Mumbai: India, te l’avevo detto

La situazione di crisi “silenziosa” che tra India e Pakistan si era creata nei giorni scorsi a causa dell’attentato terroristico che aveva portato alla morte di ben 188 persone, ha mostrato quanto sia debole il rapporto che lega i due paesi da sempre lontani come posizioni e divenuti, contro-forza, alleati verso un obiettivo comune.

Obiettivo che ha costretto il Pakistan a mostrare a se stesso, all’India, ma soprattutto al mondo intero di non essere responsabile di un fatto catastrofico quanto è stato ciò che fu a Mumbai e che per rispondere a questo ha attivato le proprie truppe alla ricerca di gruppi terroristici sul territorio nazionale.

Missioni che hanno portato alla cattura di una delle menti della strage di Mumbai che ha fatto urlare di gioia il Pakistan verso l’India, dimostrando la sua estraneità ai fatti. Un’estraneità reale, ma che lascia il sottoscritto abbastanza perplesso: se era davvero così semplice che in poco meno di 2 settimane si è arrivati ai leader dell’associazione allora non ci si poteva attivare prima per prevenire morti inutili di innocenti? Evidentemente no!

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