Forza Italia sconfitta e immersa in polemiche interne

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I ballottaggi hanno confermato che Forza Italia è in fase cadente. Un risultato negativo sia alle elezioni europee sia alle elezioni amministrative che sta fomentando il dibattito interno sul futuro del partito. I leader di Forza Italia si attaccano alla vittoria a Perugia, di certo importante in quanto feudo storicamente della sinistra, ma non basta se confrontato con la sconfitta di Pavia e di molte città del nord.

 

Il nord sembra essere con Renzi e dentro il partito si stanno creando dei movimenti e delle visioni diverse che sanno di frattura, Fitto da una parte e Toti dall’altra. Fitto ha ottenuto un buon risultato alle elezioni europee e chiede le primarie, mentre Toti non è dello stesso parere. Forza Italia vive però il tabù Berlusconi. Quello che è stato la fonte del successo del partito, tutto e il partito stesso, ora sembra essere un problema. Non ha più la tempra di una volta, afferma che i soldi non ci sono più e nessuno riesce a mettere in dubbio la sua leadership. Lo stesso fitto non parla di primarie per la leadership, ma per stabilire i leader del partito e le candidature importanti. Il fondatore del partito Berlusconi non si mette in dubbio ma senza una svolta Forza Italia potrebbe diminuire ancora di più.

Il punto è che nel Partito democratico è successo qualcosa di diverso. Renzi ha scalato il partito, ha vinto le primarie sfidando la leadership ed è andato alla segreteria del Pd con un suo gruppo. Questo non è possibile per Forza Italia e allora probabilmente il destino è già segnato e non ci sono primarie in grado di modificare l’asseto di quel cosiddetto cerchio magico che sembra avere in mano le sorti di un partito in decadenza che sembra inarrestabile.