Marco Travaglio Parte II



Dei suoi procedimenti penali, e dei risultati degli stessi, potrete leggere qui. Sito non ufficiale.

I fascistelli di destra, di sinistra e di centro che mi attaccano, ancora non hanno detto che cosa c’era di falso in quello che ho detto

Si difende – o meglio, risponde – Marco Travaglio.


Indro Montanelli, alla vigilia di Pasqua del 1988, lo chiamò a collaborare al Giornale. Dicendogli:

Gratis, naturalmente. Anzi dovrai versarmi qualcosa tu per l’onore che ti faccio

E lui narra:

Ho fatto l’abusivo al Giornale come vice-corrispondente da Torino dall’87 al ’92. Il corrispondente era Beppe Fossati, bravo e simpatico, ma con poca voglia di lavorare. A volte scrivevo pure i suoi articoli e lui mi dava cinquantamila lire al pezzo.

Le parole con cui il buon Indro Montanelli descriveva Marco Travaglio sono il sunto perfetto di questa recente, torbida faccenda del nuovo lodo Schifani:

No, Travaglio non uccide nessuno. Col coltello. Usa un’arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l’archivio

Le polemiche di questi giorni sono stucchevoli. Le smentite, la querela giunta dal Presidente del Senato, Schifani, la polemica, il Pd, la Rai, le dichiarazioni politiche sono tutte parte di una danza assurda. Contradditorio è stata una delle parole magiche di questi giorni, dopo che Travaglio ha ri-scoperchiato il vaso di Pandora. Giornalismo e contraddittorio funzionano, sì, ma non nei tempi che sono stati assunti a presunta accusa al giornalista Travaglio.


L’unico che continua a difenderlo è Antonio Di Pietro. Che di Travaglio si è beccata il voto dichiarato.



Travaglio ha fatto semplicemente il suo dovere raccontando quel che sono i fatti. Non si cancella con un colpo di spugna la sua storia ed il suo passato

Sul mancato contraddittorio:

Non ha senso. Vorrebbe dire che ogni qualvolta si scrive di una rapina, si dovrebbe ascoltare anche la versione del rapinatore

Il PD, e il Governo Ombra, sono una farsa. Una marionettata drammatica, un buonismo che ha anche già stancato. Da oggi in avanti, signori, non solo le azioni e le dichiarazioni del Ministro, ma contemporaneamente e necessariamente anche del Ministro Ombra. Per il contraddittorio? Nessuno ha smentito Travaglio. Nessuno, ad oggi, ha ancora detto: Non è vero per questoquestoequestaltro.


Tutti i commenti, i post, gli articoli in Rete. Tutti o quasi. Cominciano con un:

a prescindere dall’opinione personale che si può avere su Marco Travaglio

O anche

Premettendo che Travaglio non mi è simpatico

Ci si potrebbe accodare, enjoy the club. Difficile che ispiri a pelle simpatia. Ma poi lo si ascolta. E ci si inteerroga sulla verità. A volte le spara. Ma questa sparata, si ripete, nessuno, ancora, gliel’ha smentita con dati.


Non ha dato informazioni tecnicamente false. Travaglio non è uno stupido, conosce non solo il mestiere, ma l’ambiente, le dinamiche, le conseguenze. Ha un’innata furbizia nell’azione. Non può essere ceh non sapesse e non immaginasse. Un provocatore politico, un bravo cronista, sfruttatore del servizio pubblico, etc. – tutto ciò che ha detto su Schifani a Che tempo che fa è scritto paro paro in un volume in libreria da marzo.


C’è chi teme che il povero Fabio Fazio faccia la fine di Santoro e Biagi. Con tutto il rispetto: maddechè? Mi sembra un tantino azzardato mettere i tre nomi nella stessa frase.


Il mezzo cambia sostanzialmente la natura del messaggio. E’ perciò che ce l’hanno tanto con Travaglio. Scriverlo, è un conto. Dirlo in tv – da Fazio – altro conto. Il carattere messianico di Travaglio gli fa, forse, gioco contrario. Neanche in lui, del tutto, si comprende dove arrivi cosa. Criticare il potere è un dovere fondamentale dell’informazione, e questo rende caro lui e la sua azione. Nonchè chi per lui. Ma la dinamica è delicata. E può dare alla testa a tutti. Ci si è messo, in una situazione che sapeva sarebbe stata gestita in questo modo. Le reazioni, era così banale che fossero questee. La domanda, senza colore – che potrebbe avere risposta molto nobile, ma purtroppo anche non nobile – è: perchè, sapendo? Ma soprattutto: i fatti raccontati da Lirio Abbate e Peter Gomez , citati da Travaglio, non sono stati oggetto di citazione in giudizio per il reato di diffamazione. Lirio Abbate, redattore dell’Ansa di Palermo, vive sotto protezione, causa Cosa nostra. Tutti, a cominciare da Napolitano, gli hanno manifestato la loro solidarietà.


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