Il Jobs Act passa alla Camera, ecco le novità della riforma del lavoro 2015

La Camera ha approvato il Jobs Act che disciplina la riforma del lavoro 2015. Ecco allora cosa si può immaginare sul fronte degli ammortizzatori sociali e quali modifiche sono introdotte rispetto all’articolo 18 e ai contratti di lavoro. Una sintesi per riepilogare come cambierà la vita dei lavoratori. 

Il Jobs Act è passato al primo esame alla Camera senza arrivare al voto di fiducia e perfino con un giorno d’anticipo rispetto alla tabella di marcia. L’approvazione della riforma del lavoro 2015 è arriva grazie a 316 voti a favore, 5 astenuti e 6 contrari. In aula sono stati espressi tutti gli emendamenti. I cambiamenti maggiori nel mondo del lavoro riguarderanno i licenziamenti. Si è parlato abbondantemente dell’articolo 18 e dell’applicazione dei nuovi contratti, quindi anche degli ammortizzatori sociali. Proviamo a snocciolare singolarmente tutte le novità della normativa.

Articolo 18. Adesso questo articolo dello Statuto dei lavoratori è soltanto un ricordo. Nel testo precedente si spiegava che a tutte le nuove assunzioni è applicato il nuovo contatto a tempo indeterminato a tutele crescenti che dipendono dall’anzianità di servizio. Adesso l’articolo 18 è eliminato per i licenziamenti economici, nel senso che l’azienda potrà licenziare un dipendente per giustificato motivo oggettivo; il dipendente avrà diritto ad un indennizzo economico ma non al reintegro.

Contratti. Quello indeterminato a tutele crescenti diventerà il più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto con minori oneri diretti e indiretti. L’obiettivo è ridurre ed eliminare il numero di collaborazioni a progetto fino ad eliminare questo genere di contratti.

Ammortizzatori sociali. E’ prevista l’introduzione di meccanismi standardizzati di concessione della cassa integrazione e ci sarà un rafforzamento del ruolo dei servizi per l’impiego. In più si prevede un legame maggiore tra percorsi di studio e lavoro. La nuova ASPI, invece, diventerà l’ammortizzatore sociale universale esteso a tutte le categorie, anche quelle finora non tutelate.

Adesso la legge passa al Senato e si spera che si possano leggere i decreti attuativi già all’inizio dell’anno 2015.