di forza a seguito delle sanzioni a cui è stata sottoposta in settimana dall’Onu, come del resto è successo anche nelle altre occasioni.

Naturalmente la risposta del premier giapponese Shinzo Abe è stata dura, e non poteva essere altrimenti, ma la partita si gioca su una scacchiera, non certo sulle emozioni. Il Giappone ha intento sbloccato 8 milioni di dollari di aiuti alla Corea del Sud, mentre all’Onu si sono aggiunte le sanzioni più dure nella storia nordcoreana. Trump, a novembre si recherà nell’area, con una situazione, al momento, tesa ma stabile. La Corea del Nord vuole alzare la voce, ma nulla indica una potenziale minaccia bellica immediata.

Anche gli USA sembrano aver rinunciato ora, alla minaccia militare, mentre a Seul si parla al massimo dell”operazione “decapitazione”, ovvero un’operazione di intelligence e militare, per uccidere il leader nordcoreano senza un intervento armato di invasione del paese, ma con un’operazione chirurgica durante uno spostamento di Kim-Jong-un.

Morto Kim Jong-il

E’ morto sabato mattina, durante un viaggio in treno, quello che le televisioni Nord Coreane hanno definito come un “Caro Leader” è stato stroncato da un attacco di cuore. Così si conclude l’epoca dittatoriale di Kim Jong-li, la notizia è stata data dalla televisione di Pyongyang da un’annunciatrice in lacrime. Tutti gli abitanti della Corea del Nord hanno appreso la notizia tramite le televisioni e alcuni solamente oggi tramite il giornale.

La città è paralizzata per la notizia. Attualmente al potere c’è il terzogenito del dittatore, Kim JongUn. Il governo della Corea del Sud, subito dopo la notizia, ha proclamato lo stato di massima allerta per l’esercito, mentre il governo giapponese ha chiamato subito una seduta d’emergenza. Yoshihiko Noda, il premier nipponico, ha subito dichiarato di mantenere contatti “serrati con USA, Cina e Corea del Sud sulla vicenda, oltre che avviare qualsiasi tipo di preparativo “per fronteggiare” tutti gli scenari possibili.