L’Economist contro il M5S: nessuno decide la linea

Il Movimento 5 Stelle, dopo la batosta delle Europee e delle amministrative, sta attraversando un momento di crisi, forse fomentato anche dalle epurazioni volute da Grillo e votate dagli attivisti che sono tali anche in rete. Adesso a dare la batosta decisiva al Movimento ci sta pensando l’Economist che critica durante il duo Grillo-Casaleggio. 

Il settimanale britannico Economist dice che se nella teoria la linea del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere scelta dalla base, dagli iscritti al Movimento in rete, nella pratica quello che dicono e fanno Grillo e Casaleggio non è deciso da nessuno. Di conseguenza il Movimento diventa il più democratico dei partiti di questa legislatura ma anche il meno democratico.

Tutto passa al vaglio di Grillo e la storia delle epurazioni deve fare scuola a livello interpretativo. Infatti la scelta dei parlamentari da espellere non è stata decisa dalla base e molto di quello che accade nelle file dei Cinque Stelle è soltanto il frutto di una leadership autocratica che potrebbe portare il Movimento in un vicolo cieco.

Il caso delle espulsioni deve essere considerato insieme al raduno di Parma che ha raccolto centinaia di attivisti intorno al sindaco Pizzarotti. Quella parmense è catalogata dall’Economist come una protesta contro Grillo e Casaleggio che anno avuto senz’altro il merito di mettere in piedi tutta la baracca ma adesso dovrebbero farsi da parte lasciando che sia il Movimento, che siano gli attivisti a parlare.

Il voto online, in più, è senza controllo e nell’ultima tornata di espulsioni non è stato preso in considerazione quello che avevano da dire i colleghi di Montecitorio sul presunto dissidente. Le tensioni interne e il flop delle elezioni mantiene comunque molto alto il consenso intorno al movimento perché a vincere è pur sempre l’astensione e il dato legato a chi non va a votare è sicuramente più significativo del numero di persone che vanno a votare online per la linea pentastellata.