Consumi, il peggior natale dal 2000. I saldi verso il flop

Consumi, il peggior natale dal 2000 ad oggi.

Il natale appena passato verrà ricordato sicuramente come il natale peggiore come degli ultimi 10 anni. Secondo l’ultima indagine prodotta dal Codacons ,il quale ha analizzato l’ultima giornata di acquisti prima di natale. Carlo Rienzi, presidente del Codacons i una sua nota, dichiara che gli acquisti per quanto riguarda il mondo delle calzature e abbigliamento è calato del 30%, mentre quelli per i prodotti della casa sono calati del 25%.

Notevole calo anche per i comparti elettrodomestici, profumeria e estetica, che ha segnalato un calo netto del 20%. Perdono il 5%, invece, il settore dei giocattoli. Mentre i viaggi, la perdita, si attesta intorno al 20%. Rienzi fa notare come l’unico settore che ancora non vede nessun calo, è quello dell’Hi-tech, dove rispetto agli anni precedenti non si è vista nessuna diminuzione.

[poll id=”90″]

Secondo Carlo Rienzi, va modificata, drasticamente, quale regola nel mondo del commercio, in quanto, altrimenti, molti commercianti saranno costretti a chiudere nel 2012. Insomma un natale nettamente flop sotto l’aspetto degli acquisti e dei regali. Un flop saranno anche le vendite per i saldi che inizieranno già dalla prossima settimana. La previsione per le vendite nel periodo di saldi, è un calo di oltre il 30%.

Nonostante si sia risparmiato oltre 40 sugli acquisti natalizi per ogni persona, i saldi secondo il Codacons saranno un flop. “I cittadini in un momento di grave crisi – conclude Carlo Rienzi – come quello attuale, non ricorreranno agli sconti, e taglieranno ulteriormente gli acquisti. Rispetto ai saldi invernali dello scorso anno, quest’anno saranno un clamoroso calo, con riduzioni delle vendite che andranno dal 30 al 40%”.

 

Photo credits | Getty Images

 

2 commenti su “Consumi, il peggior natale dal 2000. I saldi verso il flop”

  1. Sarà banale ma aggravando ulteriormente il carico su piccole imprese e artigiani si da una spinta ulteriore alla già annunciata, con fin troppo anticipo e con effetti devastanti sulle spese di un Natale che già non si prevedeva splendido, fase recessiva. Recentemente ho letto che per qualcuno la grande distribuzione è la base della nostra economia, ci vogliamo invece rendere conto che è la piccola distribuzione la linfa del nostro grande Paese? Che il carico contributivo è sulle sue spalle e non certo sulle grandi catene distributive? Che il piccolo fa fronte comune con i dipendenti che a volte sono considerati “soci”, a differenza della multinazionale per cui i lavoratori non sono collaboratori ma numeri?
    Riflettiamo prima di sparare a zero su quei negozianti che quest’anno, visti gli scarsi incassi della stagione, potranno permettersi sconti sicuramente inferiori rispetto a catene che producono in Cina e vendono i loro prodotti tutto l’anno al prezzo di un made in Italy e che quindi a questo punto possono permettersi rimassi di oltre il 50%.
    Riflettiamo

  2. Solita solfa…”tutta colpa di Monti”…CHE MENATA!!!
    Nessuno, però, a prendersela con quelli che hanno condotto il Paese in questo stato pietoso! Se l’operato di Monti serve a far diminuire la voragine nei conti dello Stato, già in moltissimi hanno dimenticato che il berlusconi, (che tanta voglia ha di tornare in “auge”) ha trovato dopo la vittoria del 2008 un rapporto debito / PIL al 106%, in tre anni l’ha fatto schizzare al 120% ed oltre…e lui e tutta la sua cricca hanno pure la faccia tosta di sbraitare contro il governo Monti, proprio lui che per anni c’ha riversato addosso la colossale balla della crisi “inesistente”, inventata dai giornali e dalla sublime condizione nella quale lui ci stata mantenendo rispetto ad altri paesi europei…e via così, con balle e demenzialità senza limiti.
    Ma il vero guaio ha radici più profonde, nella società, e nel tempo, ed è sostanzialmente il modo strampalato e criminale che gli italiani hanno di concepire il rapporto tra loro e la cosa pubblica, lo Stato! La quasi totalità dei 1900 miliardi di debito accumulati, in definitiva, non sono altro che,, in massima parte, soldi rubati dagli italiani alla cassa pubblica,, principalmente non pagando le tasse dovute ma anche in una miriade di modi diversi di arraffare qualcosa a cui non si ha diritto. Insomma, se ci troviamo in questa situazione, la colpa è di TUTTI, non della classe politica che, certamente fa schifo, ma è quella che gli italiani si votano da decenni; quando si comincerà a fare in massa una seria autocritica dei propri comportamenti criminali personali (“io rubo perché tanto fan tutti così”), allora, forse, verranno fuori personalità autenticamente interessate alla cosa pubblica e si potrà migliorare qualcosa, ma, onestamente, conoscendo l’indole italica, dubito che questo potrà accadere.

Lascia un commento