Sarkò, non mi piaci più!

Per fortuna sua, e per la sfortuna di migliaia di pretendenti già pronti a prenderne il suo posto, queste parole non arrivano dalla bocca della bellissima Carla Bruni, quanto invece dai suoi concittadini, dai francesi che in questo weekend si sono recati di nuovo alle urne per il secondo turno delle amministrative.

I dati parlano di un’affluenza bassissima, pari al 65%, ma soprattutto porta alla conclusione di un dato inconfutabile, ovvero Sarkozy non piace più ai francesi. Ovviamente in questo caso stiamo parlando di elezioni amministrative, che come ben sapete riguardano l’elezione dei vari presidenti “locali” (quali possono essere sindaci, amministratori regionali e così via). Chiaramente un voto che potrebbe anche venire interpretato indirettamente come un voto sfavorevole al buon Sarkò.

Dal canto Sarkozy ben poco può dire. Tutte le città più grandi e importanti, impegnate in questo turno di ballottaggio, sono finite nelle mani della “gauche”, della sinistra socialista. Città quali Strasburgo, Tolosa, Caen e Reims, da oggi verranno gestite da un governo socialista. Unica soddisfazione per l’Ump, il partito di destra che sostiene Sarkozy, il mantenimento della sua roccaforte Marsiglia, dove addirittura si era puntato su una campagna elettorale che nominasse il meno possibile il premier, al fine di evitare di condizionare negativamente l’elettorato.

Già al primo turno si erano notati dei chiari segni di cedimento riguardo la fiducia che il popolo francese stava dando al presidente, ma dopo questa ennesima battuta di arresto quelle che prime erano solo supposizioni ora non possono che divenire prove tangibili. Quella del paese d’oltralpe rischia di divenire una situazione che in passato già ha vissuto l’Italia berlusconiana.

Soluzioni a questo problema ce ne sono ovviamente. Prima di tutto dimenticare, e fare dimenticare, in fretta i risultati di queste elezioni. Una battuta di arresto non significa e non può significare la sconfitta di una guerra ma solo di una battaglia. Importante sarà quindi rinsaldare il morale degli alleati, e degli elettori che essi rappresentano, e ripartire di slancio.

In secondo luogo riconquistare gli elettori persi con una politica rischiosa ed aggressiva. Ovviamente questo modo di governare può risultare deleterio per il buon Sarkò, ma se vuole recuperare i voti persi questo è ciò che deve fare.

Innanzitutto, convincere i francesi a tornare a votare. Il 35% degli elettori non si sono infatti presentati alle urne nell’ultimo turno. E se fossero stati tutti di destra?

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