Zimbabwe: Di nuovo menzogne

E ci risiamo. Certo che questo Mugabe, nel suo paese, ne fa davvero di ogni tipo. Prima le elezioni con dei brogli elettorali grandi come case, ma che nessuno, nemmeno le organizzazioni internazionali, sono riuscite a rendere palesi per dettarne l’ingovernabilità, ora il colera “teoricamente” debellato dal paese, ma ancora bello e vivo in mezzo alla gente.

Naturalmente per l’onnipresente Mugabe, 28 anni al potere non sono di certo pochi non trovate anche voi, questo è un problema secondario. Lui sicuramente queste cose non si troverà a viverle e di certo guarderà dall’alto della sua finestra se la gente sta più o meno bene e valuterà di conseguenza la situazione generale del paese.

Perchè un’epidemia non si elimina risanando il proprio giardino, il proprio cortile o il proprio quartiere, ma aiutando l’intero paese. Cosa che evidentemente Mugabe non sta facendo visto che, solo quest’anno, i morti sono stati quasi 800 e le persone contagiate da Agosto, con l’inizio dell’epidemia, sono quasi 17.000.

La situazione in Zimbabwe nel dopo-elezioni

Sono passati mesi da quando, dopo il ballottaggio elettorale, il neo-presidente, rinconfermato da 28 anni, Robert Mugabe è salito al potere. Le critiche sulla sua vittoria si sono susseguite nel tempo, da giugno fino ad oggi, sia da parte dell’opposizione di governo che denuncia brogli e minaccie durante le elezioni, sia da parte dell’opinione internazionale che è stufa di avere come leader un uomo che usa la violenza, anziché la diplomazia, per governare il suo paese.

Mugabe al bivio

Nello Zimbabwe sono giorni decisivi. Infatti venerdi sarà il giorno del ballottaggio presidenziale, il giorno in cui Robert Mugabe, il dittatore oserei definirlo, cercherà di conquistare per l’ennesima volta il potere.

Per riuscirci le sue forze militari hanno fatto particolari pressioni nei confronti del suo avversario Morgan Tsvangirai che di pronta risposta si è rifiugiato nell’ambasciata olandese.

La situazione di guerriglia non sembra affievolirsi, almeno per ora. Dalle parole di Mugabe pare infatti che il tempo delle trattative avverrà solo dopo il 27, ovvero dopo il ballottaggio.

Gli USA non riconosceranno il voto ottenuto con la violenza, la Cina sostiene Mugabe per il traffico d’armi remunerativo che ha con lo Zimbabwe: E voi da che parte state?