Serbia: Europa aspettami!

Povera Ex-Jugoslavia. Passano gli anni, gli stati si separano e conquistano l’indipendenza. Eppure i problemi restano. Ultimo di questi, solo in termini di tempo e non di importanza, è sicuramente quello che vede protagonista la Serbia. Questione del problema la situazione combinata Unione Europea e Kosovo.

Proviamo a fare un piccolo riassunto riguardo ciò che è accaduto e proviamo a capire quale situazione si sta alimentando nel paese. Come tutti ben ricorderete, e come già scrissi in passato qui su politicalive, la Serbia poco meno di un mese fa, si ritrovò a dover affrontare le elezioni politiche, per eleggere appunto il proprio presidente. Poteva scegliere fra una politica “europeista” e una politica “nazionalista”. I voti parlarono chiaro, e la scelta di voler divenire parte dell’Europa vinse.

Boris Tadic, sostenitore dell’idea che voleva la Serbia entrare nell’Unione Europea, divenne il simbolo della rinascita di questo piccolo stato, che sembrava avviato a percorrere la strada che porta verso il paradiso. Sembrava infatti, in realtà senza saperlo stava correndo verso l’inferno.

La UE, infatti, oltre a riconoscere l’inserimento dello stato serbo, ha deciso di avviare la procedura di riconoscimento di stato indipendente al Kosovo. Lo stato, ufficialmente facente parte della Serbia, dilaniato negli anni da guerre interne, avanza nell’iter “europeo” con lo scopo di poter finalmente esistere da solo, indipendente dallo stato serbo.

E cosi sarà. Con una Serbia che però diviene come un gigante con i piedi di argilla. La maggioranza non riesce più ad auto-sostenersi, profondamente divisa tra chi prosegue nella sua visione di europeista, dimenticando la questione Kosovo, e chi invece non ci sta a vedere il Kosovo come stato indipendente.

La separazione in casa nella maggioranza, ha portato all’inevitabile crisi di governo e alle dimissioni ufficiali del premier Vojislav Kostunica; con una data da ricordare, 11 maggio. Quel giorno sarà la data da cui ripartirà il sogno serbo.

Un sogno quello della Serbia, che è durato poco meno di un mese. Un mese in cui appunto è accaduto di tutto. Sia nel bene che nel male. Ora siamo di nuovo all’inizio. Con la speranza che dall’11 maggio finalmente la Serbia possa vivere un periodo di tranquillità.

L’Europa ti aspetta, ora Serbia sta a te ripartire.

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