David Cameron, secco no alla Tobin Tax europea

David Cameron dichiara che bloccherà la Tobin Tax

Nessuno spiraglio positivo da Londra. Nella giornata di ieri è arrivato il secco no di David Cameron ad una possibile Tobin Tax europea proposta dalla Francia. “Se la Francia vuole adottare la tassa sulle transazioni finanziarie – queste le parole di Cameron alla BBC – è libera di farlo. Noi non la seguiremo”. Secondo Cameron, l’idea di una nuova tassa non applicata da tutti non è un ipotesi fattibile. Da Londra arriva l’ennesimo no ad un idea Europea. Cameron ha dichiarato che “la bloccheremo”.

La Francia dal canto suo, fa sapere che nonostante l’opposizione di Londra, continuerà nella sua idea e proseguirà nella sua proposta alla Tobin Tax. Anche la Germania ha da tempo proposto l’idea di un imposta a livello europeo. Lo stesso Mario Monti ha dichiarato che “sarebbe necessario che i paesi non vadano avanti da soli nell’applicazione della tassa”. Sulla tobin tax esiste una proposta della commissione europea che entro il 2014 dovrebbe portare un incasso pari a 50 miliardi di euro.

Gran Bretagna, intercettazioni: si dimette il portavoce di Cameron

Dimissioni portavoce Cameron. Il portavoce del premier inglese David Cameron, Andy Coulson, si è dimesso a causa dello scandalo delle intercettazioni sui cellulari delle persone famose quando era direttore di “News of the World”.

Il primo ministro ha avuto piena fiducia in Coulson e ha tuttora fiducia in Coulson e si dice rattristato” per la sua decisione, lo comunica una nota di Downing Street, secondo cui è stato lo stesso portavoce ad annunciare le dimissioni per aver avallato le intercettazioni illegali dei suoi reporter a cellulari di vip dello spettacolo, fra cui l’attrice Sienna Miller, dello sport e anche a membri della famiglia reale.

Nucleare, Iran: in arrivo nuove sanzioni

ahmadinejadUsa e Iran. Una sfida infinita che ieri ha scritto l’ennesimo capitolo. Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, da Kirkuk, auspica che la comunità internazionale si adoperi per “ulteriori e significative sanzioni” contro il governo di Ahmadinejad per il suo programma nucleare. In una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno pensato a nuovi provvedimenti nei confronti dell’Iran. Voci provenienti dal Palazzo di Vetro, riferiscono che Usa, GB, Francia, Russia e Cina (i paesi con potere di veto) più la Germania, inizieranno le discussioni sul nucleare iraniano già la prossima settimana.

Gran Bretagna: La morte in diretta

Ormai qualsiasi argomento è pronto a dare scandalo. In Italia stiamo vivendo il calvario che la famiglia Englaro sta vivendo per porre fine alla vita della propria figlia ormai da più di 10 anni in uno stato vegetativo, ma comunque viva. Un omicidio che nessuno vuole compiere, un omicidio che nessuno si sente di avere le facoltà di fare e di prendersene poi, di fronte all’opinione pubblica, le responsabilità.

Così non è in Gran Bretagna dove non solo sembra che di questi problemi non se ne facciano, ma addirittura la televisione satellitare Sky Real Lives ha deciso di crearne un documentario. Un canale satellitare che si pone di essere specchio di esperienze di vita interessanti, come ad esempio la morte di un uomo, da lui fatta partire con la semplice pressione di un bottone con i denti dal letto su cui viveva la sua degenza permanente.

Una spettacolarizzazione di un evento che invece bisognerebbe vivere nella massima intimità, quasi segretezza, perchè la morte, l’ultimo istante di vita terrena, non deve essere reso uno show firmato da un regista premio Oscar e da una programmazione strappa ascolti. Forse bisognerebbe ogni tanto staccare la spina, ma non quella delle macchine quanto quella di certe tv.

La lenta disfatta dei laburisti

Il primo ministro inglese Gordon Brown non se la vede proprio bene. Già non stava vivendo un periodo molto felice, colpito a destra e a manca da critiche che ne inficiavano l’operato comportandogli un calo dell’indice di gradimento. Ma se queste dovevano essere le brutte notizie alle quali doveva andare incontro il residente a Downing Street 10 e il suo partito laburista, purtroppo ora c’è molto di più.

Brown e Bush si cercano sull’Iraq

Sia Washington che Londra hanno cercato di depistare la cosa, asserendo che non esista un accordo predeterminato tra i due paesi su una possibile strategia futura. Il fatto però che questa cosa sia uscita, di per sé, già fa pensare il contrario.

Tutto questo mentre un’affermazione sibillina di George W.Bush fa pensare e riflettere sulle morti sul campo di battaglia. Per molti maggiormente onorevoli di altre, perchè dovuto all’orgoglio nazionale.

La situazione irachena e la giustificazione delle morti amiche si ritrovano in una frase di Bush:

“Provo dolore personale per le vittime in Iraq sia che si tratti di alleati o civili innocenti. Bisogna sottolineare che la popolazione irachena ha sofferto in un contesto più ampio. Le truppe americane non hanno “intenzionalmente ucciso persone innocenti”, ma soprattutto che un gran numero è stato ucciso da Saddam Hussein.”

Secondo voi: E’ possibile giustificare in questo modo una guerra?

42 giorni…per essere colpevoli

Nella giornata di ieri, dopo un’estenuante votazione risolta sul filo di lana, il premier inglese Gordon Brown ha visto accogliere da parte della Camera dei Comuni l’emendamento noto come “42 giorni”.

La “42 giorni” è una legge che regolamenterà il carcere preventivo per le accuse di terrorsimo.

Fino a ieri i poliziotti britannici potevano arrestare dei presunti colpevoli di terrorismo e fermarli in stato di arresto preventivo per 28 giorni, periodo in cui gli stessi agenti avrebbero poi dovuto cercare prove per incarcerarli definitivamente. Da oggi quei giorni passeranno da 28 a 42.

Una legge che però fa storcere il naso alla polizia, prima di tutto perchè peggiorerà le relazioni con la comunità islamica e in secondo luogo perchè si teme che gli inquirenti subiscano pressioni al fine di trovare prove contro i fermati danneggiando la reputazione della polizia

E voi che ne dite: Avreste votato a favore della “42 giorni”?

Brown: “Si al silenzio – assenso nei trapianti”

Nuove regole per i donatori inglesi. Il primo ministro britannico Gordon Brown, si è detto infatti a favore di modificare le attuali leggi che regolamentano la donazione di organi in Gran Bretagna.

Attualmente il trapianto avviene con lo stesso procedimento che si adotta in Italia. Una persona, sia essa viva o morta, può donare i propri organi solo ed esclusivamente se ha autorizzato, mentre era in vita, esplicitamente la volontà di volere donare i propri organi aderendo al Nhs Organ Donor Register (il registro nazionale dei donatori).

L’intervento di Gordon Brown vuole andare a togliere questo esplicito consenso, presumendo automaticamente lo stesso nel caso in cui il paziente, o per lui i suoi familiari, non esprima una propria contrarietà.

E in Kenya è guerra etnica

Kibaki

Dagli scontri, violentissimi, causati dai risultati elettorali, si sta passando sempre più pericolosamente alle stragi tra etnie diverse. Il Kenya è sull’orlo di una vera e propria guerra etnica. Dinamiche che riportano drammaticamente alla memoria il Rwanda degli anni novanta. Le elezioni, i risultati equivoci, quattro giorni per dichiarare vincitore Kibaki per uno scarto di 250.000 voti su Odinga e gli osservatori dell’Unione Europea che ne avrebbero già denunciato i brogli.