Sul Tap interviene Di Maio: detta la verità, costerebbe 20 miliardi

Di_MaioDi Maio dice la sua sulla vicenda Tap, su cui la base del 5stelle sta polemizzando, dopo le promesse di annullamento del progetto in campagna elettorale.

“La cosa migliore è dire la verità ai cittadini” – dice Luigi Di Maio a Marcianise per il primo treno merci ad Alta Velocità.

La base non accetta il via libera dato al Tap, e le tensioni sono alte anche tra i parlamentari. Il via libera al gasdotto Tap ha anche alimentato le tensioni sul decreto fiscale, sul dl sicurezza e il condono edilizio a Ischia.

Le parole del vicepremier

“Quando abbiamo potuto studiare bene tutte le carte del gasdotto Tap e ci siamo concentrati sulla proiezione dei rischi, quando abbiamo capito che avremmo dovuto sborsare oltre 20 miliardi e rinunciare così al reddito di cittadinanza, alle pensioni e a tutto quello che stiamo facendo, e allora è chiaro che abbiamo dovuto dire la verità ai cittadini. E per questo ringrazio il presidente Conte che ci ha messo la faccia”. Questa è stata la spiegazione di Di Maio, a cui ha fatto seguito il premier Conte: “Ci sarebbero da pagare miliardi”.
“Noi non siamo contro l’Alta Velocità , non siamo contro le grandi opere se portano lavoro, siamo invece contro se queste servono solo a spendere soldi”, ha continuato Di Maio, che ha anche aggiunto, sulla Tav: “Nel contratto di governo è prevista la rinegoziazione, questo c’era e di questo discuteremo”.

Maltempo: info sulla mobilità ferroviaria da Ferrovie dello Stato

La grave situazione metereologica italiana che ha provocato, negli ultimi giorni, forti disagi in tutto il territorio ha coinvolto anche la circolazione ferroviaria.

A tal proposito Ferrovie dello Stato è scesa in campo per garantire l’assistenza – online, in treno e nelle stazioni – a tutti i viaggiatori. Oltre a una serie di provvedimenti che hanno coinvolto, fin da ieri 29 ottobre, oltre 2.000 ferrovieri, il Gruppo ha reso disponibile un nuovo numero verde gratuito (800.89.20.21) attivo su tutto il territorio nazionale.

In più, sul sito web ufficiale di Trenitalia, è stata messa al servizio dei cittadini una pagina dedicata al maltempo, fino a cessata emergenza, con tutte le informazioni utili per la mobilità ferroviaria.

Banca Popolare di Bari: sospesa da Corte d’Appello multa Consob

Banca Popolare di Bari: sospesa da Corte d'Appello multa Consob

Sospesa la multa comminata alla Banca Popolare di Bari dalla Consob. La decisione arriva dalla Corte d’Appello di Bari che ieri ha comunicato che le sanzioni sono sospese.

La vicenda è iniziata con l’approvazione di due delibere da parte della Consob in merito a presunte violazioni riscontrate presso la Banca Popolare di Bari nei periodi tra il 2014-16. La Consob dopo aver riscontrato le violazioni ha multato i vertici della Banca.

L’approvazione delle delibere è avvenuta il 13 settembre e i dettagli sono stati resi noti nelle settimane scorse dai giornali.

Di fronte alle contestazioni e sanzioni, la Banca Popolare di Bari ha risposto con un dettagliato elenco in cui illustra la sua posizione e smonta punto per punto le contestazioni della Consob.

Tra le tante precisazioni, la Popolare di Bari sottolinea come la Consob non abbia “bloccato la vendita di azioni”, oltre ad evidenziare che il fenomeno dei “finanziamenti baciati non esiste e questo è confermato anche dalle risultanze delle approfondite verifiche effettuate nell’ispezione della Banca d’Italia”.

Inoltre la Banca Popolare di Bari, oltre a ritenere di non aver commesso alcuna violazione della normativa di vigilanza, ritiene di aver subito un provvedimento sanzionatorio da parte della Consob a fronte di aspetti tecnico/operativi già esaminati in passate ispezioni e, comunque noti alla Consob da molti anni e mai oggetto di rilievo.

Ieri la Corte d’appello di Bari ha disposto la sospensiva del provvedimento con il quale Consob ha multato i vertici della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per un totale di 1,95 milioni di euro.

La Corte d’appello ha così accolto, inaudita altra parte, l’impugnazione dell’istituto. Nelle prossime settimane il procedimento andrà avanti con la comparizione delle parti.

Banca Popolare di Bari alla Consob: operazioni corrette

Banca Popolare di Bari alla Consob: operazioni corrette

“La Consob non ha bloccato la vendita di azioni e le sanzioni sono state comminate solo a circa 20 esponenti ed ex esponenti e alla Banca stessa e si riferiscono a due distinti procedimenti”. Risponde così la Banca Popolare di Bari dopo le notizie apparse sui giornali relative a procedimenti sanzionatori deliberati da Consob nei confronti dell’istituto creditizio.

La Banca barese precisa inoltre che le sanzioni ammontano a 1,8 milioni e non a 2,6 milioni come riportato dai giornali.

La posizione della Popolare di Bari è chiara, non ci sta ad essere attaccata e respinge i riferimenti erronei riportati dalla stampa. “La Banca esprime anzitutto sorpresa e rammarico – afferma Banca Popolare di Bari – per la diffusione, con dovizia di particolari tuttavia estrapolati rispetto a un contesto generale ben più ampio, di informazioni riservate riferite a rapporti diretti tra l’Autorità e l’intermediario vigilato”.

L’elenco delle precisazioni da parte della banca barese è piuttosto lungo e mostra come la Banca abbia sempre portato avanti “operazioni corrette”. A sostenere questa tesi anche i contenuti delle verifiche curate dalla Banca d’Italia, concluse a settembre del 2016 e notificate nei primi mesi del 2017, che hanno avuto tutte un esito positivo.

“In merito ai procedimenti sanzionatori deliberati da Consob – scrive in un comunicato Banca Popolare di Bari -, già il bilancio 2017 della Banca (relazione e nota integrativa) informava dell’avvio, da parte di Consob, di tre distinti procedimenti, a seguito degli esiti dell’ispezione sui servizi di investimento condotta da Banca d’Italia, su mandato della stessa Consob, tra giugno e novembre 2016. Peraltro la Banca aveva subito una ispezione sui servizi di investimento a inizio 2016, con esiti che possono essere ritenuti positivi e che avevano pertanto rassicurato la Banca sulla sostanziale correttezza delle proprie prassi operative”.

Un altro aspetto che la Banca chiarisce sono i cosiddetti “finanziamenti baciati”. “Il fenomeno dei “finanziamenti baciati” – dice la Popolare di Bari – non esiste e questo è confermato anche dalle risultanze delle approfondite verifiche effettuate nell’ispezione della Banca d’Italia. Le indagine interne hanno autonomamente rilevato un numero molto contenuto di fenomeni che la Banca stessa ha ritenuto di evidenziare, come peraltro riportato anche nel fascicolo di bilancio 2017. I 10 fenomeni, come detto rilevati dalla Banca, si rapportano ad oltre 16.000 operazioni perfezionate nell’ambito dei due aumenti di capitale. Non è inoltre vero che tali operazioni riguardavano soggetti con profili di rischio non adeguato”.

Anche sugli aumenti di capitale 2014 e 2015, finalizzati all’operazione di acquisizione del Gruppo Banca Tercas, la Banca afferma che: “sono stati messi a punto a seguito di un costante confronto e interlocuzione con le Autorità di Vigilanza e condotti assumendo tutti i presidi previsti dalla normativa di riferimento, nella necessaria salvaguardia dei diritti di opzione riconosciuti dal codice civile”.

Questi ed altri chiarimenti mostrano come la Popolare di Bari abbia lavorato con correttezza e respinge le irregolarità di cui parla la Consob.

Due delibere sono state infatti approvate dalla Consob il 13 settembre, giorno delle dimissioni dell’ex presidente Mario Nava, in merito a presunte violazioni riscontrate presso la Banca Popolare di Bari nei periodi tra il 2014-16.

“La Banca – si legge infine nel comunicato -, ritenendo tali sanzioni non rispondenti ai comportamenti mantenuti nel tempo e pertanto ingiuste, intende continuare a far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti”.

Intervista a Enrico Cerreto consulente patrimoniale

Intervista a Enrico Cerreto consulente patrimoniale
Enrico Cerreto consulente patrimoniale

Enrico Cerreto, Private Banker presso la sede di Napoli della Banca Fideuram, ci illustra la figura del consulente patrimoniale.

Dott. Enrico Cerreto quanto è richiesta oggi questa figura?

Oggi il consulente patrimoniale è una figura sempre più richiesta per conservare e trasmettere in modo ottimale le ricchezze di una famiglia e della sua storia. È una professione in continua evoluzione, ma rimane invariata la nostra mission che è quella di essere gli interlocutori di fiducia del cliente, prendendoci cura e proteggendo i suoi progetti di vita.

Che tipo di rapporto si instaura tra il professionista e il cliente?

Il consulente patrimoniale deve conoscere a fondo la storia e le dinamiche interne al nucleo familiare del cliente, in quanto non si può decidere di patrimonio, denaro e beni se non si parla prima di famiglia e rapporti. Tutti gli aspetti collegati ad una gestione patrimoniale e finanziaria ricadono o possono ricadere sulle generazioni future di quel cliente. Pertanto il consulente patrimoniale prende in considerazione il cliente all’interno del suo contesto familiare e professionale, proponendo soluzioni specifiche al fine di tutelarne il patrimonio, realizzare gli obiettivi prefissati e proteggerlo da eventi imprevedibili.

Vi sono qualità che bisogna possedere per svolgere la professione di consulente patrimoniale?

Le qualità sono professionalità, capacità di ascolto ed empatia. Sono tre elementi necessari per aiutare i clienti a trovare le migliori soluzioni in merito alle loro esigenze affinché siano raggiunti gli obiettivi finanziari che sono stati prefissati. Non bisogna trascurare il passaggio generazionale, a mio avviso di fondamentale importanza in questa attività.

C’è un’operazione finanziaria che ricorda?

Ricordo con orgoglio un’operazione finanziaria che si è verificata nel 2013. Muore un mio cliente non sposato e senza figli, il quale possedeva un patrimonio mobiliare da me gestito di circa 10 milioni di euro. Gli eredi erano 12 ed si trovavano sparsi in tutta Italia. Nonostante le difficoltà del caso, gli eredi sono diventati tutti miei clienti e il loro patrimonio, con grande soddisfazione, è aumentato.

Dott. Enrico Cerreto chi sono i suoi clienti?

Mi occupo di tutela, gestione e trasmissione di patrimoni. Ad oggi gestisco circa 110 clienti per un un patrimonio complessivo di circa 50 milioni di euro. La ricchezza finanziaria dei miei clienti ha una soglia minima di 500mila euro.

È pentito della strada che ha intrapreso?

Per niente. Questo lavoro ha cambiato in meglio la mia vita e la mia professionalità. Sin da bambino mi ha sempre affascinato il mondo della finanza ed inoltre a casa mia la parola ricorrente era “Banca”. Dopo la maturità classica, ho conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli e a seguire ho studiato all’Imperial College Business School di Londra. Nel 1989 ho iniziato la mia attività bancaria presso la Citibank Italia di Napoli, divenuta Banco Ambrosiano Veneto fino al 2001. Oggi lavoro in Fideuram e mi occupo di tutela, gestione e trasmissione di patrimoni. Nel tempo ho ricoperto il ruolo di back office, addetto clientela retail, addetto clientela executive, estero merci, settorista aziende, direttore di filiale.

Data Stampa leader per i servizi di media monitoring

Data Stampa leader per i servizi di media monitoring

Data Stampa raccoglie sempre più adesioni in merito al servizio di media monitoring e relativo hosting avviato in Toscana grazie ad una convenzione stipulata con la Regione.

La media agency Data Stampa si è aggiudicata, in raggruppamento d’impresa con TIM, il servizio tramite gara alcuni mesi fa. Questa innovativa procedura consente alla Regione Toscana – unica tra le Regioni italiane – di essere un soggetto aggregatore per un unico sistema di fornitura di media monitoring.

Per i soggetti che decidono di avvalersi dell’accordo quadro regionale, come riporta Agipress, sarà possibile fruire dei servizi di monitoraggio dei mezzi di comunicazione di massa in rete: rassegna stampa, web, video e social monitoring, unitamente al servizio di gestione dell’archivio dell’ente ed eventuale attività di analisi, progettazione, sviluppo, integrazione o modifica dei vari servizi.

La Convenzione tra Regione Toscana e Data Stampa, attiva già da alcuni mesi, consente di poter scegliere tra una serie di profili/livelli di servizio differenti, personalizzabili e modulabili in base alle diverse esigenze. L’accordo garantisce una semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche, il contenimento dei costi e l’ottimizzazione delle tempistiche di attivazione dei servizi.

I soggetti che possono aderire alla Convenzione sono le Agenzie Regionali, come Artea, Arpat, Irpet ed altre; Enti dipendenti e Società in house della Regione Toscana, Enti del Servizio Sanitario Regionale, altre Pubbliche Amministrazioni che insistono sul territorio regionale.

Tanti gli Enti che hanno già aderito tra cui: Giunta Regionale e Consiglio Regionale della Toscana, Arpat, Comune di Prato, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Università degli Studi di Pisa (Soggetto Aggregatore per tutte le Università della Toscana), Comune di Pisa, Comune di Arezzo, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Pistoia.

Immigrazione: Macron apre la crisi politica con l’Italia

ImmigrazioneL’immigrazione è sempre al centro del dibattito europeo, con il muro contro muro tra l’Italia e gli atri membri dell’Unione. Ed è di nuovo l’Acquarius a far discutere i paesi europei, messi di fronte al problema, dal nostro paese.

Adesso il Portogallo annuncia la soluzione per i 58 migranti salvati dalla nave che cercava un porto dove farli sbarcare. L’Italia non è più disposta ad accettare flussi immigratori incontrollati, e così i migranti dovrebbero andare in Portogallo, Spagna, Francia e Germania.

Una soluzione a quattro

Alla fine è stata chiamata la soluzione a quattro. La Francia, dopo un’iniziale rifiuto, si è fatta promotrice dell’iniziativa con una proposta condivisa. Sbarco a Malta e poi viaggio negli altri paesi. I leader francese e maltese gonfiano il petto, criticando il nostro paese. “Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l’impasse dei migranti”, fa sapere il premier maltese Joseph Muscat, dimenticando quanto l’Italia sia stata lasciata sola in passato, e quanto, soprattutto Malta, abbia sempre rifiutato di accogliere i migranti.
Anche Macron critica la chiusura dei porti italiani e apre alla crisi: “C’è una crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa. L’Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino”.
Pronta la risposta del premier Conte: “Se Macron dice che l’Italia ha una crisi politica in atto con l’Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l’Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l’Italia non ha un problema con la Francia”.

Leonardo: comunicazione e rapporti con i media gestiti da Cisnetto

Leonardo comunicazione e rapporti con i media gestiti da Cisnetto

La comunicazione strategica e rapporti con i media di Leonardo-Finmeccanica sono gestiti dalla società di comunicazione Incontra di proprietà di Enrico Cisnetto.

L’amministratore delegato Alessandro Profumo ha ritenuto di non avvalersi dell’area Relazioni Esterne e Comunicazione di Leonardo, guidata da Raffaella Luglini e composta da oltre 200 persone, ma ha voluto affidare all’esterno la comunicazione dell’azienda e sottoscrivere un contratto di consulenza, che sembra sia molto oneroso, proprio con la società di comunicazione romana “Incontra”.

Quest’ultima ha tra i suoi collaboratori nomi famosi nel mondo del giornalismo, come l’ex giornalista del “Sole 24Ore” Guido Rivolta che non solo è stato portavoce di Giulio Tremonti ma anche responsabile relazioni esterne di Cassa Depositi e Prestiti. Oppure l’ex giornalista de “Il Giornale” Fabrizio Ravoni, collaboratore nel governo Berlusconi a Palazzo Chigi e al ministero della Difesa con Gianpaolo Di Paola quando il premier era Mario Monti.

Già nelle scorse settimane l’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, aveva fatto parlare di sé quando nell’ambito dell’acquisizione di Vitrociset aveva rinunciato all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto ma nel momento in cui Fincantieri ha fatto un’offerta, il Cda di Leonardo ha deliberato di “procedere all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto”.

Tria contro Di Maio. No a sforare il 3%

Si apre il fronte deficit nella politica italiana. Di Maio e Salvini vorrebbero sforare il 3% del rapporto Deficit/Pil, ma Tria risponde ai viceministri del Governo. Con Gentiloni il rapporto è arrivato allo 0,9%, rapporto ritenuto troppo basso da Tria. Che però nemmeno vuole sforare il 3%, e arrivare al massimo all’1,5%. Questo costerebbe allo Stato circa 10 miliardi di euro. Il ministro del Tesoro si trova adesso in Cina, ma non vuole mollare la linea del 1,5%.

Il Def

Intanto il Giverno è atteso dalla Commissione europea per a presentazione del Documento di economia e finanza (Def). Il Governo ha dichiarato di voler cambiare i parametri insieme all’Europa, e di essere disposto ad arrivare allo scontro.

Ma certamente uno scontro non è auspicabile, e si dovrà arrivare ad un compromesso. Il Governo ha un punto debole. Lo spread infatti è la spada di Damocle sulla testa dell’Italia. Ogni volta che il governo apre un fronte di scontro, i mercati temono una crisi e alzano la tensione sui titoli italiani.

I rendimenti sono già stabili sopra al 3% e lo spread è sui 285 punti base.

Il nuovo appuntamento per il governo è quello di stasera, con l’agenzia di rating Fitch che farà un update del giudizio sul nostro paese.

Crollo Ponte Morandi: Governo va avanti con la revoca della concessione

ponte morandi

La proposta fatta da Autostrade non ha cambiato di una virgola la volontà del Governo. Nemmeno la conferenza stampa in cui ha comunicato l’intenzione di provvedere alla ricostruzione di un nuovo ponte in soli 8 mesi e di destinare un fondo alle famiglie delle persone che hanno perso la vita nel tragico crollo del ponte Morandi.

TAV: è ancora confusione. Scendono in campo Tajani e Chiamparini

Foto: Ap/LaPresse

La Tav fa ancora discutere, all’interno del governo, ma non solo. L’Unione Europea scende in campo con il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, che va nei cantieri della discussa opera per dare sostegno al progetto.

D’altra parte la UE ha messo il 40% dei finanziamenti. Assieme a Tajani anche Alberto Cirio, deputato a Bruxelles per Forza Italia, stesso partito di Tajani.

Le posizioni

Alla galleria di Chiomonte e a quella di Saint Martin la Porte si presenta anche il presidente della Regione Piemonte. Non è un segreto che anche Sergio Chiamparino si batte per la Tav. contro invece, sempre il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli.

Scontro tra referendum, proposto da Chiamparino, e contro analisi, del ministro. E così anche il presidente della Regione vuole la sua analisti, per rivalutare i costi e benefici. Chiamparino apertamente dice che “quella del governo sarà di parte”. Il rapporto Chiamparino sarà pronto per gli Stati generale delle infrastrutture della Regione che si terrà il 28 settembre.
Con Chiamparino e Tajani ci sono naturalmente la UE e la Francia. In Italia sono gli ex alleati del patto del Nazareno a sostenere il progetto. Forza Italia e Pd spingono per completare l’opera e si preparano a dare battaglia. Alleati i sindacati, che vedono nella Tav l’occasione per creare lavoro.

Sulla TAV la Francia mette l’altolà. Per Di Maio referendum possibile

Foto: Ap/LaPresse

Il momento di schiarite sulla TAV è cominciato, con un botta è risposta tra Ministero delle Infrastrutture, Francia, e Regione Piemonte. Per la Francia, la TAV si deve fare, per i 5 stelle no, mentre per Chiamparino serve un referendum.

Il tavolo

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino dice che sere un referendum e il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, apre a questa possibilità, a La7.
“Gli stanziamenti sono una cosa ma il tema è che il cantiere non va avanti, non autorizzerò mai un’opera che si faccia con poliziotti in assetto antisommossa e fili spinati”. Questa la presa di posizione di Di Maio, che ribadisce come i 5Stelle non siano dei noTav a priori. Il problema, secondo il ministro, è che l’opera è tecnicamente obsoleta.

“Il punto è la Torino – Lione che dovrebbe portare le merci da Torino a Lione. Questo tunnel è stato progettato 30 anni fa, oggi ci sono nuove tecnologie, c’è la stampa in 3D”.

Ma dalla Francia dicono che ormai “Abbiamo ormai superato il punto di non ritorno”. A parlare è l’ingegner Yves Sarrand, direttore generale del dipartimento della Savoia. Si tratta di uno degli uomini Tav più importanti, al di là delle Alpi.

“La discussione se realizzare l’opera appartiene da tempo al passato. La Torino-Lione non è un progetto, è un cantiere che sta procedendo. Stiamo lavorando e le frese scavano”.

“La discussione in Francia riguarda solo il tracciato da Lione all’imbocco della galleria e i tempi di realizzazione. Nessuno si sogna di discutere il tunnel di base che si sta scavando”.
La Francia dunque, forse adeguerà la linea attuale solo nel futuro, quando il traffico commerciale sarà aumentato.

Accordo UE sui migranti: già tutto da rifare?

Migranti LampedusaA pochissime ore dall’intesa sui migrati, Macron si rimangia tutto e rimette in discussione l’accordo, già molto precario. Sembra dunque che Salvini sia stato buon profeta, quando, appena annunciata l’intesa, aveva espresso perplessità. “Non mi fido”, in sostanza le parole del leader del Carroccio.

E Macron ha subito rimesso in discussione una parte fondamentale dell’intesa. L’Italia voleva la condivisione delle responsabilità, ma il presidente francese, al secondo giorno, ha gelato Conte: “L’accordo sui migranti raggiunto nella notte tra i Paesi Ue coniuga responsabilità e solidarietà”. Ma la responsabilità è “dei Paesi di primo arrivo.

I sì e i no di Macron

La Francia accetta la mutualizzazione dell’organizzazione e i finanziamenti europei, ma ribadisce la volontarietà dei centri di accoglienza nella Ue che devono essere organizzati nei paesi di primo ingresso. E ancora: “la Francia non sia un paese di primo arrivo”.

Una presa di posizione contraria a quanto voleva l’Italia, il paese maggiormente esposto, se non l’unico, come paese di primo arrivo.

Il premier Conte pensava di aver raggiunto l’obbiettivo, e invece si ritrova con un nulla di fatto sul punto più importante per il nostro paese. In un tentativo di distensione, il premier ha dichiarato: “Macron? Era stanco. Lo smentisco”.

Secondo Conte infatti, nell’accordo raggiunto “non si fa riferimento a un Paese di primo transito o di secondo transito”. La Francia dovrà dunque fare la sua parte.

Banca Popolare di Bari, con Mutuo Break si sospende la quota capitale della rata fino a 3 volte

Affrontare il futuro è una sfida complicata, ma che deve essere intrapresa con la massima serenità. È quello che pensa anche la Banca Popolare di Bari, che ha pensato bene di sviluppare uno strumento ideale per tutti i clienti che vogliono realizzare i propri sogni, senza però dover perdere ore e ore di sonno.

Si tratta di Mutuo Break, una soluzione perfetta per tutti quei privati che hanno l’esigenza di sospendere il pagamento della quota capitale per diverse volte nel corso del piano di ammortamento del proprio mutuo. Stessa situazione per chi ha bisogno di maggiore flessibilità oppure chi ha la necessità di liberare maggiore liquidità che deve essere destinata a far fronte alle esigenze della famiglia.

Mutuo Break ha una durata massima fino a 30 anni (con un numero di rate pari a 360): l’ansia e la preoccupazione legata alle spese improvvise si possono finalmente combattere. Questo mutuo è l’ideale, quindi, per chi deve acquistare una nuova abitazione, oppure anche ristrutturarla. Tante condizioni vantaggiose sono previste anche per tutti coloro che sono già soci della Banca Popolare di Bari e non si limitano certamente al solo spread promozionale dello 0,75% sul tasso fisso.

Uno strumento per affrontare esigenze e non bisogni. È esattamente questa l’idea che sta alla base della campagna pubblicitaria relativa a Mutuo Break, che è stata realizzata da parte di Hdrà, un noto gruppo di comunicazione che ha voluto esaltare questa nuova proposta della BPB. Un filmato in cui si nota la principale caratteristica di Mutuo Break, ovvero l’opportunità di sospendere il pagamento della quota capitale della rata fino a tre volte e fino ad un massimo di 12 mesi consecutivi per ogni singola opzione. Il protagonista dello spot, Paolo, è un ragazzo che sta acquistando una nuova casa e sceglie Break proprio perché evita ogni possibile segnalazione di criticità.