Qualcosa di veramente…Speciale

Sarebbe bello dire che lo “speciale” del titolo fosse una novità interessante, una bella novità che permetterà agli italiani di trovare un bel regalo sotto l’albero in questo periodo di festività. Invece lo “speciale” di cui si parla non è nient’altro che il generale Roberto Speciale, generale al comando della Guardia di Finanza, successivamente revocato e quindi, grazie alla sentenza del Tar del Lazio, nuovamente reintegrato.

Proviamo a capire una storia, che ha molte sfaccettature nascoste e molti insabbiamenti, forse più degni di un thriller hollywoodiano che della soleggiata Italia. Per comprendere la storia dobbiamo tornare indietro fino all’anno 2006.

Nel 2006, appunto, il vice-ministro delle Finanze Visco decide di trasferire 4 ufficiali della Guardia di Finanza, impegnati al nord in alcune inchieste decisamente delicate (non so se ricordate il Caso Unipol). Fin qui sembrerebbe che non ci sia niente di particolarmente sospetto, se non che alla richiesta di valide motivazioni per questi trasferimenti, il vice-ministro ha risposto con il silenzio. Da qui iniziano i sospetti, che aumentano ancora di più quando, il presidente del consiglio Romano Prodi prende in mano la situazione e va a spostare Speciale alla Corte dei Conti, rendendo la situazione sempre più dubbia. Il motivo è chiaro: perché spostare una persona di “dubbia” affidabilità (almeno agli occhi del vice-ministro, chiaramente noi non possiamo giudicare sul suo operato) in un organo dello stato di ampia importanza?

Torniamo finalmente al 2007, ai giorni d’oggi. Il generale Speciale ha visto accogliere il suo ricorso per venire definitivamente reintegrato al ruolo di comandante della Guardia di Finanza. Interrogato fuori dalla chiesa dove ha seguito la S.Messa domenicale, il premier Romano Prodi ha risposto con un ironico:

Oggi non è una giornata speciale. È una giornata normale

Oltre a dover sorridere amaro a questa battuta del premier (diciamocelo, come comico non dovrebbe essere in grado di conquistarsi molto pubblico), dovrà sorridere amaro anche sulla vittoria del suo ricorso. Secondo gli esperti di diritto amministrativo sembra infatti che il comandante Speciale (diciamo ex…) riceverà al massimo un indennizzo economico. Ma non potrà tornare al suo vecchio posto di lavoro.

A questo punto tocca al governo fare la propria mossa, facendo ricorso contro la sentenza del Tar. Ma il governo non sarà l’unico a poter far ricorso. Lo stesso Speciale, nel caso in cui lo desideri, potrà rivolgersi al Consiglio di Stato, per poter riprendere le sue funzioni lavorative alla Guardia di Finanza.

Dunque la situazione sembra ancora ben lontana dal venire risolta.

Lascia un commento