Il ritorno dei liberali

PalazzoChigi[1] cdm

Cosa significa essere liberali? E cosa significa in Italia? Quali sono i principi liberali? Negli ultimi mesi da più parti si parla di liberali con più partiti che si richiamano a questa esperienza. In Italia molte volte i partiti che si sono definiti liberali hanno poi tradito i punti cardini di questo pensiero, che ha radici storiche e filosofiche antiche e importanti. Da John Locke a Vico e Croce in filosofia fino a Einaudi e Malagodi in Italia, il pensiero liberale ha significato sviluppo, democrazia e progresso. Il centrodestra italiano che ha governato negli ultimi anni non è però stato veramente liberale, mostrando più una politica associazionistica e non per le liberalizzazioni.

Essere liberale significa tante cose. Vediamone alcune e peschiamo a caso. Significa essere contro la burocrazia, e su questo, a parole, sono d’accordo molti partiti. Significa essere per una presenza meno decisa dello Stato, per meno tasse, per una maggiore libertà di fare impresa. Il pensiero libale è anche per la meritocrazia, per l’equità nei punti di partenza delle persone e per il premio a chi è più capace. Anche all’interno del movimento liberale ci sono poi delle differenze, ma facendo riferimento all’esprienza negli Stati Uniti e in Europa, è liberale essere per la legalizzazione delle droghe leggere, per l’apertura delle case chiuse e per le unioni civili.

Il pensiero liberale in Italia non si è sviluppato come negli Stati Uniti e in alcuni Paesi in Europa. Pochi sanno però che in Italia c’è ancora il Partito Liberale Italiano che porta avanti le sue sfide. Mentre molti partiti parlano di rivoluzione liberale, il Pli si mantiene su quella linea lanciata molti anni fa che punta a uno Stato più snello e maggiormente capace di riconoscere i meriti invece che creare gruppi di potere che portano al successo solo perché c’è il senso di appartenenza.