I tagli alla sanità previsti dal decreto

Riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato su Repubblica.it nel quale si spiegano i tagli che saranno operati dal Governo al settore sanitario. Tagli che sarebbero necessari per risollevare le sorti economico-finanziarie del Paese. 

In generale sappiamo che non saranno tagli lineari ma organizzati secondo i criteri di organizzazione, efficienza e acquisti, esattamente come ha spiegato il ministro Lorenzin.

Sul quotidiano Repubblica.it si anticipano le cifre dell’operazione che comporterà tagli per 2,3 miliardi nel 2015, e poi un’operazione analoga anche per l’anno successivo e per il 2017:

«Importanti, e in qualche caso dolorosi, i provvedimenti che riguarderanno direttamente i cittadini. In primo luogo c’è il taglio delle prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali ed esami di laboratorio) non necessarie (nel linguaggio tecnico: non appropriate). Il ministero della Salute con un imminente decreto stilerà la lista delle situazioni e patologie dove analisi e approfondimenti sono necessari, se si è fuori della lista si pagherà di tasca propria. La norma prevede anche una stretta sui medici, perché il principio che ispira la razionalizzazione è che bisogna frenare il fenomeno della cosiddetta “medicina difensiva”: medici che per mettersi a riparo da eventuali vertenze giudiziarie, “elargiscono” con facilità analisi e controlli. Da oggi chi sbaglia subirà un taglio allo stipendio. Los tesso schema varrà per i ricoveri per riabilitazione: revisione delle tipologie in base alla appropriatezza e pagamento percentuale oltre i giorni di degenza previsti dalle nuove soglie; controlli e penalizzazioni», si legge.

Si calcola che siano circa 200 milioni le prestazioni erogate dal settore pubblico o privato. L’obiettivo è di ridurle del 15% in modo da ridurre anche la spesa di circa 28 milioni di euro.