Fini risponde a Mentana – VIDEO

Provate a dirlo, a Gianfranco Fini, che la presidenza della Camera è diventato un problema politico tale da giustificare la richiesta di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi – inoltrata al Presidente della repubblica – di risolvere l’inghippo.

Vi risponderebbe nella stessa maniera in cui ha deciso di farlo a La7, ospite nella serata di martedì 7 settembre del telegiornale diretto da Enrico Mentana: “Tanto rumore per nulla: da Napolitano non ci andranno perché dimostrerebbero di essere degli analfabeti in diritto costituzionale. Nessuno può indurre quelle dimissioni. Se vedranno il presidente della Repubblica sarà per parlare della situazione politica e questo mi sembra ben doveroso. Nessuna dimissione a meno che non si dimostri che sono venuto meno all’unico dovere che ha il presidente della Camera, ossia rappresentare la Camera e assicurare il buon andamento dei lavori“.

Somiglia parecchio al Fini visto a Mirabello: ovvero – nell’atteggiamento – più leader di partito che figura istituzonale. Proiettato verso uno scenario nel quale Futuro e Libertà, da gruppo parlamentare facente capo al Popolo delle Libertà, si accinge a trasformarsi in altro partito. Simile ad An? Alternativo al PdL? Con tocchi e pennellate che lo avvicinino all’ala più moderata, se non addirittura al centro sinistra?

Presto per dirlo, anche perchè lo scenario paventato da Fini non prevede elezioni in tempo breve: “Ovviamente il sottoscritto non voterà ma Futuro e Libertà sosterrà i punti indicati da Berlusconi ma ovviamente chiederà di contribuire a scriverli per limitare i danni“. Infine, replica rispetto alla vicenda sollevata da Il Giornale di Vittorio Feltri a proposito dell’appartamento di Montecarlo (ex proprietà An) nel quale oggi domicilia il cognato Giancarlo Tulliani.

In realtà, nulla di nuovo: “E’ una vicenda che, quando sarà chiara, farà ridere, io non ho nulla da temere e nulla da nascondere. Non sono mai stato lì, e chi sostiene il contrario lo dimostri“.