Parentopoli piemontese, nuova puntata

(Nel frattempo il governatore Cota annuncia un codice etico)

Parentopoli piemontese: mogli assunte in regione e stipendiate pure in Provincia (dal Riformista di oggi, pagina 1)
di Angela Gennaro e Tommaso Labate

Più la lente d’ingrandimento si avvicina a determinati documenti protocollati nelle segreterie dei palazzi torinesi della politica, più la Parentopoli piemontese in salsa pidiellino-leghista assomiglia alla Paperopoli delle strisce Disney. Quella grande città in cui alla fine, gira e rigira, incontri soltanto nipoti di Zio Paperone.

Ad esempio la dottoressa Paola Ambrogio, la moglie dell’assessore regionale Ravello (Pdl) che lavora con l’assessore Casoni (Pdl), è possibile incontrarla anche nei corridoi della Provincia. Perché la consulenze di famiglia, in certi casi, si possono anche raddoppiare.La «determinazione del Dirigente del Servizio Consiglio», che viaggia su carta intestata della Provincia di Torino, è protocollata al numero 19-13141/2010. Risale a pochi mesi fa, praticamente in concomitanza con l’ascesa di Cota in Regione. C’è un progetto di comunicazione, presentato dal capogruppo del Pdl a gennaio, che impone la ricerca di una risorsa umana «al fine di dare maggiore risalto ed una adeguata diffusione alle tematiche amministrative della provincia di Torino, per consentire ai Consiglieri la possibilità di esprimere e di portare a conoscenza le proprie posizioni politiche». Si cerca un addetto stampa, insomma. «Collaborazione coordinata e continuativa», due anni. Le cifre? 13.537 euro per il 2010, altrettanti per il 2011.

Visto che la selezione si basa sui «profili professionali», sulle «esperienze lavorative maturate» e anche sulla «sulla coerenza» (sic!) dei percorsi lavorativi, bisogna mandare un curriculum. Di curricula ne arrivano ben 43.

And the winner is…? Proprio lei, Paola Ambrogio, la moglie dell’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello. Paola lavora in Regione, presso l’assessorato al Commercio, a pochi passi dal marito. Assunta in Regione ma pagata anche dalla Provincia. Al contrario di quello che può fare un “normale” dipendente pubblico, al quale non è consentito di lavorare per due amministrazioni pubbliche contemporaneamente.

A leggere la «determinazione del Dirigente» di cui sopra, la quarantenne dottoressa Ambrogio, giornalista pubblicista, sbaraglia i suoi 42 sfidanti perché ha maturato «una notevole esperienza nel settore delle comunicazioni presso il gruppo regionale e presso l’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale (dal 1998 al 2005)». In pratica, «rispetto agli altri candidati» è «professionalmente e fattivamente il candidato più idoneo».

Mogli e buoi negli uffici tuoi? «Il concorso in Regione l’ho dato quando io e mio marito non eravamo ancora sposati», dice la dottoressa Ambrogio. E poi, «avrei potuto lavorare all’Assessorato all’Ambiente ma, a mio giudizio, non era opportuno». Chapeau.

Morale della favola? Circa 30 mila euro dalla Provincia, per un periodo che va dall’aprile 2010 al dicembre 2011. E i soliti 2200 euro al mese, spicciolo più spicciolo meno, dalla Regione. «Ho vinto un concorso pubblico dal 1998, e sono dipendente del consiglio regionale in varie forme. Prima lavoravo nell’allora gruppo di An, per un certo periodo ho seguito Ghiglia (oggi capogruppo Pdl in Commissione Ambiente alla Camera, ndr). Poi lui è andato a Roma, in Parlamento, e il mio contratto è terminato». La sorte però gira. I contratti alla regione tornano a materializzarsi e, ciliegina sulla torta, spunta anche il bando del gruppo Pdl in provincia. E la vittoria.

Nella Parentopoli piemontese chi non si contenta gode ancora di più. Mogli, figli, fratelli e sorelle Consulenza, doppia consulenza, contro consulenza. Il presidente Cota – che, tramite l’assessore al Personale Giovanna Quaglia, ha promesso un «codice etico» – ieri era a Pian del Re a urlare contro i ricorsi del centrosinistra. Se si dovranno ripetere le elezioni, chi avrà il coraggio di farsi un giro tra gli uffici della Regione Piemonte per avvisare i parenti?

Lascia un commento