Fini da Vespa: “non voto sul caso Ruby. Bossi è il vero premier.

Foto: Ap/LaPresse

Il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervistato oggi da Bruno Vespa a “Porta a Porta“, ha fatto sapere che non si pronuncerà sul conflitto di attribuzioni fra i poteri dello Stato, chiesto dalla maggioranza in relazione al “caso Ruby“, poichè, ha spiegato, “Tutti sanno che il presidente non vota”. “La stella polare è il rispetto del regolamento” ha aggiunto.
Il leader di Futuro e Libertà non ha risparmiato frecciatine polemiche al conduttore: quando ad esempio Vespa faceva alcune osservazioni sulla legge sul “processo breve” , ha risposto: “E’ noto che lei sia informato su quello che fa Berlusconi”.  Vespa ha quindi replicato: “Sono cose che leggo sui giornali così come leggo le intercettazioni che in altri paesi non sono consentite come qui da noi”. E anche Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, ha criticato aspramente un servizio riguardante la “diaspora” interna al partito, affermando: “Non mi pronuncio sulla faziosità del servizio. Neanche Bonaiuti avrebbe saputo fare di meglio.
Fini si è poi chiesto: “E’ possibile che in questo paese si debba sempre parlare della giustizia e dei problemi di Berlusconi?” Inoltre, si è detto favorevole alla decisione di prendere una “proroga” di quattro mesi sul federalismo, che ha definito “Una decisione saggia che allunga i tempi della legislatura, visto che quindi non si voterà quest’ anno.” Per Fini, quindi, ora vanno riscritte “le regole del gioco insieme”, con una riduzione del numero dei parlamentari e una nuova legge elettorale. Molto critico si è detto, sempre, sul processo breve, in particolare sulla “norma transitoria”, mentre si è mostrato più possibilista sulla riforma della giustizia, dicendosi “Favorevole alla semplificazione delle carriere”. Per il presidente della Camera, comunque, il governo, ora, dovrebbe sopratutto occuparsi “della reale condizione meridionale o di un piano di rilancio dell’ occupazione giovanile”.

Il leader Fli analizza anche il peso crescente della Lega nella maggioranza di governo: per Fini, “Bossi non è cambiato negli anni: è sempre quello. Il problema non è Bossi, ma Berlusconi che gli ha permesso di essere il dominus dell’ alleanza”. Bossi è il vero presidente del Consiglio”. Interessnte è anche la riflessione che fa sui rapporti tra lui e il suo ex partito (AN) e il premier, quando afferma: “Ho commesso l’ errore di consegnargli la storia della destra italiana” (con la fusione fra Forza Italia e AN).
Fini non perde occasione anche per replicare all’ accusa, mossagli dal premier, di essersi “accordato” con l’ ANM per “complottare” alle sue spalle: “Penso che non abbia dimestichezza col dissenso, gli scatta la sindrome del complotto” ha affermato.
Interrogato, invece, sulla questione della casa di Montecarlo, Fini ha dichiarato polemicamente: “Sa quanti uomini politici si sono dimessi nel momento in cui sono stati coinvolti in vicende giudiziarie?” auspicando che quando, a giorni, la magistratura si esprimerà in merito, “Ci sarà la parola fine a questa storia”.

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