Riforma della giustizia, il 29 agosto il testo da discutere

I punti caldi della riforma della Giustizia italiana sono molti. Si va dalla prescrizione alle intercettazioni affrontando un gran numero di temi sensibili che hanno determinato anche uno scontro politico tra Matteo Renzi e il fronte Alfano-Berlusconi.

intercettazioni

Tra i punti più discussi della riforma della Giustizia ci sono le intercettazioni telefoniche e la responsabilità civile dei magistrati. Il presidente del Consiglio ha presentato il 30 giugno i suoi 12 punti, delle linee guida che insistono soprattutto sui tempi della giustizia civile ma non fanno riferimento alle intercettazioni e soprattutto non accolgono i richiami europei sulla proverbiale lentezza del sistema tricolore.

I 12 punti di Renzi per la riforma della giustizia sono:

1. Giustizia civile: riduzione dei tempi. Un anno in primo grado.
2. Giustizia civile: dimezzamento dell’arretrato.
3. Corsia preferenziale per le imprese e le famiglie.
4. CSM: più carriera per merito e non grazie alla “appartenenza”.
5. CSM: chi giudica non nomina, chi nomina non giudica.
6. Responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo.
7. Riforma del disciplinare delle magistrature speciali (amministrativa e contabile).
8. Norme contro la criminalità economica (falso in bilancio, autoriciclaggio).
9. Accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione.
10. Intercettazioni (diritto all’informazione e tutela della privacy).
11. Informatizzazione integrale del sistema giudiziario.
12. Riqualificazione del personale amministrativo.

In occasione della presentazione delle linee guida della riforma della Giustizia a Palazzo Chigi, il premier ha parlato delle intercettazioni escluse dalle raccomandazioni e si è rivolto ai direttori dei giornali chiedendo loro di aiutare il governo a capire cos’è meglio fare. Il principio di base è che il pm deve essere libero d’intercettare ma ci deve anche essere un limite alla pubblicazione del materiale sui giornali, soprattutto prima dell’inizio del processo.

Per quanto riguarda la responsabilità civile dei magistrati, il riferimento renziano è al modello europeo ma nel frattempo, la Camera ha approvato un emendamento della Lega che consente agli imputati in un processo, che si sentano danneggiati dalla magistratura, di rivalersi come al solito sullo Stato ma anche direttamente sul magistrato.

I lavori sulla riforma della Giustizia, comunque, sembrano ancora in alto mare, appunti a parte, per cui alla data prevista per la presentazione del testo, il 29 agosto, si fa strada l’ipotesi che si parli soltanto di una parte della riforma.