Più psicologi per tutti. Soprattutto per i pm


psicologi


Gustosissimo. Aveva detto che avrebbee creato posti di lavoro. L’aveva detto. Siamo certi che, di puntata in puntata, ci spiegherà per chi, e come. Oggi tocca all’ordine degli psicologi.


Una categoria, in effetti, popolosa e che a volte, spesso, al di là di situazioni avviate e di conoscenze giuste, fatica a spiccare il volo. Un po’ come tutte. Ce ne sono tanti in giro di psicologi. Troppi, forse.


Ma nessun problema. Silvio c’è.


E chiede

perizie psichiatriche

Per tutti? Per oggi, in particolare, sui Pubblici Ministeri.

Una cosa per volta, una categoria per volta. Si comincia dai Pm. Che negli ultimi giorni si sarebbe alzato il tono della campagna elettorale era un dato atteso e acquisito. Ultimi giorni, ultimi fuochi d’artificio. La faccenda bizzarra è che Silvio alza il tiro, ma sembra alzarlo, per alcuni versi, in modo così infelice… che uno non ci può credere davvero che da qui a meno di una settimana sarà per l’ennesima volta il Premier italiano.


Oggi Zapatero ha parlato alla cerimonia di insediamento. Ascoltarlo era un piacere. Al di là dell’essere d’accordo o meno, del condividere, del valutare la realizzabilità dei suoi progetti o meno… per un italiano, scusate, era a dir poco commovente. Era un programma. Era un tono che qui noialtri ci si sogna. E lì il sogno è trasversale. Il sogno non si può chiamare nè Pd, nè Pdl. Nè etc etc.


Digressioni e Zapatero a parte, la campagna elettorale così è e ce la teniamo. E il Cavaliere ha tenuto le ciliegine per la fine. A pochi giorni dal voto certi messaggi sono cruciali, per chi se li aspetta e per chi deve ancora decidere come votare. La teoria dei ranghi contrapposti vale. Così è l’Italia. Prima erano comunisti e fascisti. Ora sono berlusconisti e antiberlusconisti.


Perizie psichiatriche per i Pm, dunque. Finalmente delle proposte concrete.

Il pubblico accusatore dovrebbe essere sottoposto periodicamente a esami che ne attestino la sanità mentale

Meno intercettazioni per tutti. Più psicologi, piuttosto.


Riparte da un punto della storia già visto. Lo stop alla riforma dell’ordinamento giudiziario firmata dall’allora Guardasigilli Roberto Castelli: prevedeva, per accedere alla magistratura, test psico-attitudinali. Un test che, poi, divenne obbligatorio per legge. Solo che poi l’applicazione effettiva non è mai arrivata. Cassata prima ancora di entrare in vigore dalle modifiche messe a punto dal governo Prodi.


Siccome il test è ancora un po’ pochino, Berlusconi dice: di più. Un vero esame medico, peraltro periodico. Dovesse saltarti la brocca cammin facendo. Nei percorsi che la giustizia fa. Repubblica fa notare:

Una prospettiva che supera anche l’origine prima della questione: il “Piano di rinascita democratica” di Licio Gelli, il gran maestro della P2 che negli anni settanta aveva chiesto l’introduzione di “esami psico-attitudinali preliminari” per le aspiranti toghe

Cchiu psicologi ppè tutti. Ma soprattutto per loro. Sempre loro. Che, insieme all’ossessione comunista

l’ultimo trasformismo del partito comunista

E’ il Pd per Silvio, ha aggiunto oggi già che c’era – costituiscono gli incubi delle cavalleresche notti


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