Sardegna, la protesta dei pastori tra Cagliari e Porto Rotondo

Nonostante le assicurazioni e le garanzie che non sarebbe accaduto, le forze dell’ordine attendevano un blitz dei pastori sardi nei pressi di Villa Certosa, residenza estiva di Silvio Berlusconi: era proprio lì che si era concentrato un gran numero di poliziotti e carabinieri. Hanno atteso invano. Perchè: i pastori sardi sono di parola tanto quanto hanno mostrato (forse semplicemente confermato) di esssere persone tenaci e caparbie.

Capaci di lottare per un diritto. Erano 1.500 i pastori in protesta con il Movimento guidato da Felice Floris: centinaia, invece, i turisti incuriositi e rimasti a osservare quel che stava accadendo nelle località turistiche dell’isola. Porto Rotondo, zona di piazza San Marco: ma insieme ai pastori, a Saassri, si sono uniti numerosi sindaci con addosso la fascia tricolore e una delegazione di operai Vinyls. Una protesta civile e ferma con la volontà di farsi sentire e di mettere al corrente i passanti e i curiosi dei motivi della manifestazione.


Tra volantini e il suono dei campanacci tipici ed espressione della professione, parecchi cori e slogan feroci contro l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato. La rimostranza era stata organizzata su due fronti: oltre a Porto Rotondo, anche Cagliari (dove nelle scorse settimane il Movimento dei Pastori Sardi aveva organizzato sit-in per bloccare gli ingressi degli aeroporti di Cagliari, Olbia, Alghero e la statale 131 nell’Oristanese).

Nel capoluogo sardo, centinaia di pastori della Coldiretti hanno presidiato presso la sede della Regione Autonoma della Sardegna a sostegno della realizzazione di una “filiera ovina tutta agricola e tutta italiana” che preveda: il ritiro dal mercato del Pecorino Romano, la ristrutturazione dei debiti bancari e previdenziali, l’incremento delle indennità compensative, lo sblocco dei pagamenti per il Programma di sviluppo rurale (Psr), la verifica del funzionamento delle organizzazioni dei produttori e l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio dei flussi del latte.

La Regione, per bocca del Presidente Ugo Cappellacci, ha dato la propria disponibilità “a trovare gli strumenti concreti per cercare di risolvere i problemi del comparto: stiamo lavorando in vista dell’incontro con il Governo previsto per il 6 settembre e gli assessori dell’Agricoltura e della Programmazione si stanno impegnando per trovare le risorse adeguate al settore”.

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