Chiesa sì, ma a giuste dosi


San Pietro


Finalmente una bella notizia. Un’indagine, assai diffusa, realizzata da Demos per la Repubblica, sulle relazioni tra società, religione e politica, fa ben sperare. C’è un apparente, giusto criticismo sull’influenza della Chiesa Cattolica nella società e nella politica italiana.

Utili, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza

Questo sarebbe il criterio di base degli italiani, nella valutazione delle direttive della Chiesa. Nel momento in cui – e lo fa, spesso – si esprime su questioni che riguardano vita, etica, sessualità.


Certo, il cattolicesimo e la sua dimensione rimangono riferimenti fortissimi nella maggior parte dei casi. Per otto italiani su dieci. Ma le esternazioni etiche e politiche della Chiesa vengono percepite come vincolanti in un numero ridotto di casi. Meglio delle aspettative, comunque.


La Chiesa può, insomma, intervenire nella vita pubblica italiana. Ma non ne può – santo, santo, santo – dirigere o influenzare il processo legislativo. Dal sondaggio emerge anche che i cattolici praticanti italiani sono sensibilmente spostati a destra.

Gli italiani sono ancora assolutamente cattolici. La società italiana sente ancora questa appartenenza e ne è caratterizzata. Sono in 8 su 10, una percentuale altissima, a definirsi cattolici. Per famiglia e tradizione prima di tutto – il 50%, e poi per fede, il 32%.


La Chiesa è in calo di popolarità nell’ultimo decennio, e di fiducia. Ma il risultato è ancora elevatissimo: il 55% la colloca tra i soggetti più dotati di credito sociale. E però. C’è il relativismo che incombe. L’ipse dixit non è più tale. Insegnamento della Chiesa sì, ma subordinato ai convincimenti individuali. Il che ponel’Italia finalmente in atmosfera di secolarizzazione, in ritardo rispetto a qualunque altro paese europeo, Spagna compresa. Perchè l’italiano afferma ora di muoversi, nelle scelte su morale, famiglia, rapporti, sessualità, secondo coscienza propria e non calata dall’alto. Ecco perchè la Santa Sede sta sferrando sempre più attacchi su temi ben precisi e forti, ultimamente. Le pecorelle sono ad alto rischio smarrimento.


Bassa è la coerenza con i dettami di vaticana provenienza. Crisi di identità avanzano, e la società, forse, sta finalmente cambiando.


Last but not least, l’interventismo della Chiesa non è esattamente ben visto. E’ una minoranza a dirlo, una minoranza che però è consistente. Soprattutto quando si parla di sfera intima e sessuale. Meno su vita e morte. Parlasse, la Chiesa, ma a patto di non tentare di dirigere l’operato politico. A dirlo è il 51% dei contattati. Ed è già una maggioranza.

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