Renzi birichino e Berlusconi biricone, il siparietto continua

Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica non è bastato alla politica assistere al teatrino messa in scena da Berlusconi con la sua barzelletta della lupara e con gli insulti a Rosi Bindi. In tv, nel salotto buono di Porta a Porta, il premier Renzi si è confidato con il custode del patto con gli italiani di Berlusconi, Bruno Vespa. E anche qui il teatro ha presto il posto dei contenuti. 

C’è da chiedersi perché, ogni volta che Berlusconi fa uno show personale, attirando l’attenzione dei media con barzellette, gaffe e frasi volutamente offensive, gli altri politici si sentano in diritto-dovere di fare altrettanto. Berlusconi oltre a dare dell’uomo a Rosi Bindi aveva detto a Renzi di essere birichino. Il premier gli ha risposto per le righe dicendogli che lui è più birichino. Chi sperava di aver ascoltato già troppo, è rimasto deluso, visto che lo stesso canovaccio è andato in scena a Porta a Porta.

Renzi ha detto che non è più tollerabile il potere di veto dato ai partiti, ha ribadito di non toccare la legge Severino e ha dato del “biricone” all’ex Cavaliere, ribadendo al tempo stesso il connubio con Alfano e il suo Nuovo Centro Destra. Non si sa che a far indispettire Berlusconi sia stato più l’appellativo usato da Renzi oppure il fatto che il premier abbia detto di essere in sintonia con Alfano.

Fatto sta che a distanza di un giorno da quello che doveva essere un momento per festeggiare l’arrivo di Mattarella al Quirinale e – perché no – lo sconto di pena con fine anticipata dei servizi sociali per Berlusconi, il leader di Forza Italia dichiara rotto il Patto del Nazzareno. E nello stesso tempo  il Senato respinge la richiesta di discussione urgente della legge anti corruzione presentata dal Movimento Cinque Stelle. Lo show si mescola alla politica in un continuo clima di annunci e messaggi inviati platealmente alle fazioni opposte.