Il dopofestival di Youdem

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In tempi di campagna elettorale, mentre si avvicinano con velocità incontrollabile le elezioni amministrative di marzo, succede di tutto. Succede anche che, in questo lasso di tempo, in questa attesa più o meno “feconda”, in questi mesi che passano e che non torneranno, succeda di tutto. Succeda anche che cada quella creazione tutta italiana, solo italiana, amata e odiata, guardata e non guardata – ma sempre commentata – che è il Festival di Sanremo.

E a questo punto… Il Partito democratico strizza l’occhio allo spettacolo? Pierluigi Bersani, nei giorni scorsi, ha preso le difese di Morgan, dopo la vicenda che ha visto protagonista il cantante per l’intervista a Max in cui ammetteva di aver fatto uso di droga.

Ora il Pd si dà a Sanremo, con un dopofestival su YouDem.

Dove c’è la gente ci siamo anche noi con il nostro modo di essere e il nostro punto di vista.

“Un modo per stare vicini ai giovani”. Alessandro Gilioli chiosa (“E a seguire, lo speciale dentiere“):

Il 46 per cento degli spettatori del festival ha un’età superiore ai 55 anni. Quasi un terzo è sopra i 64 anni.

Sarà, ma ormai il Pd va al dopofestival di Sanremo. Che sia per una questione di voti? Che sia per una questione di tentativo di cambio di approccio? Sul dopofestival (che per molti, soprattutto per alcune edizioni, è sempre stato assai meglio del Festival stesso) la Rai ha lasciato il campo. E arriva Youdem, la social tv italiana promossa dal Partito Democratico.

In questo caso ovviamente ci rivolgiamo soprattutto ai giovani, cercando di favorire una discussione su quello che succede. Perché anche la musica è importante

Il dopofestival targato 2010 (e Pd) andrà in onda sul satellite e sul web. Dopofestival in salsa democratica, insomma, e supportato da reti non generaliste. Commenti di cantanti, esperti, politici, artisti e appassionati di musica. E chi sarà a condurlo? Ancora non si sa. Si sa che sarà, dicono, un giovane. Ed esperto di musica.

Foto|Infoservi

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