In ricordo di Peppino Impastato

Sono passati 32 anni. La storia di Peppino Impastato ve l’ha raccontata due anni fa, egregiamente, Francesco qui. Per rileggerla e non perderla. Ce n’è ancora troppo bisogno, di quei cento passi.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

Se la sinistra parla di sicurezza

Sicurezza. Torna il tema caldo. Perché? Perché dopo che la destra – il centrodestra – ne ha fatto il suo cavallo di battaglia per tutta una campagna elettorale – decisiva, nazionale e locale – il Pd si desta e ricicla. Naturalmente accusando: ci hanno fatto campagna elettorale, hanno puntato tutto, epure oggi l’elettorato si sente tradito da quelle promesse disattese. Parola di Dario Franceschini.

Come dire:

Franceschini: “Berlusconi è un imbroglione. Sveglio, l’amico

Sveglio, e alla ricerca di consensi. Oggi era in prima fila in occasione della manifestazione di protesta dei sindacati di polizia contro i tagli alla sicurezza.

Staminali, Obama dice sì

[Photo|Flickr] Obama e le staminali. Lo aveva annunciato in campagna elettorale. Ora va avanti, e promette la massima attenzione su eventuali abusi. Ci sono valori e necessità di cui tener conto. Ma certo la decisione di Obama non vuol dire sì a tutto. Vuol dire – e il Presidente degli Stati Uniti ha tutta l’aria di crederci – una nuova era. Almeno in America. Almeno per la ricerca. A continuare a far venire il dubbio che quest’uomo, nel suo “piccolo”, possa rappresentare realmente un cambiamento.

Il presidente americano ha oggi rimosso i limiti al finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Tali limiti erano stati imposti nel 2001 da… Naturalmente George W. Bush. Il predecessore di Barack li aveva ribaditi in un ordine presidenziale il 20 giugno 2007, insieme al  no alla clonazione umana per fini riproduttivi.

Obama ha rimosso i limiti per le staminali. Il Vaticano, prevedibilmente, lo ha attaccato.

Annozero, Tremonti e la crisi

Centrali nucleari in Italia. Tornano tra noi, e Greenpeace e Legambiente insorgono. Centrali nucleari che l’Italia metterà su (siamo tutti d’accordo?), a detta di Marco Travaglio ieri ad Annozero, per far contenti i francesi, mentre in America Obama sceglie l’economia verde (nonché più tasse ai ricchi per pagare la sanità a tutti). Travaglio ha ricordato anche come il Ponte di Messina abbia già avuto un costo di 250 milioni di euro – mentre ancora non ne esistono neppure le briciole. Ma su questo Silvio non c’entra, aggiungerei io. O meglio, non c’entra solo lui.Sempre Travaglio non ha perso occasione per commentare il processo Mills.

L’Italia è leader nel mondo per evasione fiscale e corruzione. Come lei nessuno mai, insomma. Crisi Crisi Crisi. E’ il tema della puntata di ieri sera del programma di Santoro. Crisi, ovvero: parliamone con Giulio Tremonti. Crisi. Non c’è una parola che sia stata pronunciata più spesso, e a livello globale, nell’ultimo anno.

Forza nuova, Roma e Current. Sui muri della città (e non)

Roma e la sfida della libertà di espressione. E’ bello, perché è vero, l’intro di questo articolo de l’Unità. Quelli descritti sono davvero i muri della Capitale, quotidianamente teatri e campo di battaglia delle schermaglie tra partiti e associazioni di ogni estrazione politica. Il mezzo è ovviamente il manifesto, quasi sempre abusivo e soprattutto portatore di slogan vuoti, retorici, offensivi, a volte surreali al limite dell’ilarità. Le autorità da anni non fanno nulla – se fanno, fanno poco: la città è irresolubilmente tappezzata di manifesti di ogni sorta, come se si trovasse sospesa in una campagna elettorale eterna.

L’articolo è scritto per segnalare quello che da giorni tutti i romani vedono semplicemente camminando. Si tratta del manifesto nell’immagine, che Forza Nuova ha affisso per la città per segnalare la manifestazione del 21 febbraio scorso: “Stupri e violenze su donne e anziani. Il Governo fallisce sull’immigrazione”. Manifestazione che viene spiegata così sul sito: per contrastare la piaga che sta colpendo gli Italiani ledendone la dignità e l’ onore:le violenze contro le donne perpetrate da stranieri e rom. Se però la manifestazione è denuncia di stupri e violenze, cavalcare il binomio immigrazione – nei termini qui proposti – ha la sua criticabilità. Fate una manifestazione contro l’immigrazione, e dite perchè. Non il contrario.

Veltroni si dimette

Walter Veltroni si dimette. Questa è la traduzione in lingua corrente del post precedente. Si è arreso, Walter. E le sue parole sono da apocalisse. Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto. Pensateci. Sedici mesi fa, solo meno di un anno e mezzo addietro nasceva il PD, la sua leadership, nonché quel motto. Quel tormentone.

Yes, we can. Tutti noi canticchiamo, probabilmente, oggi. La beffa, e il destino fatto dall’uomo. Oggi, quella frasetta viene violentemente sostituita da un’altra. Perché le pressioni sono state tante, e lui, ora, va via. Non voglio restare per far logorare me e la possibilità del Pd di esistere. Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione.

Gli ultimi giorni degli utimi 16 mesi del “principale esponente dell’opposizione” non sono stati semplici. Accuse, neanche troppo nascoste, soprattutto dall’interno stesso del Partito Democratico.

Viva Zapatero, processo in tv

Zapatero sotto torchio in tv. Una cosa è certa: Silvio Berlusconi non lo avrebbe mai fatto. Un’altra cosa è certa: non lo avrebbe probabilmente fatto neppure un qualsiasi altro politico italiano, a dirla tutta.

Il presidente del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, l’altra sera in televisione ha subito un vero e proprio interrogatorio davanti a sei milioni e mezzo di telespettatori. Pensate a Silvio (e ripeto non solo lui, ma TUTTI gli italici appartenenti alla categoria): rispondere a delle domande senza che siano concordate, senza una scaletta pre-approvata… Sarebbe disdicevole.

Zapatero si è messo lì. Nessuno nega la possibilità che fosse, anche qui, tutto preparato. Ma il premier spagnolo non ne è uscito benissimo, quindi magari qualcosa deve essere sfuggito… Ma vediamo cos’è successo al nostro.

Veltroni cuor di leone sfida Berlusconi in tv sulla crisi

Walter Veltroni alla riscossa? Ritorna sulle scene, a Porta a Porta, e ritorna con fare deciso. O almeno ci prova, a rivestire il ruolo del Cuor di Leone della situazione. Liquida con due battute decise il caso Villari.

Villari ha ragione quando dice che potrà tornare nel partito solo con un Pd diverso. Potrà rientrare solo se ci sarà un leader diverso, non con me. Parliamo di una persona che si è incollata con il vinavil alla poltrona

Uolti è in tour de force in terra sarda. Sì, perchè – dopo che Silvio Berlusconi ha passato giorni in Sardegna – anche il “principale esponente della parte avversa” è sbarcato nell’isola per la campagna elettorale per le Regionali. Ma ecco il boom: Veltroni sfida Berlusconi sulla crisi. A nientepopodimenoche un faccia a faccia pubblico.

Noi vi aspettiamo. Lo vedessimo, finalmente, questo faccia a faccia. Peggio di una puntata di Porta a Porta non sarà.

Renato Curcio, niente pensione

Renato Curcio in pensione? No. L’Inps gli ha comunicato che non ne ho diritto: ha lavorato nelle carceri, ma non ha cumulato un numero di anni sufficienti. Curcio, 67 anni, non ha diritto neppure alla pensione sociale, dato che la moglie lavora e ha un reddito.

Renato Curcio, fondatore delle Br mai pentito né dissociato. Ha scatenato oggi la polemica sul diritto alla pensione, scatenando l’ira dei parenti delle vittime che hanno interpretato le sue parole come una richiesta dell’assegno mensile.

Lorenzo Conti, figlio di Lando il sindaco fiorentino ucciso dai brigatisti:

Se lo Stato concede a Curcio una pensione pagata dall’Inps, io chiedo asilo politico all’America o a Israele che hanno mostrato sempre vicinanza alle vittime del terrorismo e non ai carnefici».

C’è chi parla, però, di strumentalizzazione delle parole del fondatore delle Brigate Rosse. Dicono:

Gli hanno chiesto se, dato che ha 67 anni, stesse per andare in pensione e lui ha risposto che non ne ha diritto. Il resto è strumentalizzazione perché qui a Pesaro siamo già in campagna elettorale

Che ne pensate? Parole strumentalizzate o intenzione reale?

2008, un anno in Politica Live – Primo tempo

2008. Un anno difficile. Lo vogliamo ricordare così, rivivendolo. Anno Internazionale della Patata come dichiarato dall’ONU e dalla FAO.
Un anno che è finito con uno dei tanti moniti del Vaticano alla politica italiana (loro possono): i vescovi ai politici dissero Litigate di meno e siate sobri. Come se, soprattutto in Italia, le due parole, sobrietà e politica, possano mai armonizzarsi all’interno della stessa frase.
Un anno che, per l’Italia, si apre e si chiude tra le braccia del Colonnato di San Pietro: era il 15 gennaio

ANSA – Dopo forti opposizioni da parte di 67 docenti e di una parte degli studenti il papa Benedetto XVI rinuncia a partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico all’università di Roma La Sapienza

Il buco di Roma

Ma il buco c’è o non c’è? Il debito di Prodi c’era o non c’era? Da una settimana è balzato a copertura mediatica – sui dorsi locali de Il Messaggero e dei quotidiani nazionali, per poi passare al nazionale nel giro di pochi istanti. Roma è tappezzata da manifesti de Il Popolo della Libertà – Berlusconi per Alemanno, che recitano:

Veltroni ha lasciato un buco stratosfereico nel bilancio del Comune. Noi lo risolveremo

Il punto? Partiamo da un paio di considerazioni. Il buco c’è, è in corso l’avvio di un’indagine della magistratura. Il buco c’è, è pesante – il Comune di Roma è praticamente fallito – anche se le ricostruzioni dello stesso sono, naturalmente, assai diversi a seconda del punto di vista dal quale si guardi il subddetto benedetto buco di bilancio.
Ricordo nitidamente. Immediatamente post-elezioni, vinte da Gianni Alemanno, il neo-sindaco, finalmente ospite a Viva Radio 2, con Fiorello e Baldini, in verità dall’alto di un apprezzabile umorismo, aveva aggiunto a mozzichi e bocconi che stava verificando la presenza di un possibile ebuco nel bilancio del Comune.
Lo si sa da allora, lo si sa da sempre. Ma prima, forse, un tacito patto di apparente strumentale armonia delle parti – quella grandissima presa in giro che il Veltrusconi ha chiamato dialogo – prevedeva in agenda un’uscita del BUCO assai più soft di quella poi avvenuta.

8 anni per scrivere le motivazioni di una sentenza. Troppo lento

lavorareconlentezza-soundtr.jpg
Ansa – Roma 16 giugno 2008 – Non può più fare il magistrato Edi Pinatto, il giudice che ha impiegato otto anni per scrivere le motivazioni della sentenza con la quale il tribunale di Gela aveva condannato sette componenti del clan Madonia a complessivi 90 anni di carcere, così determinando la loro scarcerazione. La sezione disciplinare del Csm con un provvedimento che ha pochi precedenti lo ha rimosso dall’ordine giudiziario. La decisione è stata presa dopo un’ora di camera di consiglio. La sezione disciplinare ha così accolto la richiesta del rappresentante dell’accusa Eduardo Scardaccione. La sentenza non è immediatamente operativa: ora dovrà essere depositata entro 30 giorni e ci saranno altri 90 giorni di tempo per impugnarla davanti alle sezioni unite civili della Cassazione.
Se la Cassazione dovesse dare ragione al Csm dunque, al giudice Pinatto non resterà che appendere la toga al chiodo.
Eppure solo due mesi fa un’altra notizia aveva rinfocolato la polemica sulla magistratura ed in particolare sulle scelte conservative dell’organo disciplinare delle toghe.