Bossi, chiamata alle armi contro Roma canaglia


Uncle sam


Finalmente. Era da tanto che ci privava di sparate. Da troppo, ormai. Finalmente è tornato. Pallido preludio c’era stato qualche tempo fa. Ma oggi è completa e diretta la sparata.


Umberto Bossi, il Senetùr, colui che, come tutta la Lega, state pur certi che ce l’ha duro, minaccia di

imbracciare i fucili

Perchè? Come reazione, nel caso in cui si decidesse di non ristampare le schede elettorali. E Roma, indovinate un po’? Roma è canaglia, come la nostalgia.

Eccolo, è tornato. Umberto Bossi spara:

Fucili contro la canaglia romana

Il Senatùr de noantri (non prenderebbe affatto bene questo epiteto) parla da Verbania, sul Lago Maggiore. Naturalmente chiude il suo intervento con fare e contenuti minacciosi. E cioè: la faccenda delle schede, in sintesi, è insomma

una vera porcata

(quando ce vò ce vò, e, come dire, non si può certo obiettargli di non essere chiaro ed efficace nel suo messaggio).


Posto che la faccenda schede è una vera porcata, ne discende che

se necessario imbracceremo i fucili contro la canaglia centralista romana

Roma avrebbe, per il leader della Lega, la seguente colpa: avrebbe, a questo punto e in cotanta crisi, pensato anche

all’estremo inghippo delle schede, confuse, che inducono in errore l’elettore

Roma è, insomma, il deus ex machina del casino, per salvarsi il fondoschiena.


Corollario: si invitano i giovani padani

a fare molta attenzione

Nel drammatico, difficile, delicato momento del voto. Benedetta crocetta, insoomma.

Ma noi, comunque terremo le cose sotto controllo

Rassicura il Senatùr, che esiste apposta.


Va bene, lui spara, ma poi ci sono anche le reazioni, alle sue sparate. Walter Veltroni, er romano de Roma, disse:

Parole indegne

Una persona che dice queste cose può essere ministro per le Riforme? Vorrei saperlo da chi si candida a governare questo paese

E’ indignato. E non solo. E’ anche in tappa pugliese – Bari, Lecce, all’estremità sud del Paese, insomma – quindi davvero l’attacco viene anche bene come reazione.


Tra un’indignazione e l’altra, Uolter giustamente ci infila anche due parole sulla

formidabile rimonta del Pd

Non manca di ricordare al rivale Silvio Berlusconi che parrebbe aver sollevato la questione del rischio-confusione nelle urne

perché ha paura di perdere

Il Nostro, e cioè l’Uomo di Arcore, replica che a essere preoccupata per le schede

è tutta la sinistra

(lui è innocente, a questo punto forse neppure preoccupato, non si capisce). E aggiunge anche, il Cavaliere, che la rimonta di cui parla il leader del Pd è una

spettacolare bugia


Il bello è che quelli della Lega, coloriti come di consueto, sono anche recidivi. Roberto Maroni:

Qualcosa da dire sui fucili? E allora porteremo i cannoni


La campagna elettorale, ormai, è tutta qui. Non ci sono mai stati contenuti. Ora è, se possibile, ancora più evidente. Pier Ferdinando Casini colpisce a destra e a sinistra (famosa tettica dell’alla chi cojo cojoe). E profetizza:

Dopo il voto i due grandi partiti si estingueranno

Mentre Gianfranco Fini, cui forse i curatori di immagine avranno consigliato – dì qualcosa, qualunque cosa di originale – passa all’analisi dei riti religiosi:

Nelle moschee del nostro paese la preghiera dev’essere in italiano

Detto per inciso: il Ministro degli Interni, Giuliano Amato, sulle schede, ha sancito: Nun c’è trippa pè gatti. A parole sue:

Impossibile modificarle


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