Berlusconi: “Governo fino a fine legislatura”

Dalle parti del Popolo delle Libertà non si parla più di voto anticipato, anzi. Nessun ricorso preventivo alle urne, avanti a governare fino a fine legislatura. Silvio Berlusconi lo sta ripetendo da diversi giorni: dopo aver convinto Umberto Bossi (di rimando, la Lega Nord) a rinunciare alla tornata elettorale, il Premier pare sempre più deciso a portare a termine il proprio mandato e arrivare a scadenza naturale.

Non solo: l’inutilità dei finiani per il PdL è presa d’atto confermata dallo stesso capo del Governo in collegamento odierno con la scuola di formazione politica del Pdl riunita a Gubbio: “La vecchia politica politicante non avrà la meglio. Siamo sereni e saldi, ci siamo sempre tenuti lontani da questo teatrino sempre più insulso e sempre più assurdo portato avanti da antiberlusconiani vecchi e nuovi che possono produrre tutte le chiacchiere e le feste di partito  che vogliono, ma non avranno mai la soddisfazione di vedere un nostro concorso nel fare precipitare l’Italia verso la crisi. E’ una questione di responsabilità, anche perché l’esecutivo ha fatto tanto per mettere i conti pubblici in sicurezza e per rassicurare i mercati: ma non ci scordiamo mai che l’Italia potrebbe correre il rischio di una sfiducia, anche magari solo parziale, sui mercati“.

Accantonato, quindi, ogni proposito di sfidare i sondaggi (che pure sembrano benevoli): ha prevalso, ancor prima del buonsenso, il timore di mettere in pericolo molteplici interessi (aziendali, processuali, politici) che – dato di fatto – continuano a soggiacere su una fune traballante.

Berlusconi: “La crisi politica avrebbe dei risvolti incerti, sospesa tra le ipotesi di elezioni anticipate da un lato e l’ennesimo governicchio tecnico dall’altro. Adesso sarebbe davvero un delitto compromettere tutto quello di positivo e concreto che abbiamo fatto aprendo la strada all’instabilità politica. Per questo non  giocheremo mai al ‘tanto peggio, tanto meglio’ come purtroppo qualcuno sta facendo“.

Frasi che hanno allarmato Gianfranco Fini, se è vero – come lo è – che il Presidente della Camera non ha perso tempo e si è affrettato a replicare nonostante sia distante migliaia di chilometri da qui (a Ottawa per il vertice del G8 tra presidenti della Camera): “Sulle dichiarazioni che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi terrà in Parlamento alla fine di settembre ci deve essere un voto. Non ha senso fare il discorso senza un voto. Se no il presidente del Consiglio che cosa cerca a fare il sostegno di 316 deputati?“.

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